vladimir putin khamenei drone droni iraniani shahed 136

BOIA CHI MULLAH – L’IRAN PENSA DI FARCI FESSI: CONTINUA A DIRE CHE NON FORNISCE ARMI ALLA RUSSIA, MA È STATO LO STESSO ALI KHAMENEI A RIVENDICARE CON ORGOGLIO L’EFFICACIA DEI DRONI KAMIKAZE VENDUTI A PUTIN - TEHERAN HA GIÀ SPEDITO AL CREMLINO CENTINAIA DI VELIVOLI RICOGNITORI MOHAJER-6 E SOPRATTUTTO GLI SHAHED 136, MEZZI CHE VOLANO A 185 CHILOMETRI ORARI E HANNO TESTATE ESPLOSIVE DA 36 CHILOGRAMMI CHE DEFLAGRANO ALL'IMPATTO –

droni kamikaze shahed 136

ALLERTA AEREA DICHIARATA IN TUTTA L'UCRAINA

(ANSA) - A partire dalle 10:16 ora locale (le 9:16 italiane, ndr) un'allerta di raid aereo è stata dichiarata in tutta l'Ucraina, ad eccezione della Crimea temporaneamente occupata. Lo rendono note le autorità locali, come riporta Ukrainska Pravda.

 

KIEV, ATTACCO RUSSO A SITO IDROELETTRICO SAREBBE CATASTROFE

 (ANSA) - Un eventuale attacco delle forze russe contro la centrale idroelettrica di Kakhovka - vicino a Kherson (sud) - causerebbe una catastrofe con un numero enorme di vittime e renderebbe impossibile la fornitura di acqua alla Crimea per anni: lo ha detto all'emittente televisiva ucraina 24 TV il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa (NSDC) del Paese, Oleksiy Danilov, come riporta Ukrinform.

 

vladimir putin ali khamenei

Secondo Danilov, l'NSDC sta valutando le opzioni per una tale mossa da parte di Mosca. Un attacco del genere non comporterebbe "solo la distruzione di infrastrutture", ha affermato l'alto funzionario sottolineando che sarebbe "una catastrofe di proporzioni enormi con un numero enorme di vittime". In questo scenario, ha osservato, sarebbe "impossibile rifornire la Crimea di acqua nei prossimi anni, e questa questione è importante per la Russia".

 

TEHERAN CHIEDE A KIEV 'PROVE' SULL'USO DEI DRONI IRANIANI

i resti di un drone kamikaze iraniano dopo l attaco a kiev

(ANSA) - "Abbiamo chiesto alle autorità ucraine di fornire prove riguardo al presunto uso di droni iraniani nella guerra in Ucraina" da parte della Russia. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, come riporta Mehr, in una telefonata con l'omologo croato Gordan Grlic-Radman in cui ha affermato che l'Iran è "fermamente contrario alla guerra" e alla fornitura di armi alle parti in conflitto. "Non abbiamo fornito alla Russia alcuna arma iraniana da utilizzare nella guerra contro l'Ucraina", ha detto Amirabdollahian senza negare che Mosca e Teheran abbiano una cooperazione sulla Difesa. 

 

vladimir putin ali khamenei

ORA KHAMENEI LODA L'EFFICACIA DEI SUOI DRONI: LE BUGIE DI TEHERAN CHE INVIA ALTRE ARMI E ADDESTRATORI IN CRIMEA

Andrea Marinelli,Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

Teheran mentiva sapendo di mentire. Appena due giorni fa, gli ayatollah negavano qualsiasi coinvolgimento nella crisi in Ucraina. Ora è la Guida Suprema Ali Khamenei a rivendicare con orgoglio l'efficacia dei mezzi venduti alla Russia: sono il frutto dell'élite iraniana e portano onore alla nazione, ha scritto.

 

Il post dell'ayatollah sui social segue la conferma del prossimo invio di altre armi: alcuni funzionari iraniani hanno confidato all'agenzia Reuters che il 6 ottobre è stata siglata un'intesa per fornire ancora droni e missili a medio raggio all'Armata.

 

Contemporaneamente l'intelligence americana, citata dal New York Times , ha rivelato che la teocrazia ha schierato istruttori della Guardia della rivoluzione in una base in Crimea per aiutare l'Armata a risolvere problemi tecnici nell'uso dei velivoli senza pilota. Inizialmente i russi avevano inviato personale in Iran per l'addestramento ma, sotto la spinta delle necessità, è stato deciso di effettuare il training direttamente nella penisola occupata, anche se lontano dal fronte. E chissà che non ve ne siano in Bielorussia, dove è stata segnalata la presenza di droni.

droni kamikaze shahed 136.

