Estratto dell’articolo di G. Sant. per il “Corriere della Sera”
[…] Ma la presenza in zona della potente Settima flotta della US Navy, con la portaerei Ronald Reagan, non è valsa come deterrente per queste grandi manovre intimidatorie. La potenza geopolitica della Cina è così cresciuta che anche la signora Pelosi ne ha potuto constatare una ricaduta, durante la sua tappa di ieri a Seul.
ESERCITAZIONI CINESI SULLO STRETTO DI TAIWAN
La famosa politica venuta da Washington ha potuto incontrare di persona solo il suo omologo leader del Parlamento sudcoreano, non il presidente della Repubblica Yoon Suk-yeol che ha evitato di riceverla, per non interrompere la sua settimana di ferie, ufficialmente, ma a quanto si dice a Seul per non irritare Xi Jinping. Gli analisti occidentali fanno due ipotesi.
ESERCITAZIONI MILITARI CINESI A TAIWAN
1) Conducendo attività militare in sei aree intorno all'isola, dichiarandole zone di esclusione aeronavale, la Cina di fatto attua un blocco (si spera temporaneo, ma naturalmente è stato creato un precedente e l'operazione potrebbe essere ripetuta nel tempo).
2) L'ipotesi più grave è quella che riguarda le isolette di Matsu e Kinmen, a ridosso della costa continentale, ma controllate dai taiwanesi e battute dall'artiglieria cinese fino agli Anni 50 del secolo scorso.
Presto, i cinesi potrebbero tentare di occuparle con un colpo di mano, sotto la copertura delle grandi manovre. Un'azione del genere potrebbe essere un diversivo per vedere che cosa c'è dietro l'Ambiguità strategica degli Stati Uniti: se davvero Joe Biden sarebbe pronto a impegnare la forza militare per soccorrere la democrazia taiwanese.
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