tampone tamponi drive in a roma costanza crescimbeni

BANANE E TAMPONE - NEI DRIVE IN DI ROMA PER FARE UN TAMPONE CI VOGLIONO ORE DI ATTESA. BOOM DI RICHIESTE, SOPRATTUTTO DALLE SCUOLE, MA I TEST SONO ANCORA TROPPO POCHI – GLI ESPERTI: "NE SERVIREBBERO ALMENO 200MILA AL GIORNO" - L’ODISSEA DELLA GIORNALISTA DEL TG1 COSTANZA CRESCIMBENI: “DOPO SEI ORE SONO FUORI” (E INVECE I CALCIATORI FANNO TRE TAMPONI OGNI SETTIMANA)

 

 

 

 

COSTANZA CRESCIMBENI IN FILA AL DRIVE IN PER IL TAMPONE

1 – CORONAVIRUS, A ROMA SEI ORE DI FILA PER UN TAMPONE: L'ODISSEA DELLA GIORNALISTA COSTANZA CRESCIMBENI

Enrico Chillè per www.leggo.it

 

Sei ore di fila al drive-in per fare un tampone a Roma. I tempi d'attesa, nella Capitale, diventano sempre più lunghi a causa del notevole incremento di persone che si presentano nelle varie postazioni delle singole Asl. Lo testimonia la vicenda della giornalista del Tg1, Costanza Crescimbeni, che su Twitter ha documentato la sua lunga 'odissea' in attesa del tampone contro il coronavirus.

 

I tempi d'attesa per effettuare il tampone, a Roma, fino a meno di un mese fa si aggiravano su una media di due-tre ore, a seconda della pressione sulle singole Asl. La riapertura delle scuole, però, ha causato un vero e proprio tilt: diversi gli studenti risultati positivi e questo ha costretto tutte le classi e i loro contatti stretti, a cominciare dai familiari, a doversi recare presso le varie postazioni drive-in.

 

fila per i tamponi al drive in roma

Una situazione che rischia di diventare insostenibile ed è anche per questo che proprio oggi Alessio D'Amato, assessore alla Salute del Lazio, ha annunciato che il numero delle postazioni sarà raddoppiato a breve. Chi però deve effettuare il tampone in questi giorni è costretto ad estenuanti code, seduto nell'abitacolo in attesa che la fila si snellisca e che l'auto davanti si metta in moto e proceda di qualche metro.

 

Un'attesa lunghissima: Costanza Crescimbeni ne sa qualcosa. La giornalista Rai si era già sottoposta ad un primo tampone lunedì 28 settembre, mettendosi in isolamento fiduciario in attesa di fare il secondo test.

 

tamponi drive in malpensa

Proprio ieri, Costanza Crescimbeni aveva scritto su Twitter: «Domani nuovo giro al drive in. Se me la cavo in due ore sono fortunata, dicono dalla regia». Purtroppo, non sapeva ancora cosa l'avrebbe attesa stamattina. Giunta al drive-in di Santa Maria della Pietà, in zona Monte Mario, la giornalista del Tg1 ha trovato una lunghissima fila di auto: «Non avete idea la fila che c'è».

 

Un sentimento comune ai tanti, tantissimi cittadini che arrivano al drive-in. «Lo sguardo terrorizzato di chi, arrivando in senso contrario, chiede al vigile: “ma questa è la fila per il tampone?". I vigili comunque sono bravissimi a gestire la fila e il traffico», racconta ancora Costanza Crescimbeni.

 

tamponi drive in a roma

Dopo due ore di attesa, la pazienza di Costanza Crescimbeni inizia a vacillare. Non mancano contrattempi, più o meno comici, che allungano ulteriormente i tempi d'attesa. «Cronache dalla fila al drive in: a una povera signora non si accende l’auto. Prontamente è arrivato signore con i cavetti per la batteria» - la divertente cronaca della giornalista Rai - «Superata la terza ora si fa amicizia con il vicino di macchina: “sono al primo tampone, tu? Io al secondo” e via».

 

Quando le ore di attesa diventano quattro, lo spirito di Costanza Crescimbeni inizia ad accusare il colpo: «Quel pizzico di sconforto quando si avvicina la quarta ora in fila». Inizia poi ad abbattersi il maltempo su Roma, quasi un corredo meteorologico dello stato d'animo dei tanti cittadini in fila al drive-in: «Alla quinta ora di fila ecco fulmini e saette».

 

fila al drive in per il tampone

Col passare dei minuti, Costanza Crescimbeni inizia ad avvicinarsi al gazebo. Solo chi ha fatto il tampone al drive-in può comprendere l'emozione provata dalla giornalista, che twitta ancora: «Il rumore più amato: quando senti le auto davanti a te che si mettono in moto. La fila si muove. Poi c’è sempre quello che non avanza. Chissà che gusto ci prova».

 

Costanza Crescimbeni poi si lascia andare a varie riflessioni sul metodo dei tamponi drive-in. «Il personale medico e paramedico dei drive in va ringraziato: stanno facendo un grande lavoro, senza sosta» - scrive ancora la giornalista Rai - «L'affluenza ai drive-in sta diventando ingestibile. Una settimana fa, quando ho fatto il primo tampone, la situazione era molto diversa».

 

tamponi drive in 1

Alla fine, dopo sei ore di attesa, Costanza Crescimbeni è riuscita a fare il tampone: «Fatto! Dopo sei ore sono fuori. Speriamo di avere il risultato in 48 ore». La speranza, ovviamente, è che la grande pressione sui drive-in non si traduca autonomamente anche sui laboratori che poi devono processare i tamponi. Fino a due settimane fa, due giorni era infatti il tempo d'attesa medio per ricevere il referto, ma l'incredibile richiesta dei cittadini di Roma e del Lazio potrebbe influire negativamente.

 

tampone coronavirus

2 - TAMPONI, SISTEMA IN CRISI CODE E ATTESE PER I RISULTATI IL CTS: VANNO RADDOPPIATI

Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “Il Messaggero”

 

(…) Nella Capitale si eseguono di media 12-13mila tamponi al giorno, ma solo le richieste dei medici di base sono il doppio: 25mila al dì. Senza contare i passeggeri in arrivo dai Paesi a rischio che vanno obbligatoriamente testati. A Milano le code ai drive-in si snodano per 3 chilometri: per arrivare davanti agli infermieri c' è chi ha dovuto pazientare 8 ore in auto. A Torino mamme e papà hanno dovuto aspettare in fila, all' aperto, coi bimbi febbricitanti. In Toscana le Asl hanno ammesso di avere i laboratori sotto stress.

 

IL CASO CAMPANIA

La macchina dei tracciamenti s' ingolfa, ma le indicazioni che arrivano dal Cts sono chiare: i tamponi vanno aumentati. Tocca farne quasi il doppio. Oggi in Italia i test giornalieri oscillano tra 90mila e 125mila, il record toccato ieri. La domenica, si scivola a 60mila. Secondo gli esperti del Comitato tecnico scientifico bisognerebbe arrivare almeno a 200mila tamponi ogni 24 ore.

 

tamponi drive in a roma 1

Alcune regioni come la Campania ieri hanno dichiarato di aver scoperto 544 positivi in un giorno, mai così tanti, ma a fronte di appena 7.504 esami. È per un mix di fattori che il sistema arranca. Le richieste di test sono aumentate a dismisura nelle ultime settimane. Soprattutto per via delle scuole. «Molti istituti - spiega Teresa Rongai, segretaria della Federazione medici pediatri di Roma - chiedono un certificato di negatività al primo raffreddore, anche quando non è richiesto». L' altro tarlo è la rete dei laboratori privati che finora è stata sfruttata solo marginalmente. Con una dichiarata ritrosia, in diverse regioni, per il «privato».

alessio d'amato nicola zingaretti

 

(…)  La Regione Lazio si è prima opposta, in estate, ai tamponi dai privati, ma da qualche giorno ha iniziato ad autorizzarli (come la Campania ieri), con tariffa calmierata a 22 euro, proprio per alleggerire la pressione sulle strutture pubbliche. Ieri l' assessore alla Sanità, Alessio D' Amato ha fatto sapere che la Pisana vorrebbe raddoppiare i drive-in, già quintuplicati da inizio estate, oggi sono 29. Ma non bastano a drenare il fiume delle richieste.

 

C' è poi un problema di macchinari: gli apparecchi delle Unitá Covid per i tamponi rapidi si stanno già guastando, probabilmente proprio perché sovraccarichi. Su 20 «macchinette» per elaborare i risultati dei test, 7 sono andate kappaò. Al drive-in di Fiumicino, gli operatori non hanno un lettore per il codice a barre dei certificati medici e chi si presenta, a volte, viene respinto. Anche il personale delle Asl, per quanto rimpolpato, non basta a coprire tutti i centri. Alcuni rimangono aperti solo 3 ore, in altri la sera restano due medici soltanto, per centinaia di auto.

 

tamponi drive in a roma 6

Nel Veneto del piano Crisanti, che a livello nazionale è rimasto lettera morta, la Regione ha annunciato che permetterà ai medici di base di effettuare i tamponi rapidi. Ora il Lazio replica lo schema, il patto con la federazione dei camici bianchi è stato siglato ieri. Ma molti studi di Roma, dal Tufello al Prenestino, già si tirano indietro: «Troppo rischioso - dicono - far venire qui i casi sospetti; i drive-in, con i pazienti a distanza in auto, sono più sicuri». E, di certo, molto più trafficati.

