FAMO ALLA ROMANA – UN PARROCO DI ROMA E’ STATO MULTATO PER GLI SCHIAMAZZI E IL TROPPO RUMORE PROVENIENTE DAL CORTILE DELLA CHIESA – ALLA FINE GLI STESSI VIGILI URBANI CHE L'HANNO MULTATO SI SONO IMPIETOSITI E HANNO FATTO UNA COLLETTA PER PAGARE LA SANZIONE DA... – IL PRETE SI È COMMOSSO: “SONO SENZA PAROLE, UN BUON GESTO HA FATTO PIÙ RUMORE DI UN EPISODIO SPIACEVOLE. IL BENE ALLA FINE VINCE SEMPRE”

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Flavia Fiorentino per il “Corriere della Sera”

 

Multa Oratorio Roma Multa Oratorio Roma

Forse non è solo retorica immaginare che l'esperienza del Covid, con le privazioni e le sofferenze che ha sparso un po' ovunque, ci ha reso migliori. Sicuramente ci ha spinto ad essere più attenti alle emozioni, un po' più «empatici» con il prossimo.

 

E la testimonianza di quanto ci si possa immedesimare nella vita e nei sentimenti di chi si ha di fronte, giunge da Roma, con una storia da libro Cuore, ma incredibilmente vera e esemplare. Una pattuglia di vigili urbani arriva all'oratorio della parrocchia di Santa Maria Immacolata di Lourdes nel quartiere Aurelio, chiamata da un gruppo di residenti che si lamenta per i continui schiamazzi e il troppo rumore proveniente dal cortile della chiesa.

 

Multa Oratorio Roma Multa Oratorio Roma

Sono appena passate le 19 e l'oratorio è pieno di bambini che corrono, giocano, cantano. Gli uomini della polizia municipale fanno quasi fatica a farsi sentire, ad attraversare quella giostra di gioia e di entusiasmo tra canzoncine, palloni e animatori con la chitarra. Poi la festa, come in un brutto incantesimo, finisce per far posto a un silenzio glaciale. E i vigili, scuri in volto, raggiungono il parroco per chiedergli di farla finita con tutta quella confusione e lo multano con una sanzione da 350 euro per «disturbo della quiete pubblica». Ma poi, in forma del tutto anonima, quegli stessi poliziotti decidono di fare una colletta per pagare di tasca loro la sanzione.

 

Don Salvatore Cipolla Don Salvatore Cipolla

Da una parte la legge da rispettare e i cittadini (giustamente) da ascoltare, dall'altra il cuore di «padri» nei confronti di quei ragazzini che, chiusi in casa per mesi a causa della pandemia, ora si riversano in parrocchia per giocare, cantare, ballare. Per riprendersi un pezzo di vita, dei momenti di spensieratezza e socialità che sono stati loro tolti per troppo tempo. «Pensavo di stare su "Scherzi a parte" - ha spiegato il parroco, don Carmine Salvatore Cipolla - mi sembrava una situazione surreale, non potevo credere che ci stavano multando soltanto perché facevamo giocare dei bambini». Poco prima dell'arrivo dei vigili, una signora, infastidita dal chiasso, si era recata in oratorio. «C'era un centinaio tra bambini e ragazzi, abbiamo spento la musica e abbiamo continuato, con gli animatori, a fare giocare i bambini. Ma evidentemente non è bastato ai residenti che abitano qui intorno».

don salvatore cipolla don salvatore cipolla

 

E così inevitabilmente è arrivata la sanzione dei vigili che aveva provocato smarrimento e dispiacere in tutta la comunità. «Ieri mattina ho mandato un WhatsApp a tutti i volontari che ci danno una mano, per rincuorarli - ha aggiunto il parroco -, ho visto che erano rimasti un po' demoralizzati dall'episodio». Poi però è arrivato il lieto fine: la colletta tra i vigili che si sono tassati per pagare quella sanzione che, dopo le denunce, avevano comunque il dovere di contestare. Un'azione compiuta nella più assoluta riservatezza tanto che gli stessi vertici del loro Comando all'Aurelio non hanno voluto né smentire né confermare la notizia.

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«Anche i genitori si stavano organizzando con una colletta per dare il loro contributo - precisa Padre Cipolla -. Da una storia che sembrava negativa ne è uscito tanto bene. Sono senza parole, davvero commosso. Ho ricevuto affetto e solidarietà dall'intero quartiere. Tutti conoscono il lavoro educativo che la parrocchia fa qui da 43 anni. E forse proprio per questo, un buon gesto ha fatto più rumore di un episodio spiacevole. Il bene - conclude il parroco - alla fine vince sempre».

 

 

 

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