islam francia

“SOTTOMISSIONE”, UN PASSO ALLA VOLTA - IL PRESIDENTE PER IL CULTO MUSULMANO, DALIL BOUBAKEUR, PROPONE DI DESTINARE LE CHIESE INUTILIZZATE AL CULTO ISLAMICO - PARIGI RISPONDE: TUTTI GLI IMAM DOVRANNO PARLARE FRANCESE

Paolo Levi per “la Stampa

 

Dalil Boubakeur Dalil Boubakeur

Mettere a disposizione le chiese francesi inutilizzate per il culto islamico, trasformandole in moschee. Non è la folle ambizione di un fondamentalista dello Stato Islamico, ma la pragmatica proposta di Dalil Boubakeur, il presidente del Consiglio per il culto musulmano (Cfcm), proprio nel giorno in cui la Francia post-attentati lancia un Forum per il dialogo con l’Islam e annuncia il francese obbligatorio per gli Imam nonché una formazione ai valori fondamentali della République.

 

«DATECI LE CHIESE VUOTE»

Dalil BoubakeurDalil Boubakeur

Nella patria della laicità, basta farsi due conti per vedere che i musulmani in aumento devono fare i conti con la penuria di moschee - appena 2.500 per oltre tre milioni di fedeli - mentre scende il numero dei cristiani praticanti, almeno nei luoghi canonici. Appena poche settimane fa il comune di Parigi annunciava un finanziamento da 80 milioni di euro per scongiurare il rischio di crolli nelle tante chiese della capitale colpite da incuria e abbandono.

 

«È lo stesso dio, sono riti vicini, fraterni. Penso che musulmani e cristiani possano coesistere», ha detto Boubakeur, rilanciando così l’idea, già emersa in Belgio, di aprire agli islamici le chiese in disuso. Come a Clermont-Ferrand, dove una congregazione di monache ha messo a loro disposizione la cappella inoccupata del Bon Pasteur. Mentre restano vive nella memoria le preghiere dei musulmani in strada a Parigi e le uscite incendiarie di Marine Le Pen.

 

Dalil BoubakeurDalil Boubakeur

Destinato a far scorrere fiumi d’inchiostro (e forse a promuovere il suo ultimo libro «Lettera aperta ai francesi», in uscita tra pochi giorni) il siluro di «Monsieur Islam» è arrivato in concomitanza con la prima riunione, ieri a Parigi, della nuova «Istanza per il dialogo con i musulmani», voluta dal governo socialista dopo lo choc degli attentati jihadisti di inizio gennaio. Un evento traumatico per l’intera nazione, con la comunità islamica che si disse la «prima vittima».

 

islamici di franciaislamici di francia

LA FORMAZIONE

Sui 1.800 Imam attualmente in servizio, incluso nelle prigioni, solo il 30% ha passaporto francese. Tra le varie misure alla vigilia del Ramadan, Parigi ha così annunciato che da ora in poi quelli stranieri dovranno imparare la lingua e seguire almeno 125 ore di formazione universitaria obbligatoria sulla laicità. Assicura il premier Valls: «L’Islam è in Francia e ci resterà». A condizione che sia «Repubblicano».

 

Mettere a disposizione le chiese francesi inutilizzate per il culto islamico, trasformandole in moschee. Non è la folle ambizione di un fondamentalista dello Stato Islamico, ma la pragmatica proposta di Dalil Boubakeur, il presidente del Consiglio per il culto musulmano (Cfcm), proprio nel giorno in cui la Francia post-attentati lancia un Forum per il dialogo con l’Islam e annuncia il francese obbligatorio per gli Imam nonché una formazione ai valori fondamentali della République.

fondamentalisti islamici in franciafondamentalisti islamici in francia

 

«DATECI LE CHIESE VUOTE»

Nella patria della laicità, basta farsi due conti per vedere che i musulmani in aumento devono fare i conti con la penuria di moschee - appena 2.500 per oltre tre milioni di fedeli - mentre scende il numero dei cristiani praticanti, almeno nei luoghi canonici. Appena poche settimane fa il comune di Parigi annunciava un finanziamento da 80 milioni di euro per scongiurare il rischio di crolli nelle tante chiese della capitale colpite da incuria e abbandono.

 

fondamentalisti  islamici in franciafondamentalisti islamici in francia

«È lo stesso dio, sono riti vicini, fraterni. Penso che musulmani e cristiani possano coesistere», ha detto Boubakeur, rilanciando così l’idea, già emersa in Belgio, di aprire agli islamici le chiese in disuso. Come a Clermont-Ferrand, dove una congregazione di monache ha messo a loro disposizione la cappella inoccupata del Bon Pasteur. Mentre restano vive nella memoria le preghiere dei musulmani in strada a Parigi e le uscite incendiarie di Marine Le Pen.

 

Destinato a far scorrere fiumi d’inchiostro (e forse a promuovere il suo ultimo libro «Lettera aperta ai francesi», in uscita tra pochi giorni) il siluro di «Monsieur Islam» è arrivato in concomitanza con la prima riunione, ieri a Parigi, della nuova «Istanza per il dialogo con i musulmani», voluta dal governo socialista dopo lo choc degli attentati jihadisti di inizio gennaio. Un evento traumatico per l’intera nazione, con la comunità islamica che si disse la «prima vittima».

 

contro l islamofobia in franciacontro l islamofobia in francia

LA FORMAZIONE

Sui 1.800 Imam attualmente in servizio, incluso nelle prigioni, solo il 30% ha passaporto francese. Tra le varie misure alla vigilia del Ramadan, Parigi ha così annunciato che da ora in poi quelli stranieri dovranno imparare la lingua e seguire almeno 125 ore di formazione universitaria obbligatoria sulla laicità. Assicura il premier Valls: «L’Islam è in Francia e ci resterà». A condizione che sia «Repubblicano».

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...