elly schlein franceschini di biase

“DIETRO LA SCHLEIN NON CI SONO PADRINI” – MICHELA DI BIASE HA RAGIONE: I PADRINI ELLY NON CE L’HA DIETRO MA A FIANCO – LADY FRANCESCHINI, COME DAGO-RIVELATO, E’ STATA COLEI CHE HA CONVINTO SU-DARIO A PUNTARE SULLA VICEPRESIDENTE DELL’EMILIA, CHE IERI HA ANNUNCIATO LA SUA CORSA ALLA SEGRETERIA DEM ACCOMPAGNATA DALLE NOTE DI "BELLA CIAO" (TRA QUALCHE MESE DIVENTERA’ "BELLA, CIAONE") – CON LA SCHLEIN ANCHE ZINGARETTI (E PER FORTUNA CHE NON AVEVA PADRINI...). COSA FARA’ ORLANDO?

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-ndash-grande-stupore-adepti-franceschini-giorni-334090.htm

 

 

PD, L'ORA DI SCHLEIN DIETRO DI LEI LA DITTA E FRANCESCHINI RE DEI TRADIMENTI

Pasquale Napolitano per “Il Giornale”

 

ELLY SCHLEIN ANNUNCIA LA CANDIDATURA ALLA SEGRETERIA PD

Elly Schlein vuole scrivere una «storia nuova» nella sinistra italiana. Ma si affida alla «vecchia ditta». La parlamentare, con tripla cittadinanza (italiana, svizzera e statunitense), lancia la scalata al Pd. Partito al quale non è ancora iscritta. E infatti il primo atto di Elly Schlein sarà la sottoscrizione della tessera dei democratici. Al Monk di Roma, l'ex vicepresidente dell'Emila Romagna, annuncia la discesa in campo: «Se lo facciamo insieme io ci sono, non mi tiro indietro, costruiamo insieme questa candidatura per dimostrare che io posso diventare la segretaria del nuovo Pd. Insieme a voi voglio diventare la segretaria del nuovo Pd», annuncia la deputata dem accompagnata dalle note di Bella Ciao.

 

Al suo fianco tutta la nomenclatura della sinistra italiana: Letta, Orlando, Franceschini, Zingaretti, Boldrini. Tra i volti nuovi spicca la sardina Mattia Santori, costretto ad accodarsi dopo una fulminante (e non felice) carriera da leader.

 

Le primarie si svolgeranno il 19 febbraio 2023. Al momento gli unici due sfidanti di Elly saranno e il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l'ex ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli. L'orizzonte della sfida di Schlein è la rottamazione del Pd e la costruzione di una cosa rossa nella quale far riconfluire D'Alema e Bersani.

ELLY SCHLEIN AL MONK

 

Schlein diventa la zattera per la vecchia ditta. È quasi uno scherzo del destino, per lei arrivata in politica grazie alla rottamazione renziana.

 

Tra gli sponsor della marcia verso la guida del Pd di Elly c'è, quasi a sorpresa, l'intramontabile Dario Franceschini. L'uomo dei mille tradimenti, pronto a cambiare leader ad ogni congresso. Pare che a favorire il matrimonio tra Schlein e Franceschini sia stata Michela De Biase, moglie dell'ex ministro. Però Franceschini è bravo a fiutare l'aria della vittoria e tuffarsi sempre sul cavallo vincente.

 

Stavolta la vittima del tradimento è Andrea Orlando che aveva sperato fino all'ultimo in un asse con Franceschini.

 

massimo giannini elly schlein a otto e mezzo

Un copione già visto. Da lettiano e bersaniano, l'ex ministro della Cultura passò in un nano secondo sul carro di Matteo Renzi nel 2013. E poi ancora una doppia mossa: appoggiò la nascita del governo Gentiloni nel dicembre del 2016, dopo le dimissioni di Renzi, per poi riappacificarsi con l'ex sindaco di Firenze al congresso del 2017. Un esperto di posizionamenti. Anche dopo la caduta di Renzi alle politiche del 2018, Franceschini fu scaltro a riciclarsi nell'era zingarettiana. Franceschini punta sul carro di Elly. Mandando all'aria l'accordo con Orlando. Il tradimento è servito.

 

Cosa farà adesso Orlando?

L'ex ministro della Giustizia dovrebbe appoggiare la Schlein. Una parte della sua corrente, con Peppe Provenzano in testa, è già al fianco della parlamentare emiliana. Lui aspetta e non decide: «Se Bonaccini rappresenta il vecchio ed Elly Schlein il nuovo si vedrà nello sviluppo del lavoro del comitato costituente ma a sorpresa le istanze di novità e di cambiamento arriveranno dal mondo cattolico, dal mondo ambientalista» - commenta Orlando ospite del Caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24.

