ossessione da internet

INTERNET UCCIDE - IL FILOSOFO SLAVOJ ZIZEK: “LO STATO DEVE CONTROLLARE IL WEB: SE DAI SOLO LIBERTÀ POI SI ARRIVA A UNA ESPLOSIONE DI VIOLENZA, BRUTALITÀ, RAZZISMO. NOI CE NE ACCORGIAMO SOLO QUANDO CI SONO FINALI TRAGICI O SCANDALI, MA TANTE VITE VENGONO DISTRUTTE DALWEB IN MODO PIÙ DISCRETO”

Luca Mastrantonio per il “Corriere della Sera”

 

SLAVOJ ZIZEKSLAVOJ ZIZEK

Slavoj Zizek domani terrà una lectio magistralis al festival di Pordenone, dove presenterà Il contraccolpo assoluto (Ponte alle Grazie), che continua la sua rilettura creativa di Hegel e Lacan. La notizia del suicidio di Tiziana Cantone lo colpisce in quanto padre e gli ricorda un caso molto simile in Slovenia.

 

«A Maribor, due anni fa, in una piccola scuola, degli studenti avevano filmato un preside che faceva del sesso orale con una professoressa; quel video è finito sul web e il preside si è ucciso. Non ha retto, la sua vita era rovinata. Noi ce ne accorgiamo solo quando ci sono finali tragici o scandali, ma tante vite vengono distrutte in modo più discreto. Milioni di persone perdono la loro onestà, la loro decenza, soffrono».

 

Prima del web era diverso?

TIZIANA CANTONETIZIANA CANTONE

«Il web riproduce e diffonde più del passaparola. E può mostrare orrori da scenario di guerra, o morbosità atroci. Non può essere lasciato a se stesso. Se dai solo libertà poi si arriva a una esplosione di violenza, brutalità, razzismo. Lo so perché mio figlio, di diciassette anni, ha fatto un giro sul web profondo e ha trovato di tutto, video di torture, scene di sesso estremo e persino uno di quei film in cui si vedono morire delle persone, uno snuff movie».

 

Lei come ha reagito?

SLAVOJ ZIZEKSLAVOJ ZIZEK

«Malissimo. Sto male solo all'idea che si possa vedere realmente qualcuno torturato e ucciso. Per cosa poi? Un conto è vedere, come fanno gli inviati di guerra, le prove di un massacro di civili, altro discorso è farlo per gioco. Lo stesso discorso vale per il sesso».

 

Cosa pensa del sesso digitale? L'ha mai fatto?

«No! Io lo faccio in modo analogico. E amo le passioni. Infatti ho avuto più mogli, e sono un monogamo; ma la monogamia per la cultura di oggi è vista come una patologia, come l'alcolismo o la tossicodipendenza, perché non va bene fissarsi con una sola persona. In questo senso non mi piace molto il nuovo corso di certi movimenti di genere sessuale che sono passati dalla giusta richiesta di diritti alla prescrizione normativa di doveri, e di piaceri, quasi una ideologia, perfetta per il nuovo capitalismo social, che predica consumi e ostentazione. Gli psicanalisti dicono che spesso le persone chiedono come poter gestire meglio il proprio piacere, averne di più. E invece i terapisti devono liberare i propri pazienti da questa ossessione di voler godere sempre e comunque».

 

dipendenza da internetdipendenza da internet

Quant'è ambiguo l'appeal del sesso digitale?

«Da un lato, per i giovani soprattutto, sembra un gioco di evasione, di fuga in un universo virtuale che spesso fa ritardare le esperienze reali. Dall'altro lato questa fuga fa venire fame di realtà, e di interagire in maniera anche brutale e, possibilmente, riconnettere virtualità e realtà. Anche in maniera dolorosa. Ricordo i cutters, quelli che si tagliavano con il coltello, anche su parti intime, o lì vicino, per sentirsi reali, vivi».

 

Lei ha mai controllato il cellulare o il pc di suo figlio?

«Mai, è da idioti pensare di farlo: lui è tecnologicamente più avanzato di me. È lo Stato che deve trovare il modo di controllare il web, almeno per gli aspetti penalmente rilevanti, socialmente pericolosi. Non credo come Assange che la libertà totale del web ci salverà: certo, non mi fido neanche delle agenzie di sicurezza attuali; servono apparati trasparenti che senza indirizzo politico salvaguardino quella che è una deriva generale».

CAM GIRL CAM GIRL

 

Lo Stato dovrebbe controllare la nostra privacy?

«No. Il problema non è difendere la nostra privacy, ma difendere gli spazi pubblici dalla nostra invadenza, dalla tendenza a privatizzarli che li rende indecenti e indecorosi. I social media creano sì nuovi spazi di auto organizzazione, per dirla con Marx, ma grazie a loro il discorso politico si è abbassato: uno come Trump può parlare oggi in pubblico come fino a ieri avrebbe potuto parlare solo in privato. Questo abbassamento è accettato».

CAM GIRL CAM GIRL

 

Che cosa bisogna fare?

«Invertire la tendenza. Un tempo sesso e linguaggio volgare erano armi rivoluzionarie contro il potere. Oggi che il potere è sessualizzato ed è volgare dobbiamo riscoprire le passioni nel sesso e in politica».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…