colf filippina

BADATE ALLE BADANTI - LA ROMANIA HA UN AUMENTO DI CONTAGI, NIENTE LOCKDOWN E PAZIENTI INFETTI DIMESSI SENZA CONTROLLI - LE FAMIGLIE ITALIANE CHE HANNO IN CASA COLF E BADANTI ROMENE SONO SPAVENTATE: AL MOMENTO NON CI SONO RESTRIZIONI PER L'INGRESSO NEL NOSTRO PAESE DA BUCAREST - L'ASSOCIAZIONE DEI DATORI DI LAVORO DOMESTICO: “NON SIAMO AZIENDE, LO STATO PAGHI PER I TEST”

Francesco Malfetano per il Messaggero

 

Niente lockdown, un nuovo record di contagi e pazienti infetti dimessi senza controlli. La Romania ha scelto di essere il Brasile d'Europa e ora spaventa i Paesi del Vecchio Continente.

romania colf

 

A temere più di tutti eventuali contagi di ritorno da Bucharest è l'Italia dove i romeni non solo sono la principale comunità straniera, con più di un milione di residenti, ma lavorano anche spesso con le persone più deboli come anziani, disabili o bambini. Ad oggi infatti colf e badanti che rientrano dal Paese balcanico per riprendere il proprio posto di lavoro dopo le ferie o dopo essere scappate nei mesi scorsi temendo di restare bloccate nella Penisola, non vengono sottoposte ad alcun controllo.

 

Sebbene la Romania non sia parte integrante dell'accordo di libera circolazione di Schengen pur essendo parte della Ue, non ci sono restrizioni per chi viaggia verso il Belpaese (a differenza di quanto avviene con Serbia, Montenegro e Kosovo).

 

«Non ci sono norme che tutelano le famiglie e questi lavoratori sono a contatto con soggetti fragili» spiega Andrea Zini, vicepresidente di Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico. Al momento è previsto solamente che colf e badanti siano dotati di mascherine, mantengano il distanziamento sociale - per quanto sia impossibile date le mansioni - e siano ammissibili sul luogo di lavoro, cioè che la loro temperatura non superi i 37,5 gradi.

romania colf

 

«Una famiglia però non è un'impresa - continua l'esperto - Fornire Dpi e rilevare la temperatura va bene ma sottoporli ai test ha un costo» che dovrebbe sostenere il «ministero della Salute, a cui abbiamo già chiesto di monitorare la situazione».

 

Ad inizio luglio, sull'onda di un'ordinanza del governatore del Veneto Luca Zaia che ha imposto isolamento e test a carico del sistema sanitario per i lavoratori domestici extra-europei (non i romeni quindi), l'associazione aveva chiesto che la prassi fosse estesa a tutte le Regioni e a tutte le provenienze.

 

romania colf controlli

«Siamo preoccupati - dice Zini - non c'è una soluzione chiara» nonostante la portata del fenomeno. In Italia infatti, secondo l'Istat e l'Inail, ci sarebbero almeno 2 milioni di lavoratori domestici (solo 848mila regolarizzati), di cui quasi la metà provenienti dall'est Europa. Un vuoto normativo che preoccupa non poco. Negli ultimi giorni il numero di casi registrati dalle autorità di Bucharest sta continuando a salire e già sfiora gli 800 nuovi contagi ogni ventiquattro ore (38mila in totale). Un boom rispetto al calo di giugno dovuto tanto alla revoca delle restrizioni voluta dal Governo di Ludovic Orban quanto al caos burocratico causato dalla Corte Costituzionale.

 

colf

All'inizio di luglio i giudici romeni hanno stabilito che quarantena obbligatoria, isolamento o trattamento ospedaliero non potessero essere imposti da un Dpcm ai cittadini ma che vi fosse bisogno di una discussione parlamentare. Intanto però secondo il ministro della salute Nelu Tatar «almeno 30mila persone, tra sospetti e confermati, hanno lasciato l'isolamento».

 

Pazienti che, ad oggi, «sono ancora molto contagiosi - ha spiegato domenica alla stampa locale Dragos Garofil, segretario di Stato presso il Ministero della Salute - Ma non esiste un modo istituzionale per fermarli». Il rischio quindi è che i focolai si moltiplichino a dismisura anche se, proprio da stamattina è arrivata la risposta del governo romeno.

 

«La nuova legge sulla quarantena e l'isolamento è stata approvata dal Parlamento della Romania ed entra in vigore il 21 luglio 2020 - commenta l'ambasciatore romeno in Italia, George Bologan - Offrirà alle autorità gli strumenti necessari per gestire l'epidemia di Coronavirus in maniera adeguata, coprendo il vuoto legislativo che si è verificato». L'allerta quindi, si spera possa rientrare fin dai prossimi giorni anche perché, conclude Bologan, «la maggior parte delle persone attualmente positive al Covid19 in Romania sono asintomatiche o con sintomi lievi e il sistema sanitario è pronto per offrire cure a tutti i pazienti».

COLF 2

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...