sestino giacomoni antonio tajani

SCORZA ITALIA - A VILLA SAN MARTINO, ANTONIO TAJANI E SESTINO GIACOMONI SI SONO PRESI A MALE PAROLE DI FRONTE ALL'IMPASSIBILE BERLUSCONI SULLA SCELTA DEL NUOVO CAPOGRUPPO ALLA CAMERA - TAJANI SPINGE PER PAOLO BARELLI: I DUE SONO "CONSUOCERI", VISTO CHE I LORO FIGLI SONO FIDANZATI - GIACOMONI E L'ALA GELMINI SONO CONTRARI: "ALLE COMUNALI DI ROMA PRENDIAMO IL 3 PER CENTO E FACCIAMO CAPOGRUPPO UN DIRIGENTE ROMANO?" - NON SOLO: E' ANCHE UN ESPONENTE DELL'ALA PIÙ FILOSOVRANISTA DEL PARTITO…

Valerio Valentini per "il Foglio"

 

antonio tajani foto di bacco (2)

Litigano davanti a lui. Lo chiamano in causa un po' come giudice di pace, un po' come sovrano assoluto che decide della sorte dei cortigiani con un sibilo, un'alzata di sopracciglio. "Presidente, tu che ne pensi?". E lui, il Cav., dicono, a queste scene assiste ormai come a un supplizio necessario: perché sa che anche da lì, da questa baruffa un poco sgraziata per la definizione del nuovo capogruppo alla Camera, passa il destino delle sue irredimibili speranze di un'apoteosi quirinalizia.

 

sestino giacomoni

Venerdì scorso, per dire, lì a Villa San Martino, Antonio Tajani e Sestino Giacomoni si sono presi a male parole proprio di fronte all'impassibile Berlusconi. "Voglio vedere se davvero hai il coraggio di candidarti", urlava l'ex presidente del Parlamento europeo in faccia a chi minacciava di scombinargli i piani, e che rispondeva con altrettanta stizza: "Io non posso accettare che la spunti uno che mi definisce ' un suppellettile di Arcore'". Il riferimento è a Paolo Barelli.

 

Paolo Barelli

E' lui, deputato romano, presidente della Federnuoto in cattivi rapporti con Giovanni Malagò e dunque con Gianni Letta, il designato da parte di Tajani. E' lui che dovrebbe prendere il posto di quel Roberto Occhiuto nel frattempo diventato presidente della Calabria. "E il designato è lui - sibilano velenosi i suoi detrattori - perché con Antonio sono quasi consuoceri, visto che i rispettivi pargoli sono fidanzati".

 

valentino valentini

Malignità? Meschinerie? Di certo martedì scorso, in una cena più di risentimento che di gala, anche Maria Stella Gelmini ha usato toni non proprio concilianti. "L'elezione di Barelli rischia di produrre malcontento e defezioni nella nostra pattuglia". Problema di presentabilità mediatica del personaggio, c'è chi dice, ma anche di valori politici. "Alle comunali di Roma prendiamo il 3 per cento e facciamo capogruppo un dirigente romano?".

 

E però Tajani ne fa una questione personale. Perché lui, che da coordinatore nazionale è il più alto in grado tra i litiganti, dopo la scottatura della mancata promozione al governo ora rivendica la dignità del suo ruolo ("Se bocciate Barelli, ne trarrò le conseguenze"), riuscendo con questo a far cadere le ultime resistenze del Cav. La Gelmini parlava allora di coerenza politica, dicendo insomma che se la delegazione governativa è espressione di una FI moderata, avere come leader a Montecitorio un esponente dell'ala più filosovranista sarebbe un problema.

 

maria stella gelmini a cernobbio

"Ma se quelli più vicini alla tua area sono andati già con Toti", le imputavano però gli interlocutori. La decisione finale, pare, verrà presa mercoledì prossimo a mezzogiorno in un'assemblea di gruppo. Ma quella data, a vederla con gli occhi dei deputati azzurri, appare lontanissima. E non a caso c'è già chi dice che, se davvero alla fine Barelli dovrà rinunciare, anche Giacomoni verrà sacrificato.

 

renzi calenda

E a quel punto s' aprirebbe un nuovo giro di valzer e di candidature: quella di Valentino Valentini, attuale vice vicario, quella di Alessandro Cattaneo e quella di Stefania Prestigiacomo. Con Matteo Renzi e Carlo Calenda spettatori non disinteressati della vicenda: perché dall'eventuale paventata deflagrazione azzurra, potrebbe scaturire una nuova fuga di eletti da andare ad arruolare per l'altro futuribile progetto di un unico gruppo parlamentare centrista che vada da Iv a Coraggio Italia, passando per Azione. O magari non succederà nulla di tutto ciò. Ma ad Arcore sanno già che serviranno altre cene, altre sceneggiate.

berlusconi con valentino valentini

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…