 

2 - AL DRIVE-IN COME A FERRAGOSTO IN AUTOSTRADA «FERMI DA ORE, ABBIAMO ORDINATO LA PIZZA»

Flaminia Savelli per “Il Messaggero”

 

tamponi drive in a roma 5

In coda per ore, in attesa del tampone. Succede nei drive - in della capitale: da quello allestito sulla Palmiro Togliatti dove la fila ieri era di oltre due chilometri. Al padiglione 90 nel parco dell' ospedale Santa Maria della Pietà, a Monte Mario, che alle 14 registrava oltre 500 persone ancora in attesa ed è stato chiuso per maltempo. Ma lo stesso copione si registra, ormai da giorni, anche all' ospedale San Giovanni e nel piazzale dei test rapidi aperto all' aeroporto di Fiumicino dove le dieci file previste per le auto sono piene dall' alba. Con una media giornaliera di circa 600 tamponi a postazione, e la richiesta che nell' ultima settimana è raddoppiata.

 

I TEMPI DI ATTESA

tamponi drive in coronavirus

«Sono arrivata alle sei del mattino sperando di evitare la fila, ma c' erano almeno 60 macchine» racconta Elisabetta Clarini, studentessa universitaria di 23 anni.

Alle 11 era ancora in attesa del turno al centro sulla via Palmiro Togliatti: «Una mia amica - spiega - è risultata positiva martedì e domenica eravamo insieme a pranzo.

Per questo ho richiesto di poter fare il tampone, la paura ora è tanta».

 

Lo stesso al Santa Maria della Pietà dove la lunga fila di auto, ieri poco prima delle 14, riempiva ancora ogni angolo della salita. Alcuni addirittura si sono organizzati con il pranzo: «Ho ordinato una pizza per me e mio figlio. Stiamo aspettando da questa mattina di poter fare l' esame - dice Elena Franceschini mentre mostra l' ordine - ci avevano avvisati che ci sarebbe stato da aspettare ma non credevo un' attesa tanto lunga».

Pure qui, chi è arrivato prima dell' apertura dei cancelli, ha dovuto comunque attendere a lungo.

 

CORONAVIRUS - TAMPONE

«Sono arrivato alle sette e ho il numero 225 - precisa Stefano Oricchio, un operaio di 45 anni - sono risultato positivo a settembre, già negativo al primo tampone due settimane fa però non c' era questa situazione. Non ho mai visto tante persone». Gli addetti alla sicurezza del parcheggio confermano: «Da almeno una settimana, quando arriviamo alle sei del mattino per aprire i cancelli, c' è già un chilometro di coda. Da un giorno all' altro le persone sono raddoppiate se non triplicate».

 

LO STOP

E chi era ancora in fila, quando il drive - in di Monte Mario è stato chiuso causa maltempo, dovrà ripresentarsi oggi: «Ho aspettato tutta la mattina e poi mi hanno rimandata via. Ho bisogno di fare il tampone, in casa vivo con due bambini e ho già preso una giornata di permesso in ufficio» denuncia Roberta Biancucci, impiegata di 39 anni.

 

tampone

Che aggiunge: «Capisco che sono settimane delicate ma anche noi dobbiamo poter accedere ai servizi». Code e attese anche al dirve - in di Casal Bernocchi, periferia sud della capitale. Ieri a rallentare il lavoro allungando ancora di più i tempi di attesa, è stato un guasto tecnico ai portali andati in tilt. Poco dopo le 15 è stato necessario l' intervento dei vigili urbani per controllare il traffico: «Sono in attesa del tampone da ore - denuncia Federico Valentini, un meccanico di 29 anni - per oltre 40 minuti è stato tutto fermo.

 

Qui siamo tutti potenziali positivi, molti hanno la febbre: questo sistema non funziona, non possiamo aspettare ore in macchina». C' è poi chi segnala anche un' assenza dei servizi e assistenza: «I luoghi per potere accedere al tamponi non sono sufficienti, nella nostra comunità molti già accusano febbre e raffreddore - segnala Amira, originaria del Bangladesh - ma non sono riusciti neanche ad avere la ricetta dal medico. Temiamo una nuova ondata».

 

CORONAVIRUS - COME SI ESEGUE UN TAMPONE

I TEST RAPIDI

Dopo l' emergenza estiva, è tornato a riempirsi il piazzale lunga sosta dell' aeroporto Leonardo da Vinci dove vengono eseguiti i test rapidi: «Mio figlio è a casa da due giorni per un raffreddore - dice Ludovica Vallini - viviamo verso il centro, a San Giovanni, ma pensavo che qui ci fosse meno attesa ecco perchè mi sono allontanata. Invece alla fine, abbiamo aspettato comunque più di due ore per il tampone».

 

Fino alla scorsa settimana il servizio era garantito in meno di un' ora. Ma: «La richiesta di esami è cresciuta in modo significativo negli ultimi giorni. Ormai lavoriamo a ritmo serrato anche oltre l' orario di chiusura per consegnare i test ai laboratori» spiegano i volontari della Croce Rossa impegnati nel servizio.

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."