LE CONSULTAZIONI DI BERGOGLIO SULLA “BANCA DI DIO”: A RAPPORTO LA FINANZA LOMBARDA (BAZOLI), I CAVALIERI DI COLOMBO E I TEDESCHI

Paolo Rodari per La Repubblica

Mentre la Commissione sullo Ior istituita dal Papa lavora per fare luce all'interno dell'istituto bancario vaticano oggi in grande difficoltà per le indagini delle procure di Roma e Salerno, il Consiglio della Corona voluto dal Papa per riformare la curia romana, finanze incluse, consulta varie personalità del mondo bancario ed economico alla ricerca di soluzioni concrete per il futuro.

Cosa ne sarà dello Ior è decisione che verrà presa definitivamente a ottobre, ma intanto, dai primi pareri sentiti, la strada che sembra aprirsi è del tutto nuova: una riforma degli statuti che porti alla costituzione sia di una «banca etica» che gestisca i depositi degli istituti religiosi e dei singoli uomini di Chiesa, sia di una «fondazione esterna» che gestisca gli investimenti più importanti promuovendo nel contempo iniziative culturali che avvalorino gli investimenti stessi.

La riforma, in questa chiave, sarebbe l'unica in grado di rispondere concretamente alle attese di Moneyval, il Comitato del Consiglio d'Europa che valuta le misure nazionali per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. Insieme, questa stessa riforma, comporterebbe un cambio di uomini al vertice che alla luce delle vicende che hanno coinvolto monsignor Nunzio Scarano è secondo alcuni quanto mai attuale. La domanda resta una: può un monsignore di curia operare illecitamente senza che i suoi vertici e i superiori vaticani facciano nulla per impedirlo?

Sono tre i mondi economici chiamati a dare un proprio parere. Anzitutto il gruppo lombardo della cosiddetta Finanza Bianca nato nella prima Repubblica attorno a intellettuali e banchieri vicini all'Università cattolica del Sacro Cuore quali Giovanni Bazoli, Angelo Caloia, e ai tempi anche il cardinale Carlo Maria Martini.

Ancora oggi il gruppo è ascoltato in Vaticano. Anche un'area tedesca ascesa durante il pontificato ratzingeriano è stata sentita. Quando la Banca d'Italia sequestrò, nel 2010, 23 milioni di euro depositati dallo Ior su due conti aperti presso il Credito Artigiano, l'istituto bancario trasferì parte dei suoi depositi in Germania. Oltre al neo presidente Ernest von Freyberg, influente è Hans Tietmeyer, economista e banchiere presidente della Deutsche Bundesbank tra il 1993 e il 1999. Infine, le lobby americane.

Fra questi i Cavalieri di Colombo che molto hanno spinto per un pontificato che portasse anzitutto Roma e la curia romana su altri lidi. Non è un caso che proprio due giorni fa Carl Anderson, cavaliere supremo dei Cavalieri di Colombo, nonché membro del consiglio di sovrintendenza dello Ior, il "board" laico che supervisiona le attività della banca vaticana, sia stato ricevuto dal Papa.

Ma oltre ad Anderson c'è Peter Wells, fra i responsabili della segreteria di stato vaticana inserito dal Papa all'interno della stessa Commissione per lo Ior. L'idea condivisa da tutti è che lo Ior torni allo spirito delle origini. Un'istituzione che non lavori più con una logica di speculazione finanziaria ma di vero aiuto ai bisognosi. Fra questi ci sono i tanti religiosi sparsi nel mondo che spesso in condizioni di povertà estrema si spendono per gli ultimi. È per loro che la banca deve sopravvivere, non per altri fini.

L'incontro è passato per lo più inosservato. Eppure è proprio di questa nuova prospettiva che hanno parlato in via ufficiale in un convegno organizzato a maggio dal Pontificio consiglio per la giustizia e la pace, guidato dal cardinale Peter Turckson, e dalla tedesca fondazione Adenauer. L'argomento era fare banca e finanza «per il bene comune».

 

Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolovPAPA FRANCESCO JORGE BERGOGLIO CARDINALE TARCISIO BERTONE Giovanni Bazoli CARL ANDERSON CAVALIERE SUPREMO DEI CAVALIERI DI COLOMBOPETER WELLS

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