jacques bouthier

DIFFIDATE DEI MILIONARI CHE DICONO DI VOLER AIUTARE RAGAZZINE DISAGIATE – È STATO ARRESTATO PER PEDOFILIA JACQUES BOUTHIER, FONDATORE E DIRETTORE DELLA SOCIETÀ “ASSU 2000”: PER ANNI HA ABUSATO DI RAGAZZINE TRA I 14 E I 16 ANNI, CHE MANTENEVA IN UN APPARTAMENTO USANDOLE COME SCHIAVE DEL SESSO, FINCHÉ NON DIVENTAVANO MAGGIORENNI, QUINDI TROPPO GRANDI PER I SUOI GUSTI – LE PRENDEVA DALLA STRADA E PROMETTEVA LORO DI DARE VITTO E ALLOGGIO, CON LA COMPIACENZA DELLA MOGLIE. ANCHE I SUOI DIPENDENTI SAPEVANO TUTTO, CHE ORA DICONO: “ERA UN PORCO”. PERCHÉ NON HANNO DENUNCIATO PRIMA…

Leonardo Martinelli per “la Stampa”

 

jacques bouthier

Ovviamente, lo sapevano tutti com' era Jacques Bouthier. Uno degli uomini più ricchi di Francia, 75 anni, una fortuna creata dal niente nell'assicurazione, era «un porco» con le donne, sottolineano oggi tanti dei suoi dipendenti (anonimi) ai media. «Quando lo incrociavi, per una donna, meglio non essere giovane e carina - ricorda oggi una dirigente di Assu 2000, il suo gruppo, ribattezzato Vilavi nel gennaio scorso -. Era incapace di stare zitto, t' infliggeva riflessioni pesanti e oscene. E come rideva il codazzo dei suoi collaboratori». Insomma, lo scandalo sorprende fino a un certo punto, anche se nessuno arrivava a immaginare che pagasse «schiave del sesso» minorenni, a sua disposizione in un appartamento a Parigi.

jacques bouthier 2

 

Bouthier è in carcere da sabato, accusato di una serie di capi d'accusa, tra cui «violenza e aggressione sessuale su minori» e «tratta di esseri umani». E dire che, fino a quel momento, agli occhi del francese medio, l'uomo era solo il prototipo del self-made man, che nel 1975, nel giardino davanti a casa, a Noisy-le-Sec, periferia popolare di Parigi, aveva messo su un bungalow in legno, dove aveva iniziato a vendere polizze assicurative.

 

assu 2000

Oggi Vilavi ne gestisce 720mila, ha 1800 dipendenti e un patrimonio personale stimato a 160 milioni di euro. Senza laurea, ma intraprendente e chiacchierone, il baby-boomer Bouthier è stato sempre uno sportivo, da giovane campione di salto con l'asta, quando faceva il militare. Ha fatto costruire una palestra all'avanguardia per i lavoratori nella sede del gruppo.

 

Nel marzo scorso a un commissariato parigino si è presentata Kenza, 22 anni, nata in Marocco, che su Bouthier ha raccontato un'altra storia. Aveva sedici anni quando, giunta da poco in Francia, l'imprenditore cominciò ad avere rapporti sessuali retribuiti con lei, che fece poi trasferire in un suo appartamento. Lì sostituì un'altra ragazza, sulla ventina, troppo vecchia ormai....

jacques bouthier

 

Kenza ha libertà di movimento, ma per anni deve sottoporsi agli appetiti sessuali dell'uomo, che la porta perfino in club di scambisti oppure a fare sesso nel suo ufficio e nella famosa palestra aziendale. All'inizio dell'anno, Bouthier, a cui piacciono giovani, molto giovani, ha chiesto a Kenza di finirla lì, affidandole un'ultima missione: trovare una sostituta.

 

Sarà ancora una ragazza psicologicamente fragile, come lei, strappata alla strada, di 14 anni e di nazionalità rumena. Kenza, però, realizza un video compromettente del primo incontro con l'anziano signore e poi comincia a ricattarlo. E Bouthier, a sua volta, la minaccia pesantemente. Kenza ha paura e lo denuncia alla polizia, che per più di due mesi ha messo sotto controllo il suo telefono.

 

Al di là della pedofilia, è emersa una storia ancora più incredibile. Preso dal panico, Bouthier ha contattato un piccolo imprenditore delle costruzioni, suo fornitore, per chiedergli di procurarsi il video e di sequestrare Kenza e portarla di forza all'estero. Quest' uomo si è associato a un dipendente di Vilavi e anche a un ex poliziotto delle forze speciali del Gign.

assu 2000

 

I tre non sono riusciti nell'intento, ma hanno inventato una storia per spillare soldi a Bouthier: la polizia sa tutto, ma se paghiamo un milione d'euro, lasceranno stare. È la moglie dell'imprenditore, al corrente della sua doppia vita, ad accertarsi che il bonifico sia effettuato. Alla fine, nei giorni scorsi, è scattato il blitz e tutti questi personaggi sono finiti in carcere, compresa la consorte di Bouthier. Secondo fonti vicino all'inchiesta, citate da diversi media francesi, avrebbero confermato il grosso dei fatti. Intanto, scorre il fiume di dichiarazioni anonime di chi sapeva che Bouthier era «un porco» e che ci provava con le ragazzine. E intorno a lui ridevano tutti. -

 

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN