il quadro rubato a viale mazzini

DEPREDATI E MAZZIATI - DOPPIA BEFFA PER LA RAI SUL CASO DELLE OPERE RUBATE: LA TV PUBBLICA HA AMMESSO DI NON AVERE ALCUNA ASSICURAZIONE CHE GARANTISCA UN RISARCIMENTO PER I 120 DIPINTI SPARITI DALLE DIVERSE SEDI, NONOSTANTE GLI OLTRE 2 MILA BENI ARTISTICI VALGANO QUASI 100 MILIONI DI EURO - LA VIGILANZA HA CONVOCATO PER OGGI I VERTICI DI VIALE MAZZINI PER AVERE DEI CHIARIMENTI, MENTRE INDAGA LA CORTE DEI CONTI...

Michela Allegri Giuseppe Scarpa per "Il Messaggero"

 

furto di quadri alla rai

Il danno è milionario. E probabilmente non ci sarà alcun risarcimento per i 120 dipinti spariti da diverse sedi della Rai, perché nessuna assicurazione sullo smarrimento delle opere d'arte è stata stipulata per 2.199 beni artistici, che hanno un valore complessivo che sfiora i 100 milioni di euro.

 

viale mazzini

Ad ammetterlo è la stessa azienda, come emerge da una dettagliata denuncia presentata alla Corte dei Conti dal legale della televisione pubblica: «Si segnala che nel contratto assicurativo in essere al 31 dicembre 2020 non era previsto il diritto all'indennizzo per ammanchi e smarrimenti rilevati in occasione di operazioni inventariali».

 

È l'ennesima beffa sull'inchiesta ribattezzata il sacco della Rai. Anche perché, come si legge sempre nella querela, i dipinti, anche quelli che non si trovano più, «sono tuttora iscritti nel bilancio Rai».

 

I FURTI

quadri rubati in rai

Tele originali sostituite con false riproduzioni e poi vendute. Semplicemente rubate. O nella migliore delle ipotesi, perse. Sono, appunto, 120 i pezzi pregiati di cui non si ha più traccia.

 

Il sospetto che molte di loro siano state trafugate da dipendenti infedeli è molto più di un'ipotesi. Anche perché in una circostanza i carabinieri tutela patrimonio culturale hanno già appurato che un ex impiegato di Viale Mazzini si era portato a casa un dipinto di Ottone Rosai per poi venderselo. A tutto ciò si aggiunge anche un nuovo caso, poiché nella televisione pubblica si dissolvono anche gli arredi degli archistar.

 

la sede della rai a milano

A Milano il faro è puntato soprattutto sul secondo piano di Corso Sempione, la storica sede meneghina della tv di Stato. L'intera struttura è stata costruita dal celebre architetto e designer italiano, fra i più importanti del dopoguerra, ed anche lo stesso mobilio è griffato Gio Ponti. O forse sarebbe meglio dire, lo era. Infatti mancherebbero diversi pezzi all'appello.

 

COMMISSIONE PARLAMENTARE

Il sacco della Rai è una vicenda che ha ormai superato i confini dell'inchiesta giudiziaria per divenire una questione politica. Stasera i vertici di viale Mazzini sono stati convocati dalla commissione parlamentare di vigilanza della Rai.

 

scrivania gio ponti sparita dalla rai

A presentarsi di fronte a deputati e senatori dovrà essere Nicola Sinisi, il direttore di canone e beni artistici, ingegnere, ex assessore alla cultura a Bologna che ha ricoperto ruoli di spicco anche all'Unesco.

 

gio ponti

Al manager deve essere dato atto, assieme ai vertici dell'azienda, di aver voluto denunciare ai carabinieri le misteriose sparizioni delle opere. Ovviamente dalla Vigilanza vogliono capire in modo dettagliato come sia stato possibile che nessuno, fino a pochi mesi fa, non si sia accorto degli ammanchi. Furti, in certi casi, compiuti negli anni Settanta e scoperti solo lo scorso maggio.

 

architettura di ottone rosai

Inoltre, un altro capitolo rilevante, riguarda il fatto che i mobili pregiati realizzati da archistar come Gio Ponti non siano mai stati catalogati. Un dettaglio non da poco, poiché in mancanza di un registro diventa complicato scoprire cosa ancora ci sia in Rai del celebre designer - una sua sedia può valere fino a 15mila euro - e cosa manchi all'appello.

 

«Si avrà il coraggio di indagare? In primis tra i dirigenti sull'assenza di oggetti di grande valore economico e culturale. Non ci credo e non ci crederò mai che - sottolinea Michele Anzaldi, il deputato di Iv e segretario della commissione parlamentare di vigilanza - non vi era un dettagliato inventario sugli arredi di pregio. Sicuramente sarà stato più facile farlo sparire o distruggerlo che rubare una scrivania di Gio Ponti».

anzaldi

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...