travaglio notav tav sitav

AGGIUNGI UN POSTO AL TAV - TRAVAGLIO INFILZA LA MANIFESTAZIONE PRO TAV: “ERANO MENO DELL’ALTRA VOLTA. FORSE QUALCUNO HA CAPITO CHE L'OPERA PIÙ INUTILE DELLA STORIA DOPO IL PONTE SULLO STRETTO NON SI FARÀ MAI. QUALCUNO S'È STUFATO DI FARSI STRUMENTALIZZARE DA UN SEDICENTE "MOVIMENTO SPONTANEO" CHE È IL PARAVENTO DEI SOLITI, VECCHI, MARCI POTERI TORINESI E NAZIONALI, ORMAI TALMENTE IMPRESENTABILI CHE A NOVEMBRE PREFERIRONO TRAVESTIRSI DA MADAMINE E NASCONDERSI DIETRO GLI UMARELL”

Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

MARCO TRAVAGLIO

È una fortuna che ieri le madamine Sì Tav e gli umarell, sempre a caccia di nuovi cantieri per passare il tempo, si siano ridati convegno in piazza a Torino. Quella che i giornaloni chiamano comicamente "Onda Arancione" era un po' meno folta gente dell'altra volta: da circa 25 a circa 15 mila manifestanti. Forse qualcuno s'è informato e ha scoperto che non vale la pena perdere tempo prezioso a manifestare per un buco di 60 chilometri e 15-20 miliardi per guadagnare 20 minuti nel trasporto ad altissima velocità di poche merci da Torino a Lione.

 

TORINO - MANIFESTAZIONE A FAVORE DELLA TAV

Forse qualcuno ha capito che l' opera più inutile della storia dopo il ponte sullo Stretto non si farà mai. Forse qualcuno s' è stufato di farsi strumentalizzare da un sedicente "movimento spontaneo" che in realtà è il paravento piuttosto spintaneo dei soliti, vecchi, marci poteri torinesi e nazionali. Ormai talmente impresentabili che a novembre preferirono travestirsi da madamine e nascondersi dietro gli umarell per non far scappare la gente, ma ora devono uscire allo scoperto perché a maggio si vota per la Regione e il Parlamento europeo e qualche prestanome devono pur candidarlo. È questo l' aspetto positivo della marcetta di ieri: finalmente li abbiamo visti in faccia.

 

TORINO - MANIFESTAZIONE A FAVORE DELLA TAV

C' erano un centinaio di sindaci del Nord con la fascia tricolore, ma stavolta nessuno ha trovato nulla da ridire. Invece il vicesindaco M5S di Torino Guido Montanari, che a dicembre osò sfilare con gli 80 mila No Tav, fu linciato con la sindaca Chiara Appendino da opposizioni e giornaloni. Piero Fassino, che è un po' il portafortuna dei Sì Tav, tuonava: "È una penosa ipocrisia, quella fascia è un simbolo istituzionale, il tricolore non può essere usato come foglia di fico per coprire le proprie ambiguità. La sindaca si preoccupa più di assecondare la sua maggioranza che dell' interesse di tutti i cittadini torinesi".

 

TORINO - MANIFESTAZIONE A FAVORE DELLA TAV

E il suo dioscuro Sergio Chiamparino rincarava: "La Appendino è in minoranza su tutti i temi. Il mio rammarico è che non tenga una posizione da sindaca di tutti". Poi si appellava all' alleato Matteo Salvini: "È lui che deve imporsi con i 5Stelle per il Tav". Appello raccolto. Ieri, finalmente, dopo mesi di flirt e fuitine clandestine, il Partito Trasversale del Cambianiente ha fatto coming out, ufficializzando in piazza la Grande Ammucchiata: oltre al leggendario Mino Giachino, lobbista ed ex sottosegretario forzista (era il vice di Lunardi nel governo B., per dire), c' erano 33 sigle imprenditoriali e prenditoriali sempre a caccia di soldi pubblici. C' era l' aspirante segretario del Pd Martina, a braccetto col governatore Chiamparino.

 

TORINO - MANIFESTAZIONE A FAVORE DELLA TAV

E soprattutto gomito a gomito col governatore forzaleghista ligure Toti. C' era il forzista Alberto Cirio, candidato di centrodestra contro (si fa per dire) il Chiampa. C' erano i parlamentari Pd per nulla imbarazzati di sfilare con la capogruppo forzista Gelmini e con deputati e senatori leghisti dal segretario piemontese e capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, che non ha perso occasione per mentire: "La Lega è sempre stata a favore della Tav, lo sapevamo già quando abbiamo firmato il contratto di governo".

