orso trentino

LA GUERRA DELL’ORSO – È SCONTRO TRA LA PROVINCIA DI TRENTO E IL MINISTERO DELL'AMBIENTE CHE DA SETTIMANE SONO AI FERRI CORTI A CAUSA DELL’ORSO “M49”, REO DI COMPIERE SCORRIBANDE AI PIEDI DELLE DOLOMITI CHE HANNO CAUSATO DANNI AD ALLEVATORI E AGRICOLTORI PER OLTRE 30MILA EURO – IL DICASTERO SI OPPONE ALLA CATTURA, MA LA PROVINCIA…

Stefano Ardito per “il Messaggero”

 

orso 1

Gli attacchi di un giovane orso contro mucche, asini, arnie e caseifici del Trentino sono diventati una questione politica nazionale. A causa di M49 (questa la sigla con cui viene indicato l'animale) il Ministero dell'Ambiente e la Provincia Autonoma di Trento sono da settimane ai ferri corti.

 

Non è escluso che il Corpo Forestale provinciale proceda alla cattura dell'orso senza avere avuto il benestare da Roma. M49, un giovane maschio esuberante, compie da due anni le sue scorribande tra la Val Rendena e le Valli Giudicarie, ai piedi delle Dolomiti di Brenta. Nel 2018, a questo esemplare, sono stati attribuiti danni per 31.200 euro ad allevatori e agricoltori, poi rimborsati dalla Provincia.

 

Maurizio Fugatti

Quest'anno, secondo Maurizio Fugatti, Presidente della Provincia Autonoma di Trento ed esponente della Lega, M49 sarebbe responsabile dell'80% dei danni a stalle, orti e caseifici attribuiti a tutti gli orsi che vivono in Trentino.

Per questo motivo, dall'inizio di maggio, la Provincia ha chiesto più volte al Ministero dell'Ambiente l'autorizzazione a catturare M49, e a collocarlo definitivamente in un recinto. Sabato, il presidente Fugatti ha comunicato di «non voler più attendere la pronuncia del ministro», e di avere autorizzato la cattura.

sergio costa

 

Oltre che per gli animali domestici, prosegue Fugatti, M49 rischia di essere pericoloso per l'uomo. «Non vogliamo attendere questo rischio» recita il suo comunicato. «Dobbiamo assumendoci le nostre responsabilità, a tutela della sicurezza pubblica».

 

LA REPLICA

La risposta del ministro dell'Ambiente Sergio Costa, arrivato al governo in quota Cinque Stelle grazie al suo impegno contro i reati ambientali in Campania, è arrivata domenica con un post su Facebook.

 

orso 3

«Catturare l'orso M49 senza una deliberazione ufficiale è un'inutile forzatura» scrive Costa. «La cattura non può avvenire senza una deliberazione del prefetto per motivi di sicurezza pubblica o dopo una precisa analisi dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale».

 

orso posone

«Se l'orso è considerato dannoso, cioè provoca dei danni, risarcibili, non ne è prevista la cattura. Se è pericoloso, invece sì. L'orso si avvicinerebbe a una casa abitata, a una scuola, a un gruppo di persone in gita?». Né la Prefettura di Trento né l'Ispra, ricorda Sergio Costa, hanno dato una risposta definitiva su questo punto.

 

Gli orsi del Trentino, secondo le stime più recenti, sono tra i 50 e i 60, un numero analogo a quello degli orsi dell'Abruzzo e delle regioni vicine. Sull'Appennino, però, i bestioni sono sempre stati presenti. Quelli del Trentino, invece, si sono di fatto estinti trent'anni fa.

 

orso bruno in posa

Tra il 1999 e il 2001, la popolazione è stata ricostituita con la liberazione nel Parco Adamello-Brenta di 10 orsi (tre maschi e sette femmine) appositamente catturati in Slovenia. Gli orsi trentini di oggi discendono tutti da questi animali arrivati dall'Est. Per gli zoologi, l'operazione è stata uno straordinario successo. Gli animali, però, e sono stati al centro di discussioni e polemiche più volte.

 

Il primo caso discusso a livello nazionale è stato quello dell'orsa Jurka, catturata nel 2008 perché considerata confidente e pericolosa per l'uomo. Nel 2014 un'altra cattura, quella dell'orsa Daniza, rea di aver aggredito un cercatore di funghi, è finita male.

ORSO

Invece di addormentare l'orsa, il sonnifero contenuto in un dardo sparato dai Forestali della Provincia di Trento l'ha uccisa. Non è mai stato appurato se la colpa sia stata di una dose eccessiva di anestetico, o di uno shock subito dall'animale.

 

LA RICHIESTA

Dal 2018, le Province autonome di Bolzano e di Trento hanno chiesto più volte al Governo il permesso di aprire la caccia all'orso e al lupo, l'altro predatore che negli scorsi anni ha ricolonizzato con successo le Alpi orientali italiane.

«Secondo la legge orsi e lupi non sono proprietà della Provincia di Trento e di altri enti, ma patrimonio dell'Italia e dell'Europa» scrivono in un comunicato l'Ente Protezione Animali, la Lega per l'Abolizione della Caccia e altre associazioni ambientaliste.

 

ORSO

Dopo aver rivendicato il diritto della Provincia di Trento a catturare M49, il comunicato del presidente Maurizio Fugatti prosegue con un'altra dichiarazione importante. «Non ci fermeremo qui. Abbiamo informato il Ministro che oggi il numero di orsi in Trentino è eccessivo rispetto al numero sostenibile dal nostro territorio». Qualunque sia la sorte di M49, la guerra dell'orso (e del lupo) sulle Alpi italiane durerà ancora a lungo.

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