 

Le tecnologie

 I mullah negli ultimi anni hanno sviluppato un grande arsenale di questi sistemi, grandi e piccoli, nonché missili a corto, medio e lungo raggio: spesso si tratta di «copie», elaborazioni di modelli stranieri - russi, cinesi, occidentali - che vengono poi ricreati localmente.

 

Pezzi che hanno a volte suscitato perplessità tra gli analisti, dubbi che ieri lo stesso Khamenei ha sbeffeggiato per prendersi il merito: dicevano che erano dei photoshop e invece ne hanno paura. Il loro impiego ha avuto un impatto, come ammettono a Kiev. Non disponendo di riserve infinite di missili, sparati a migliaia sulle città ucraine, i russi si sono affidati ai droni kamikaze iraniani per portare avanti la propria campagna di terrore, effettuando raid contro infrastrutture civili e strategiche.

 

droni kamikaze shahed 136.

Teheran ha già spedito al Cremlino centinaia di velivoli ricognitori Mohajer-6 e soprattutto di Shahed 136, mezzi che volano a 185 chilometri orari e hanno un raggio d'azione attorno ai 1.800 chilometri. Sono lanciabili da camion, con testate esplosive da 36 chilogrammi che deflagrano all'impatto e - soprattutto se utilizzati a sciame, cioè in grande numero - restano una minaccia concreta per le aree urbane, i depositi e le centrali elettriche.

 

Moneta di scambio

Il successo degli Shahed è legato in particolare alle esperienze fatte dagli iraniani in passato nelle azioni contro bersagli in Arabia Saudita e lungo le rotte del petrolio, raid sferrati usando come punti di partenza Iraq e Yemen.

 

Ha funzionato ieri, lo ripetono oggi e domani in Ucraina. Gli effetti possono essere pesanti, il costo per abbatterli - 223 da metà settembre, dicono ucraini - è sproporzionato rispetto al prezzo del drone stesso (20-50 mila dollari a seconda del tipo), un conto al quale si aggiungono le distruzioni per milioni di dollari. Sono le «armi della vendetta», ha spiegato nei giorni scorsi l'esperto Tiger Roloway.

droni kamikaze shahed 136.

 

La collaborazione fra Mosca e Teheran è antica ma è stata riverniciata di fresco dalle esigenze contingenti, è ormai lontana l'epoca khomeinista di presunta equidistanza dall'Est e dall'Ovest. Ci sono altre priorità.

 

Il Cremlino aveva bisogno di aiuto militare, visto che in otto mesi di guerra ha dato fondo alle scorte; la Repubblica islamica incassa dai russi valuta (forse anche tecnologia o aerei caccia) e si ritaglia uno spazio lontano dai suoi confini guadagnandosi futuri crediti magari in vista di prove difficili. Inoltre porta i suoi «consiglieri» all'estero, i militari insegnano e, al tempo stesso, studiano. Una lunga marcia dalle acque calde del Golfo a quelle del Mar Nero.Non è poco, anche se rischia conseguenze.

DRONE KAMIKAZE SI ABBATTE SU KIEV

 

Le misure di Bruxelles

A Bruxelles, ha rivelato infatti Politico Europe , l'Unione europea si sta preparando a imporre sanzioni nei prossimi giorni verso cinque individui e tre entità iraniani, che si vanno ad aggiungere a quelle già comminate lunedì contro la polizia della moralità che sta reprimendo nel sangue le proteste contro gli ayatollah. Altre ripercussioni si potranno avere nel complesso negoziato per resuscitare l'accordo sul nucleare del 2015. Evidentemente gli eredi di Khomeini hanno imboccato la via del confronto.

Vladimir Putin Ali Khamenei Vladimir Putin Ali Khamenei Ebrahim Raisi

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? INNANZITUTTO L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO BLOCCA DI FATTO OGNI POSSIBILE ASSALTO DELL’ARMATA “CALTA-MELONI” AL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI – CERTO, I MANAGER DECADONO SOLO DOPO UNA SENTENZA DEFINITIVA, MA GIÀ DA ADESSO LOVAGLIO E E COMPAGNIA POTREBBERO ESSERE SOSPESI DAL CDA O DALLA VIGILANZA DI BANKITALIA - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DEI PM DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE FAVORITA DA PALAZZO CHIGI DELLA COMBRICCOLA ROMANA, SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO'') - OGGI IN BORSA MONTE PASCHI SIENA HA CHIUSO PERDENDO IL 2,12%, MEDIOBANCA -0,15% MENTRE, ALLONTANANDOSI CALTARICCONE, GENERALI GUADAGNA LO +0,47%...

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?