BOLDRINI QUADRUPLICA L’UFFICIO STAMPA E ASSUME TROMBATI E FIGLI PD

A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1 - REGIONE LAZIO: A CHI I PORTABORSE? SEMPRE A NOI!
A. Ma. - Nei cinque mesi trascorsi tra le dimissioni di Renata Polverini e la vittoria di Nicola Zingaretti, il Consiglio regionale del Lazio ha provato a sforbiciare a scoppio ritardato le sue ingenti spese di funzionamento. Una delle delibere varate dal presidente d'aula uscente, Mario Abbruzzese (Pdl), stabilisce il taglio del personale a chiamata diretta dei gruppi consiliari. Prima si partiva dai monogruppi, che potevano avere fino a sette collaboratori, per poi salire a seconda del numero di consiglieri.

Ora invece il rapporto è di un collaboratore per ciascun eletto: il resto del personale verrà selezionato tra i dipendenti regionali. Ma tra i nuovi eletti nel parlamentino della Pisana - 45 su 50 sono debuttanti - serpeggia già il malumore. Se ne fa portavoce Francesco Storace: «Nessuna nuova assunzione, ma la delibera va rivista un'ora dopo l'apertura della prima seduta consiliare». Insomma, anche dopo gli scandali Fiorito-Maruccio, nessuno vuole rinunciare al fidato portaborse.

2 - ANNULLATI I SEQUESTRI: E LA CRICCA SI RIPRESE IL TESORO
D.L. - La Cassazione riapre la partita dei sequestri milionari a carico di Diego Anemone e Angelo Balducci disposti dalla procura di Roma per uno dei filoni dell'inchiesta sulla Cricca delle grandi opere. La Suprema Corte ha annullato con rinvio il provvedimento che aveva confermato i sequestri per 16 milioni di euro nei confronti dell'imprenditore e dell'ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Il Tribunale del Riesame tornerà a pronunciarsi sulla misura preventiva che aveva interessato le quote della società di Anemone, titolare del Salaria sport village a Roma, e numerosi immobili nella Capitale,
a Belluno e a Siena, tra cui la villa di Balducci a Montepulciano.

3 - FALLACI / EREDITÀ CONTESA: L'ULTIMO DISPETTO DI ORIANA
M. La. - L'ultimo dispetto di Oriana Fallaci. Venticinque giorni prima di morire, il 15 settembre 2006, la scrittrice avrebbe firmato un testamento che indica come erede universale dei suoi beni, compresi i diritti di autore, il nipote Edoardo, figlio della sorella Paola. Una firma che ha fatto scoppiare la guerra tra madre e figlio.

Paola Fallaci chiama infatti Edoardo "ex figlio" e lo accusa di aver tramato per l'eredità. Ora un supercollegio di periti, nominato dal gip di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, ha sentenziato che la firma di Oriana è autentica. E che, nonostante il tumore, le condizioni motorie e neurologiche della scrittrice erano tali da consentirle di firmare il testamento.

4 - QUADRUPLICATO L'UFFICIO STAMPA: BOLDRINI DOUBLE FACE
T. M. - Uno staff di comunicazione quadruplicato, alla faccia della sobrietà. Il presidente della Camera Laura Boldrini, innovando la tradizione per cui ogni nuovo capo di Montecitorio arriva col proprio portavoce (e solo con quello) e si appoggia per il resto all'ufficio stampa del Palazzo (che conta già sei giornalisti), ha preso a lavorare con sé altri quattro giornalisti "esterni".

L'elenco comprende: Valentina Loiero, figlia dell'ex dc e poi Pd Agazio, nominata capo della comunicazione; Roberto Natale, già presidente della Federazione nazionale della stampa, ricollocato da Vendola come portavoce del presidente dopo la mancata elezione con Sel; Giulia Laganà, addetta ai rapporti con gli organismi internazionali, nonché figlia dell'ex parlamentare Pd Tana de Zulueta; Giovanna Pirrotta, che si occuperà dell'immagine sui social network e nuove tecnologie. In più, per pareggiare il rapporto tra "figli di" e "trombati", a far da consigliere politico-istituzionale alla Boldrini sarà Carlo Leone, già vicepresidente della Camera in quota Pd, non rieletto. Uno staff ponderoso per chi, appena insediato, già chiede sacrifici ai dipendenti di Montecitorio.