 

Doppia balla: nel Contratto di governo, la Lega ha firmato l' impegno sul Tav a "ridiscuterne integralmente il progetto"; ed è falso che sia sempre stata Sì Tav. Come ricorda il sito Lettera43, il Carroccio nel 2005- 2006 diffondeva volantini e manifesti col suo simbolo e le scritte cubitali: "Stop Tav", "Stop Tav dalla nostra Valle".

 

TORINO - MANIFESTAZIONE A FAVORE DELLA TAV

Maroni difendeva i No Tav sulla Padania: "Non sono i no global. La protesta della Val Susa non va ignorata, bisogna comprendere le ragioni della gente Quando c' è una rivendicazione sensata non si può mandare la polizia e basta". Borghezio, europarlamentare, urlava "Tav uguale mafia". E il futuro governatore Cota: "Due pesi e due misure. Se a protestare è la gente del Nord (i No Tav, ndr), prima o dopo arriva il manganello, se invece i tumulti avvengono al Sud, i metodi per un ritorno all' ordine si fanno decisamente più leggeri e sfumati".

 

Del resto Salvini era No Triv fino al referendum di tre anni fa e ora è Sì Triv. Era contro gli inceneritori e ora vuole moltiplicarli. Era per le manette agli evasori e ora le blocca. Ma, essendo l' ultima scialuppa di salvataggio dell' Ancien Régime, nessuno ne smaschera i voltafaccia. Dopo aver firmato il contratto di governo con la clausola anti-Tav, l' estate scorsa disse che era favorevole all' opera "ma mi rimetto all' analisi costi-benefici".

 

E ora che questa la boccia senz' appello butta la palla in tribuna vaneggiando di un fantomatico "referendum" che richiederebbe tempi lunghi e sarebbe comunque solo consultivo.

 

TORINO - MANIFESTAZIONE A FAVORE DELLA TAV

Ma viene preso molto sul serio dai giornaloni: persino da firme un tempo nemiche delle grandi opere inutili, come Stella e Rizzo, che non ricordiamo schierate per un bel referendum pro o contro il Ponte sullo Stretto; persino dai famosi cultori della scienza e della competenza, che ora se ne infischiano dell' analisi costi-benefici firmata da competentissimi scienziati.

 

Il referendum-patacca sul Tav affratella Salvini, Zaia, Fontana, Toti & C. al Pd, che ha smesso per un giorno di dare dei fascisti ai leghisti e di lanciare l' allarme democratico, per salvare gli affari dei soliti noti. Del resto i pidini che agitano ogni giorno a favore di telecamera lo spauracchio fascioleghista sono gli stessi che nell' ultimo anno hanno votato in Parlamento, con B. e con la Lega, il Rosatellum, il colpo di spugna sul peculato, gli emendamenti per svuotare il Dl Dignità e i salvataggi di onorevoli e senatori dai loro processi (anche per corruzione e associazione a delinquere) e altre fantastiche porcate. Un bel colpo d' occhio, dalle Camere alla piazza. E perché, prossimamente, non anche al governo?

TORINO - MANIFESTAZIONE A FAVORE DELLA TAV

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – OH, NO: VUOI VEDERE CHE ABBIAMO DI NUOVO SOPRAVVALUTATO TAJANI? PENSAVAMO CHE IL SUSSULTO SULLO IUS SCHOLAE FOSSE LO SLANCIO DI UN LEADER, PER QUANTO AL SEMOLINO, PRONTO A METTERCI LA FACCIA PER UNA BATTAGLIA DEL SUO PARTITO. E INVECE NO: NEI PALAZZI ROMANI SI MORMORA CHE DIETRO LE SUE DICHIARAZIONI (OSTILI ALLA LEGA) CI FOSSE LA ZAMPETTA DI GIORGIA MELONI, IMPEGNATA A SEMINARE ZIZZANIA NELLA LEGA DI SALVINI, ORMAI VANNACCIZZATA, CHE VEDE LO IUS SCHOLAE COME LA KRYPTONITE – UN "PIZZINO" PER GLI SCOMODI ALLEATI DEL CARROCCIO: NON TIRATE TROPPO LA CORDA - E IL "MAGO OTELMA" DI FROSINONE, TRAVESTITO DA MINISTRO, HA LANCIATO IL SASSO E POI NASCOSTO LA MANO...

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...