 

ELLY SCHLEIN MEME BY DEMARCO

In attesa di Orlando, la marcia di Schlein inizia. Non si torna indietro: «Parte da noi una storia nuova che possa costruire l'alternativa che merita questo Paese. Il governo Meloni ha già dimostrato il suo volto». E subito marca la differenza con il suo sfidante Stefano Bonaccini sull'autonomia differenziata: «Il disegno di Calderoli di autonomia differenziata va rigettato con forza. È un modello che cristallizza le diseguaglianze, che affonda le sue radici nella secessione. Non possono esserci compromessi. Il Paese va ricucito, non diviso ulteriormente».

 

Il governatore dell'Emilia si era espresso a favore dell'autonomia differenziata. Eccoli i primi colpi dell'eterno e noioso congresso dem.

 

2 - DI BIASE

Gio.Vi. per “la Repubblica”

elly schlein 2

 

Si dice che sia stata Michela Di Biase, neodeputata del Pd e moglie di Dario Franceschini, a convincerlo a virare su Elly Schlein. Lei, esponente del pattuglione di 40enni dem decisi a sostenere l'ex vice di Bonaccini, rifiuta questa narrazione e rivendica la sua adesione a «un progetto convincente e necessario».

 

Eppure Schlein ha criticato duramente il Pd com' è stato fin qui.

«A me non è parso. Lei giustamente ha detto: ripartiamo da noi, dalle nostre idee e da tutti quegli elettori ed elettrici delusi che non si sentono più rappresentati. L'invito è ad aprirci per rifondare il Pd su temi all'altezza delle sfide nuove che ci attendono: quando parla di giustizia sociale, ambientalismo, femminismo indica la strada per tornare a essere quel grande partito inclusivo e di massa di cui il Paese ha bisogno».

 

Ha anche detto che rifiuta le logiche di cooptazione correntizia.

«E ha ragione. Lei si candida senza avere padrini alle spalle. La vulgata di una Schlein pilotata dai capicorrente è sbagliata. Elly non ha chiesto il permesso a nessuno, è giovane, determinata e utilizza un linguaggio fresco e comprensibile a tutti».

 

Ma senza correnti può vincere il congresso, secondo lei?

dario franceschini e michela di biase

«Io credo che mai come questa volta la leadership del Pd sia contendibile. E che su di lei ci sia un'attenzione morbosa proprio per il fatto di essere donna. Si fa fatica ad accettare che una di noi possa imporsi a prescindere dagli uomini. Non mi pare che a Bonaccini abbiano mai chiesto chi ha dietro».

 

Al Monk l'ha mandata suo marito a rappresentare Aredem?

«Ecco vede, non mi ha mandato nessuno e non rappresento nessuno. Io 4 anni fa ho invitato Elly a una iniziativa della mia associazione che si chiama Fare, acronimo di 4 parole: Femminista, ambientalista, radicale e europeista, in cui mi ritrovo. Credo che ci sia uno straordinario bisogno di affrontare la questione di genere in modo diverso. Una società più giusta si basa sulla piena realizzazione delle donne, non le lascia da sole nel lavoro di cura dei figli, come fa la destra».

 

dario franceschini michela de biase myrta merlino foto di bacco (1)

Schlein però sposta molto più a sinistra il baricentro, è d'accordo?

«Io vengo dai Ds, come lei sono per la tutela degli ultimi e per la lotta alla precarietà, alle diseguaglianze, al cambiamento climatico. Non potrei stare più a mio agio di così». Condivide pure l'attacco a Renzi?

«Le opposizioni che fanno il filo alla destra e le pulci al Pd hanno stancato. Pensino di più al loro partito, anziché dare lezioni a noi».

C'è un rischio scissione del Pd se vincesse Schlein?

«Smettiamola di fare i bambini che se perdono la partita portano via il pallone. Dentro una comunità si discute e ci si sfida. Sarebbe un errore se qualcuno andasse via per questo».

elly schlein 1elly schlein 4elly schlein 7FRANCESCHINI ZINGARETTIFRANCESCHINI ZINGARETTIPIPPO FRANCO ELLY SCHLEIN ELLY SCHLEINelly schleinELLY SCHLEINseverus piton elly schlein schlein bonaccini pippo franco in versione elly schleinelly schlein 3

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…