5 - BANCA ETICA E GRILLINA
Non solo conti correnti. Dopo aver affidato la gestione del denaro erogato al gruppo in Sicilia per finanziare il microcredito, il Movimento 5 Stelle nazionale sceglie Banca etica anche come consulente. Nei giorni scorsi il presidente della Fondazione culturale dell'istituto, Andrea Baranes, è stato contattato per un parere sullo sblocco dei 40 miliardi a favore delle piccole e medie imprese deciso dal governo.

Una semplice consulenza telefonica in viva voce con i senatori, peraltro data a titolo personale vista la natura apartitica prevista dallo statuto di Banca etica. L'intenzione dei grillini è tuttavia di iniziare un percorso per avere un supporto tecnico all'attività legislativa nei temi del credito e della finanza. Intanto una dozzina di parlamentari si sono già mossi per conto loro: in attesa di decidere come gestire i fondi spettanti ai gruppi di Camera e Senato, hanno chiesto l'accreditamento dello stipendio su un conto aperto appositamente presso l'istituto. P. Fa.

6 - REGIONE PUGLIA: EMILIANO FOR PRESIDENT
B.C. - Michele Emiliano studia da candidato presidente della Regione Puglia? Viene letto in questo senso l'appoggio che il sindaco di centrosinistra di Bari ha inaspettatamente offerto a una candidatura unitaria di tutta la Puglia per Taranto come capitale europea della cultura per il 2019.

Anche Bari correva per il riconoscimento ma a sorpresa Emiliano ha deciso di mettere da parte i campanilismi per appoggiare la città dell'acciaio in crisi che, spiega, «è una delle città più ricche di storia del Mediterraneo». Uno scatto importante, con l'obiettivo di compattare la regione intorno al sindaco-magistrato barese. Che però con questa mossa potrebbe lasciare deluse altre due candidate pugliesi a ospitare le celebrazioni europee, Brindisi e Lecce.

7 - MELONI E LE FOTO
Quando era nel Pdl spingeva perché il partito mandasse avanti facce nuove, ma evidentemente Giorgia Meloni non parlava per sé. Da ben sette anni, infatti, la sua pagina personale sul sito della Camera dei deputati mostra la stessa foto, scattata in occasione del primo ingresso a Montecitorio nel 2006.

All'epoca l'ex ministro della Gioventù aveva 29 anni e nonostante da allora ci siano state altre due elezioni, non ha mai voluto sottoporsi al rito della foto di inizio legislatura, come previsto per tutti gli eletti. Ma la cofondatrice di Fratelli d'Italia pare essere recidiva. Nei mesi scorsi, per sostenere la propria candidatura alle primarie del Pdl (poi saltate), fece realizzare un manifesto con un suo piano americano pesantemente ritoccato. Suscitando l'ironia del Web, dove circolò una foto "nature" in cui al posto dello slogan "Senza paura" compariva la scritta "Senza Photoshop". P. Fa.

8 - TELECOM STILE X FACTOR

Vi. P. - Finite la campagna legata ai 150 anni dell'Unità d'Italia per Tim con Neri Marcorè, Marco Marzocca e Bianca Balti, e quella con Mara Maionchi e Nicola Savino per l'Adsl, firmate entrambe dall'agenzia argentina Santo, per Telecom Italia inizia a metà mese un nuovo ciclo pubblicitario. La protagonista prescelta, un po' a sorpresa, è Chiara Galiazzo, più nota semplicemente come Chiara, la ventiseienne vincitrice dell'edizione 2012 di X Factor e che si è consacrata tra i big all'ultimo Festival di Sanremo.

L'idea di puntare su questo giovane talento canoro emergente e dalla simpatia immediata è venuta però a Mauro Mortaroli, un creativo che ha già firmato vari format di successo per la compagnia: da quello della telefonata che allunga la vita di Massimo Lopez nel fortino della Legione Straniera a quello con Gaia Bermani Amaral e le sue due amiche in barca a vela, fino al Vigile Persichetti di Christian De Sica. E di un altro talento tutto italiano, Alessandro D'Alatri, sarà anche la regia.

 

 

GIULIA LAGANA CARLO LEONI jpegboldrini VALENTINA LOIEROROBERTO NATALE fallac01 edoardo perazziMICHELE EMILIANOGiorgia Meloni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”