toscani d'alema

VADO AL MAX! TOSCANI IMBARAZZA I BERSANIANI COL SIMBOLO DEL PARTITO (“MAX") CHE RICHIAMA INVOLONTARIAMENTE D’ALEMA – IL FOTOGRAFO SI DIFENDE: “SEMBRA IL PARTITO PERSONALE DI D' ALEMA? MA CHISSENEFREGA” – E BAFFINO IRONIZZA: "MI PARE UN TANTINO ESAGERATO, DICIAMO"

Goffredo De Marchis per la Repubblica

OLIVIERO TOSCANI

 

Il momento è solenne, l' ansia gioiosa è quella che precede una nascita: si scopre il simbolo della nuova sinistra. Nella sede di Via Zanardelli è riunito lo stato maggiore di Mdp. Dall' altra parte, collegato via Skype, c' è Oliviero Toscani, uno dei creativi più celebrati del mondo. Toscani non nasconde la sua eccitazione, i dirigenti pure.

Ma quando il logo e il nome vengono mostrati attraverso la webcam comincia un' esilarante commedia degli equivoci.

 

L' abboccamento risale a un paio di mesi fa. Il fotografo si propone per dare un' identità grafica al nuovo soggetto che deve riunire sotto lo stesso tetto Bersani, D' Alema, Pisapia e ora Grasso. «Sono amico di Pisapia da decenni. Ho curato la campagna per Bersani quando diventò presidente dell' Emilia Romagna. Il simbolo ve lo disegno io». Agli inizi di ottobre l' entusiasmo di Toscani si traduce in un marchio. Chiama i dirigenti di Mpd e dice: «Sono pronto».

 

Arrivano in sede il coordinatore Roberto Speranza, i capigruppo Giuseppe Laforgia e Maria Cecilia Guerra, Arturo Scotto. Ci sono anche i comunicatori del movimento bersaniano. Saluti e convenevoli via Internet poi il Maestro svela la sua creatura. Avvicina un cartoncino alla telecamera e a Roma appare il logo che dovrebbe andare sulle bandiere, sui gadget, sui manifesti e in tv per la campagna elettorale. Il simbolo al quale affidare, auspicabilmente, le speranze di qualche milione di italiani. Sono tre lettere rosso scuro in un tondo a formare un' unica parola: MAX.

 

max

A Via Zanardelli cala un silenzio tombale. Tutti pensano immediatamente la stessa cosa: Max è il diminuitivo usato per chiamare D' Alema (nome di battesimo Massimo). D' Alema è croce e delizia della sinistra. Ancora amato da alcuni, ma da altri, a cominciare dagli ex compagni del Pd, indicato come l' uomo nero dell' area progressista. Toscani sta provocando? Toscani ha organizzato la trollata più clamorosa dell' anno? Qualcuno obietta: «Oliviero scusaci. È bellissimo, ma così sembra il partito personale di D' Alema ». Stavolta è il fotografo a rimanere qualche secondo in bambola: «Non ci avevo pensato. Ma chissenefrega.

 

Voi capite qual è il messaggio? Significa "noi diamo il massimo per i lavoratori, il massimo per la sanità, per i precari, per i pensionati, il massimo per i disoccupati". Con un linguaggio diverso, mandiamo un segnale alle classi più deboli: c' è un partito che farà il massimo per voi».

 

d'alema

A suo modo, è un' idea geniale. Si dà un' etichetta nuova a una storia che da anni oscilla, nella terminologia e nella simbologia, tra democratici, progressisti e sinistra con esiti sempre meno incoraggianti. Si mette la minigonna a una tradizione che segna il passo in tutto il mondo, si colora la polvere dell' ideologia. E si ribalta il vecchio in nuovo, nuovissimo. Un tocco di dadaismo. «Non vi sembra moderno? », insiste Toscani. Eliminato il sospetto di una presa in giro del fotografo che ha creato per due decenni la pubblicità di Benetton, che ha scritto "chi mi ama mi segua" sul sedere di una modella fasciata dagli short dei Jesus Jeans, autore di mille campagne sociali incisive, scioccanti e per questo denunciate o censurate, i dirigenti di Mdp ascoltano il guru. Toscani spiega e rispiega. Fa notare che l' incrocio tra la A e la X crea anche l' effetto di una falce e martello stilizzati. Lista Max suona bene? Maxisti è un bel nome per gli elettori di sinistra? Segue dibattito.

 

Ma il problema di fondo resta insuperabile. Certo, se non ci fosse D' Alema... «Potremmo farci lavorare due grafici nostri», azzarda Speranza. Toscani s' infervora: «Assolutamente no, va bene così». Morale: da un mese i contatti sono interrotti. E D' Alema come l' ha presa? Gli hanno mostrato il simbolo e lui ha commentato con un sorrisetto compiaciuto: «Mi pare un tantino esagerato, diciamo».

OLIVIERO TOSCANI

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…