salvini

COSA SUCCEDERÀ ORA A SALVINI? – IL FASCICOLO AL TRIBUNALE DEI MINISTRI: ENTRO TRE MESI IL COLLEGIO DECIDERÀ SE ARCHIVIARE IL CASO O RIMANDARE GLI ATTI ALLA PROCURA DI PALERMO – POI SUL CASO DECIDERÀ IL SENATO PER L’AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE: L’ULTIMA PAROLA SPETTERÀ ALLA COMMISSIONE SPECIALE PRESIEDUTA DA MAURIZIO GASPARRI (SIC!) – I PRECEDENTI DI PISANU E MARONI

F. Grignetti e R. Arena per “la Stampa”

 

salvini

Entrato in campo il tribunale dei ministri di Palermo, per Matteo Salvini si apre la nuova fase, «inusuale» dicono i suoi, di ministro dell' Interno e di indagato per tre reati gravi, quali il sequestro di persona, l' arresto illegale e l' abuso d' ufficio. Domani incontra Viktor Orban; subito dopo affronterà decidere se nominare un avvocato di fiducia o affidarsi all' Avvocatura dello Stato.

 

Con il tribunale dei ministri, entra in scena un giudice uno e trino, che indaga più che valutare le prove. Entro 90 giorni, il collegio presieduto da Fabio Pilato e composto da Filippo Serio e Giuseppe Sidoti, due Gip e un magistrato della sezione fallimentare, dovrà quindi decidere se archiviare il caso (ipotesi in cui emetterà un decreto impugnabile solo in Cassazione per motivi di diritto) oppure rimandare gli atti all' ufficio inquirente, in questo caso la procura di Palermo diretta da Francesco Lo Voi.

 

isoardi salvini

Quest' ultimo, a sua volta, si dovrà rivolgere al Senato, il ramo del Parlamento a cui appartiene Salvini, per ottenere l' autorizzazione a procedere. Il paradosso è che la decisione finale potrebbe investire la speciale commissione presieduta da Maurizio Gasparri, di Forza Italia, un falco che da sempre chiede che si faccia esattamente quello che Salvini ha fatto: bacchettare la Guardia costiera, bloccare gli umanitari delle Ong, linea dura con i migranti e poche storie. I giudici intanto affronteranno già stamattina il problema della competenza, se è corretto che proceda Palermo oppure girare il fascicolo ai colleghi di Catania.

diciotti

 

Inizia una partita giudiziaria, dunque, ma soprattutto politica. E Salvini fa sapere che, politicamente parlando, si sente più forte che mai. Ha incassato la solidarietà di Berlusconi e di Forza Italia, dopo che si era toccato il minimo nei rapporti.

 

Registra con soddisfazione che Di Maio è sempre lì, e anzi, citando i«poteri forti» che lavorano contro il governo, è un assist alla sua polemica diretta contro la magistratura. E ha scoperto con soddisfazione che la sua pagina Facebook ha superato i 3 milioni di «followers» e su Twitter in centomila gli esprimono solidarietà.

 

gasparri

Dopodiché l' arrabbiatura c' è e non la nasconde. Sabato, nel pomeriggio, mentre era impegnato per arrivare a quella soluzione che poi s' è vista, dal ministero lo hanno avvisato che il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, aveva chiesto alla questura di comunicare gli estremi del ministro e del suo capo di gabinetto, il prefetto Matteo Piantedosi (il quale ci ha tenuto a far sapere di sentirsi «sereno, tranquillo, determinato, convinto di non avere commesso alcun reato»). Era il segnale che di lì a qualche ora sarebbe esplosa la bomba.

 

donne diciotti

Sa già che presto sarà ascoltato dai magistrati. Difenderà la sua decisione, sia sotto il profilo giuridico, sia soprattutto come legittima azione dell' Esecutivo. A suo favore giocano due precedenti importanti: nel 2006, un altro ministro dell' Interno, Beppe Pisanu, fu indagato e poi archiviato per abuso d' ufficio, relativamente a un respingimento da Lampedusa in Tunisia; e nel 2009, toccò a un altro predecessore, Bobo Maroni, che ordinò la riconsegna alla Libia di 227 migranti recuperati da una motovedetta italiana in acque di competenza maltese.

bossi salvini maroni

 

Anche lui indagato e poi archiviato, anche se quel caso è poi finito davanti alla Corte europea di Giustizia e l' Italia è stata sanzionata per «respingimento illegittimo».

Sta a lui maneggiare il caso, ora. E per non dare il segno di essere ossessionato solo dalla immigrazione clandestina, sceglie di annunciare un nuovo Piano straordinario contro la droga nelle scuole in 15 principali città italiane, coinvolgendo i Comuni che avranno 2,5 milioni per incrementare i controlli. Lo schema è simile a quello sperimentato per i controlli contro gli abusivi nelle spiagge. È anche l' occasione per una ennesima frecciata alla magistratura: «Io continuo, orgoglioso, il mio lavoro. Sperando di poterlo fare senza essere indagato».

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO