VOLENTEROSI MA DATEVE 'NA MOSSA – AL VERTICE DELLA COALIZIONE PRO-UCRAINA, ARRICCHITO DALLA PRESENZA DI ERDOGAN E DEL SEGRETARIO DI STATO USA MARCO RUBIO, MACRON RICICCIA LA QUESTIONE DELLO SCHIERAMENTO DI MILITARI ALLEATI IN UCRAINA, NON SULLA LINEA DEL FRONTE MA “IN SITI DI RIPIEGAMENTO A KIEV E ODESSA”, PER “METTERE IN SICUREZZA” QUELLE ZONE E ADDESTRARE L’ESERCITO DI ZELENSKY – L’EUROPA LAVORA ANCORA ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI PER FARE PRESSIONE A PUTIN…
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per "la Stampa"
DONALD TUSK - EMMANUEL MACRON - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - INCONTRO A TIRANA
Emmanuel Macron e Keir Starmer non intendono abbandonare il progetto di una «forza multinazionale di rassicurazione» da dispiegare in Ucraina nella fase post-conflitto.
Anche se l'idea di militari stranieri sul terreno è stata nettamente respinta dal Cremlino, i leader di Francia e Regno Unito hanno cercato di convincere gli alleati che non devono ritirare la loro disponibilità a creare un contingente internazionale.
«È vitale» ha fatto presente il premier britannico. I leader ne hanno parlato anche con Volodymyr Zelensky e – secondo quanto riferito da Macron – il piano potrebbe vedere lo schieramento dei militari alleati «lontano dal fronte», ma «in siti di ripiegamento a Kiev e a Odessa», per «mettere in sicurezza» quelle zone e fornire l'addestramento necessario all'esercito ucraino. Inoltre, si lavora a una «forza di rassicurazione aerea» che però avrebbe le sue basi «nei Paesi vicini».
TUSK - VON DER LEYEN - STARMER - MELONI - ZELENSKY
L'incontro di ieri, un paio d'ore in videoconferenza, non ha permesso di aprire un dibattito approfondito tra i rappresentanti dei 35 Paesi coinvolti. Ma non si è certo trattato di un vertice di routine, perché è stato arricchito da due presenze ritenute significative. In collegamento c'era il leader turco Recep Tayyip Erdogan, che è intenzionato a giocare un ruolo da mediatore tra Mosca e Kiev e ha offerto nuovamente Istanbul come sede per i negoziati.
Ma soprattutto – per la prima volta – c'era il segretario di Stato americano, Marco Rubio, il quale ha sottolineato che la questione delle garanzie di sicurezza rappresenta un elemento cruciale per il piano di pace: serve un progetto chiaro da sottoporre all'Ucraina e alla Russia per testarne la fattibilità.
Per questo, secondo quanto riferiscono fonti francesi, si è deciso di istituire una "task force" congiunta tra i rappresentanti dei Volenterosi e gli Stati Uniti proprio per lavorare a questo obiettivo. […]
Al tavolo virtuale, dove è intervenuto anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte, si è discusso della possibilità di arrivare, come primo passo, almeno a un cessate il fuoco limitato alle infrastrutture energetiche e ai porti […].
FOTO DI GRUPPO AL G7 DI KAnanaskis IN CANADA
Ma ovviamente bisogna convincere Vladimir Putin. Ed è in questa partita che prova nuovamente a ritagliarsi un ruolo Viktor Orban: il premier ungherese […] potrebbe presto volare a Mosca per incontrare Vladimir Putin. Si parla di una visita in programma già questo venerdì. […]
Oggi torneranno a riunirsi – seppur a distanza – i ministri degli Esteri dell'Unione europea ed è probabile che qualcuno ne chieda conto all'esponente del governo ungherese.
Di certo a Bruxelles si accelera sul piano per usare gli asset russi congelati, che ancora deve essere approvato dagli Stati membri e sul quale restano le resistenze, in primis del governo belga.
Macron ha sottolineato che gli attivi finanziari russi «sono estremamente importanti» perché rappresentano «un mezzo di pressione» sulla Russia: «Nei prossimi giorni – ha spiegato il capo dell'Eliseo – finalizzeremo una soluzione che permetta di garantire i finanziamenti all'Ucraina e mantenga questa pressione».
Keir Starmer Emmanuel Macron e Friedrich Merz sul treno verso Kiev
Anche Ursula von der Leyen […] ha confermato l'intenzione di stringere: «La questione del finanziamento dell'Ucraina – ha aggiunto la presidente della Commissione – rappresenta un punto centrale dei negoziati, compreso l'utilizzo dei beni russi immobilizzati».
Chi spinge per aumentare il più possibile la pressione sulla Russia è l'Alta Rappresentante per la politica estera Ue, Kaja Kallas, che non nasconde il suo scetticismo circa la reale volontà di arrivare alla pace da parte di Vladimir Putin. Secondo l'ex premier estone, la Russia «non dovrebbe essere riammessa nel G8». Piuttosto, Donald Trump dovrebbe aumentare il pressing con le sanzioni […]
volodymyr zelensky giorgia meloni foto lapresse 10
KEIR STARMER - EMMANUEL MACRON - FRIEDRICH MERZ - IN TRENO PER KIEV
Donald Tusk Keir Starmer Volodymyr Zelensky Olena Zelenska Emanuel Macron Friedrich Merz – foto lapresse
putin trump
GIORGIA MELONI - VOLODYMYR ZELENSKY - FOTO LAPRESSE
volodymyr zelensky giorgia meloni foto lapresse 7
VOLODYMYR ZELENSKY E GIORGIA MELONI - BILATERALE A LONDRA
MARK RUTTE - DONALD TUSK - URSULA VON DER LEYEN - GIORGIA MELONI PARLANO CON VOLODYMYR ZELENSKY
