serial killer prati

NELLA SUA FUGA, DOPO L’OMICIDIO DELLE DUE DONNE CINESI, IL SERIAL KILLER DI PRATI HA COMMESSO UNO DEI SUOI TANTI ERRORI: NON HA PORTATO CON SÉ I TELEFONI CELLULARI DELLE VITTIME - AVEVA SBAGLIATO ANCHE DUE ORE PRIMA, LASCIANDO IN CASA QUELLO DELLA TRANS MARTHA TORRES - LÌ DENTRO CI SONO LE SUE PAROLE SCRITTE ALLE PROSTITUTE E L'INDIRIZZO IP DEL CELLULARE DAL QUALE HA DATO IL VIA AL SUO PIANO - DENTRO AI TRE CELLULARI ALL'ESAME DEGLI ESPERTI CI SONO GLI ELENCHI DEI CLIENTI E I NOMI DI CHI CONOSCEVA QUELLE DONNE – LA TESTIMONIANZA DI UNA RAGAZZA CUBANA: “SONO USCITA CON UN UOMO CHE POTREBBE ESSERE L'ASSASSINO…”

Romina Marceca e Andrea Ossino per “la Repubblica”

 

IL CASO DEL SERIAL KILLER DI PRATI A ROMA

Il serial killer delle escort di Prati ha un volto. È impresso nei frame delle telecamere installate nelle case di appuntamenti delle tre vittime. Le sue parole, il nome probabilmente falso con cui ha prenotato le ore di sesso a pagamento, sono in una chat d'incontri e sui telefoni. Il Dna l'ha lasciato su un citofono, mobili, letti, sui corpi delle tre donne accoltellate. Tutte tracce che passo dopo passo stanno portando gli investigatori al suo arresto. Tanto che un poliziotto dice: «Abbiamo tanto materiale, speriamo di chiudere presto il caso».

IL CASO DEL SERIAL KILLER DI PRATI A ROMA

 

Il primo passaggio dell'assassino dentro la vita delle prostitute è in una chat di un portale d'incontri. È qui che prende l'appuntamento per la mattina di giovedì con Martha Castano Torres. È lei la prima vittima, viene uccisa a 65 anni tra le 8,40 e le 10 di giovedì. A stabirlo è stato il medico legale che ha incrociato le sue valutazioni con le informazioni della polizia. Martha non era una prostituta anni fa, poi il bisogno di guadagnare di più per crescere la figlia oggi diciottenne, e che abita in Colombia, l'ha spinta a trovare un compromesso con se stessa.

 

rilievi della scientifica in via augusto riboty, dopo l omicidio delle due cinesi 4

E così ha aperto la porta all'uomo che l'ha sgozzata nella casa d'appuntamenti nel sottoscala di via Durazzo 38. Aveva pattuito un prezzo tra i 50 e i 70 euro. Il rapporto sessuale c'è stato, lui l'ha ammazzata sul letto. Sul letto e sul corpo di Martha sono rimaste le tracce biologiche del killer che l'ha sgozzata. Reperti che sono già nelle mani di chi indaga. Come le impronte che l'uomo ha lasciato su mobili, porte e anche sulla pulsantiera del citofono. Un'altra prova sequestrata dalla Mobile.

 

rilievi della scientifica in via augusto riboty, dopo l omicidio delle due cinesi 7

Nessuna impronta, invece, sulla griglia dei citofoni di via Augusto Riboty 28. È il palazzo a 850 metri di distanza dal primo. Stesso quartiere ma strada più elegante. Al primo piano del condominio anni Cinquanta c'è l'appartamento dove ricevevano i clienti e dove sono state accoltellate due donne cinesi dell'età apparente di 25 e 45 anni. Anche loro prostitute, anche loro contattate sui telefoni attraverso un portale d'incontri. Nella casa, affittata sette anni fa, c'è una telecamera nascosta dietro un vaso e perfettamente funzionante. È quella che ha ripreso il killer in volto. Immagini che adesso vengono confrontate con quelle riprese anche nella garçonnière di Martha. Perché anche lei aveva installato una telecamera per difendersi dai clienti violenti.

rilievi della scientifica in via augusto riboty, dopo l omicidio delle due cinesi 6

 

Le due donne cinesi sono vittime senza nome. Non ci sono documenti in quella casa di fronte al palazzo di giustizia. Oggi l'autopsia sulle tre prostitute potrebbe sciogliere ogni dubbio sull'identità e rivelare anche il numero dei fendenti. Il coltello utilizzato, e mai trovato, ha una lama lunga e molto appuntita.

 

È il pugnale che ha attraversato, in via Riboty, anche i corpi delle donne cinesi. Prima la gola della 25enne che era nel letto col killer. E subito dopo il corpo dell'amica arrivata per difenderla e salvarla da quell'uomo senza pietà. C'è stata una colluttazione prima degli altri fendenti mortali. La prova è l'appartamento trovato sottosopra intorno alle 11, dopo l'allarme lanciato dal portiere dello stabile.

 

rilievi della scientifica in via augusto riboty, dopo l omicidio delle due cinesi 2

La più giovane delle due cinesi senza nome non è morta dentro la casa. Si è trascinata dopo la prima pugnalata alla gola fino al pianerottolo, in cerca di salvezza. Ha tentato di raggiungere l'ascensore. L'assassino l'ha sorpresa alle spalle e le ha inferto l'ultima coltellata, al fianco sinistro. È sul muro e sul marmo color ruggine che restano tracce di sangue. Non è escluso che quelle macchie siano anche dell'assassino, forse rimasto ferito quando è stato affrontato dalla vittima più grande. I poliziotti della Scientifica quegli schizzi di sangue li evidenziano con una serie di numeri e lettere.

 

rilievi della scientifica in via augusto riboty, dopo l omicidio delle due cinesi 5

Nella sua fuga, per paura che quel corpo sul pianerottolo richiamasse l'attenzione dei vicini impegnati in un trasloco, l'assassino ha commesso uno dei suoi tanti errori. Non ha portato con sé i telefoni cellulari delle vittime. Aveva sbagliato anche due ore prima, lasciando in casa anche quello di Martha Torres.

 

Lì dentro ci sono le sue parole scritte alle prostitute. E non sono quelle che probabilmente lo incastreranno ma l'indirizzo Ip del cellulare o del tablet dal quale ha dato il via al suo piano di morte. Dentro ai tre cellulari all'esame degli esperti ci sono gli elenchi dei clienti e i nomi di chi conosceva quelle donne martoriate.

 

rilievi della scientifica in via augusto riboty, dopo l omicidio delle due cinesi 1

Tutti quei nomi sono testimoni chiamati a raccontare cosa conoscono della vita delle vittime. Alla questura di Roma è una sfilata di almeno cinquanta persone, che inizia con la sorella di Martha e continua con il portiere Davide di via di Riboty, i proprietari delle case affittate, cinesi accompagnati dalla polizia, e poi una ragazza cubana che dice davanti alla questura, prima di essere ascoltata: «Sono uscita con un uomo che potrebbe essere l'assassino ».

I LUOGHI IN CUI HA COLPITO IL SERIAL KILLER DI PRATIomicidio trans via durazzo romaOMICIDIO DEL SERIAL KILLER DI PRATI MARTA CASTANO LA TRANS COLOMBIANA UCCISA A PRATI A COLTELLATE

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…