
TRUMP HA UN NUOVO “RICATTO” PER L’EUROPA: PRETENDE CHE BRUXELLES IMPONGA DAZI AL 100% A INDIA E CINA IN CAMBIO DELL’AIUTO AMERICANO ALL’UCRAINA – IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO SI E’ RESO CONTO CHE QUASI NESSUNO L’HA SEGUITO NELLA GUERRA COMMERCIALE CONTRO PECHINO (NEGLI ULTIMI MESI, IN BARBA AI DAZI TRUMPIANI, L’EXPORT CINESE È ADDIRITTURA CRESCIUTO) - E ORA IL TYCOON VUOLE TIRARSI DIETRO L’UE PER DANNEGGIARE XI JINPING MA UNA MOSSA DEL GENERE SAREBBE UN PESSIMO AFFARE PER I PAESI EUROPEI CHE PREFERIREBBERO COLPIRE IN MODO SELETTIVO I RICAVI DELL’EXPORT RUSSO…
Estratto dell’articolo di Tommaso Carboni per www.lastampa.it
URSULA VON DER LEYEN DONALD TRUMP - ANDREA CALOGERO PER LA STAMPA
Il punto di vista di Trump, per quanto opinabile, è anche abbastanza comprensibile: quella in Ucraina è una guerra europea, e tocca agli europei fare più sforzi. Non solo con le armi, ma anche colpendo chi compra petrolio russo, se davvero vogliono che Washington alzi la pressione su Mosca. Collegandosi a una riunione tra funzionari Usa e Ue, Trump ha chiesto all’Europa di imporre dazi fino al 100% su India e Cina, i due paesi che più di tutti tengono a galla l’economia russa acquistandone il petrolio. Ma dietro questa richiesta c’è forse un secondo obiettivo, persino più importante.
Trascinare l’Europa nella guerra commerciale contro Pechino, nello sforzo di isolare economicamente la Cina – un tentativo che finora non ha avuto granché successo. Negli ultimi mesi, in barba ai dazi trumpiani, l’export cinese è addirittura cresciuto. Si potrebbe perfino ricavarne una lettura positiva: il resto del mondo non sta seguendo l’America nella sua crociata protezionista.
DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN
[…] Secondo dati commerciali citati dall’Economist, tra giugno e agosto, le spedizioni totali cinesi sono aumentate del 6% su base annua: vendite in Africa cresciute di un terzo, quelle verso l’ASEAN (l’area del sud est asiatico) di un quinto e quelle verso l’Europa di quasi il 10%. Un anno fa UE e USA assorbivano quote simili di merci cinesi; oggi l’Europa ne importa oltre il 60% in più rispetto agli americani. Tradotto: fuori dall’America il mondo non ha mai fatto così tante compere «made in China».
I dazi di Trump potrebbero avere un effetto sorprendente: invece di frenare la globalizzazione, darle nuova linfa. Paesi grandi e piccoli si stanno sforzando di aprire i loro mercati, e lo fanno senza coinvolgere gli Usa. Londra e Nuova Delhi hanno appena firmato un accordo di libero scambio, Canada e Mercosur hanno riaperto le trattative, mentre India e Nuova Zelanda sono tornate al tavolo. C’è un dialogo tra Corea del Sud, Cina e Giappone per promuovere accordi trilaterali.
meme sulla guerra commerciale cina e usa
E anche l’intesa tra Ue e Mercosur sembra finalmente a portata di mano, nonostante l’opposizione degli agricoltori europei. […] Una guerra commerciale con la Cina (o con l’India) sarebbe un pessimo affare per l’economia europea. L’Ue preferisce colpire in modo selettivo i ricavi dell’export russo. Vorrebbe abbassare il prezzo a cui è venduto il petrolio di Mosca e bloccare la flotta di navi clandestine con cui Putin aggira le sanzioni. Nel suo ultimo pacchetto Bruxelles ha preso di mira due piccole banche cinesi accusate di facilitare il commercio di beni proibiti con la Russia […]
[…] Trump […] punta su strategia diversa: costringere l’India a smetterla di comprare energia russa tout court, ricattandola con dazi del 50% e chiedendo all’Europa di applicare le stesse tariffe. Ma Trump chiede anche all’Ue di interrompere i suoi acquisti di energia (ormai ridotti a un quinto rispetto all’inizio della guerra, in gran parte concentrati in Slovacchia e Ungheria, i due paesi filorussi), e Bruxelles si è impegnata a farlo più velocemente.
IL SIGNOR QUINDICIPERCENTO - DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - MEME BY EMILIANO CARLI
Ammettiamo pure che il muro di dazi sia controproducente. Ma la domanda resta: c’è ancora margine per perfezionare le sanzioni? Probabilmente sì, l’efficacia però è diluita nel tempo. […]