kim jong un

CI MANCA SOLO CHE SI SVEGLI PURE CICCIO-KIM! - IL DITTATORELLO NORD-COREANO SOFFRE LA MANCANZA DI ATTENZIONE DELL’OCCIDENTE E SPARA UN MISSILE INTERCONTINENTALE. IL RAZZO È CADUTO ALL’INTERNO DELLA ZONA ECONOMICA ESCLUSIVA DEL GIAPPONE, DOPO UN VOLO DI 1.100 CHILOMETRI - SECONDO LA DIFESA DI TOKYO SI TRATTA DEL MISSILE PIÙ POTENTE MAI PROVATO DA PYONGYANG - DOPO I GIORNI DEL DIALOGO CON TRUMP, LA DIPLOMAZIA CON GLI USA È CONGELATA… - VIDEO

 

Guido Santevecchi per www.corriere.it

 

kim jong un

Kim Jong-un ha riacceso il fronte del Pacifico con un missile che si è innalzato per 6.200 chilometri e ha volato per 71 minuti prima di piombare in mare dopo 1.100 chilometri di volo, all’interno della zona economica esclusiva del Giappone (circa 170 chilometri lontano dalla sua costa).

 

Secondo la Difesa di Tokyo si tratta di un nuovo ICBM (Intercontinental Ballistic Missile) a lunghissimo raggio, in apparenza il più potente mai provato dai nordcoreani.

missile hwasong 14 della corea del nord

 

Lo confermano gli analisti di Seul. Dopo una riunione del Consiglio di sicurezza, il governo sudcoreano ha ordinato una reazione dimostrativa, lanciando missili balistici e tattici (guidati in volo) verso il mare e dichiarandosi «pronto e capace di effettuare strike di precisione contro i siti degli ordigni nordcoreani e i loro sistemi di comando e controllo , in caso di necessità».

 

cittadini di seul guardano il lancio di un missile nord coreano

Chad O’Carroll, esperto di «NK News», considerando che il missile oggi ha raggiunto i 6.200 chilometri di altitudine (lancio verticale che ne accorcia la parabola) e i 71 minuti di volo, valuta che il suo raggio d’azione operativo potrebbe raggiungere i 15.000 chilometri, minacciando qualsiasi città degli Stati Uniti.

 

Kim Jong Un

In base a queste rilevazioni preliminari potrebbe essere stato il primo test in volo di un Hwasong-17, un missile che i nordcoreani avevano fatto sfilare a terra durante una parata a Pyongyang nell’ottobre del 2020.

 

Studiando le immagini di quella notte, dello Hwasong-17 collocato su un imponente veicolo da trasporto a 11 assi, gli esperti occidentali valutarono che i nordcoreani avevano esibito il missile mobile più grande dell’arsenale mondiale: 26 metri di lunghezza; 2,5 metri di diametro, due stadi. Peso stimato 110 tonnellate, più altre 100 di propellente liquido, più il peso del veicolo TEL (trasporto, elevazione e lancio). Una superbomba a orologeria viaggiante su strada pronta per il lancio.

pyongyang

 

Il veicolo a 11 assi che trasporta il missile non è facile da muovere: servono strade rinforzate per reggerne il peso; quindi non si può nascondere in campagna; serve tempo per prepararlo al lancio con 100 tonnellate di propellente liquido e durante l’operazione potrebbe essere individuato e neutralizzato con strike preventivi.

 

Sembra una follia costruire un missile mobile così difficile da muovere; ma ha senso in un’equazione minacciosa che vuole dire agli Stati Uniti: «Abbiamo questo nuovo ordigno, dovete averne paura», sostengono gli specialisti.

 

parata militare a pyongyang

Se ognuno dei giganteschi ICBM (Intercontinental Ballistic Missile) denominati Hwasong-17 portasse tre o quattro testate nucleari, gli americani dovrebbero tenere pronti per neutralizzarlo tra i 12 e i 16 intercettori, tenendo un rapporto di sicurezza di 4 intercettori per ogni testata in arrivo. Significherebbe spendere un miliardo di dollari per contrastare un solo missile gigante di Kim.

 

kim jong un 1

Era dal 29 novembre del 2017 che i nordcoreani non lanciavano un ordigno intercontinentale: allora avevano sperimentato un missile che aveva volato per 53 minuti, dopo essersi innalzato per oltre 4.400 chilometri e finì la sua parabola in mare dopo 950 chilometri. Incrociando i dati dell’altitudine e della parabola balistica gli analisti avevano determinato che quell’ICBM, uno Hwasong-15, avrebbe potuto raggiungere le città degli Stati Uniti.

trump kim jong un

 

Erano i giorni in cui alla Casa Bianca Donald Trump minacciava di «cancellare l’uomo razzo Kim con fuoco e furia». Poi, il Maresciallo di Pyongyang aveva effettuato una svolta e nel 2018 aveva inaugurato una stagione di dialogo che ha produsse tre vertici con Trump e una moratoria nei test nucleari e missilistici capaci di minacciare direttamente il territorio americano.

 

Ma la diplomazia spettacolare è finita nel febbraio 2019, con il fallimento del summit di Hanoi e da allora il negoziato tra Nord Corea e Stati Uniti si è arenato.

 

Kim Jong Un ispezione armi nucleari

Il dossier nordcoreano è finito in secondo piano nell’agenda americana: con Joe Biden la Casa Bianca si è prima concentrata nella sfida con la Cina e ora è impegnata nella guerra in Europa.

 

Lo scorso gennaio Kim aveva dichiarato di non essere più legato dall’impegno alla moratoria annunciata nel 2018. Sono ricominciati i test missilistici: prima a corto e medio raggio: 10 tra il 5 gennaio 2022 e la fine di febbraio.

 

Kim Jong Un 3

Ora questo lancio fa temere che la prossima mossa possa essere anche una ripresa degli esperimenti nucleari: nelle scorse settimane è stata segnalata dall’intelligence satellitare attività intorno al poligono di Punggye-ri, che era stato disattivato nel 2018 in un gesto «di buona volontà» da parte di Kim.

kim jong un 2Kim Jong Un 2KIM JONG UN DIMAGRITO - PARATA MILITARE A PYONGYANG 1Kim Jong Un 4Kim Jong Un nucleare

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...