daniela santanche villa casa abusi abuso parco versiliana pietrasanta

 “IL FATTO QUOTIDIANO” INDAGA SULLA “CASINA ROSSA”, LA VILLA A MARINA DI PIETRASANTA INTESTATA A LORENZO MAZZARO, FIGLIO DI DANIELA SANTANCHÈ: “270 METRI QUADRI CON GIARDINO, CORREDATA DI PORTICATO CON ‘COTTO UMBRO’ E IMPREZIOSITA DA UNA SPLENDIDA VERANDA. C’È SOLO UN PROBLEMA: LE OPERE CHE L’HANNO RESA LA BOMBONIERA CHE È RISULTANO REALIZZATE SENZA AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA” – CI SONO STATI NOVE TENTATIVI DI SANARE GLI ABUSI, APPESI ORA ALLA SANATORIA ANNUNCIATA DA  SALVINI – LA MELONI CHE VI HA SOGGIORNATO PIÙ VOLTE È LA STESSA CHE INVOCAVA LE DIMISSIONI DELLA MINISTRA DEL PD JOSEFA IDEM PER PRESUNTI ABUSI EDILIZI E DELL’ICI?

Estratto dell’articolo di Thomas Mackinson per “il Fatto quotidiano”

 

daniela santanche conferenza programmatica fdi pescara

“Casina Rossa”, così si chiamava il rustico dei sogni della “nera” Santanchè, nel bosco della Versiliana. Quando ci arrivi davanti, una siepe alta e fitta con un’anima di rete verde impedisce a chiunque di vedere all’in terno. Perfino i cancelli sono ricoperti da assi di legno che occludono la vista.

 

Cosa ci sia dentro lo si scopre solo dall’alto, facendo levare un drone sopra gli steccati o zoommando con google maps, cosa che chiunque può fare. E quello che un tempo era un “rudere al grezzo” – senza allaccio alle fogne, acqua e luce – si rivela per quel che è diventato: una villa di charme da 270 metri quadri con giardino, corredata di porticato con “cotto umbro” e impreziosita da una splendida veranda addossata stile inglese, tanto glamour per il tè del tramonto.

 

LA VILLA DI DANIELA SANTANCHE A MARINA DI PIETRASANTA - PARCO VERSILIANA

“Lorenzo Mazzaro” si legge sul citofono. Nessuno risponde. Per tutti a Pietrasanta non è la casa del figlio, bensì di Daniela Santanchè, la regina degli affari, della politica e delle estati chic e felici nella rivieratoscana.

 

Per anni l’esponente di Fratelli d’Italia ne ha affittata un’altra, nella zona di Roma Imperiale, finché nel 2014 mette gli occhi su un rustico nel cuore del parco pubblico, epicentro dell’attività turistica e culturale di una delle località più rinomate e lussuose della riviera, tra Marina di Pietrasanta e Forte dei Marmi. Dieci minuti a piedi dal famoso “Twiga”, di cui Daniela Santanchè è stata socia finché ha ceduto le quote al compagno Dimitri Kunz, altri dieci dalla famosa “Villa Alberoni”, quella che nel giro di un’ora fruttò a Kunz e alla moglie di La Russa la plusvalenza record.

 

LORENZO MAZZARO DANIELA SANTANCHE

La stessa Meloni vi ha soggiornato più volte, come tanti politici, artisti e intellettuali di destra che si raccolgono d’estate attorno ai lidi e al Caffè della Versiliana, la terza Camera agostana d’un tempo.

 

C’è solo un problema: le importanti opere che l’hanno resa la bomboniera che è, incensata dalla stessa Santanchè nella sua rivista Villa e Giardini dell ’agosto 2016, al Comune di Pietrasanta risultano realizzate senza autorizzazione paesaggistica. E la storia prende una strana piega, quella della Ministra del Turismo con villa abusiva nel Parco pubblico della. Versiliana. E di nove tentativi di sanare “l’abuso oltre la siepe”, appesi ora alla sanatoria annunciata dal suo collega Salvini. Degli accertamenti e degli abusi, che han portato anche a un procedimento penale, non si era mai avuta notizia. Tantomeno di ordini di demolizione, come prevederebbe la legge.

Daniela Santanche canio mazzaro 45

 

PER CAPIRCI qualcosa tocca affondare nelle pratiche dello Sportello unico per l’edilizia di Pietrasanta. Da lì ne saltano fuori 11, tutte intestate a Lorenzo Mazzaro, anche se molti elementi fanno pensare sia l’intestatario fittizio della proprietà. Nel preliminare firmato il 28 febbraio 2014 a Milano, quando era ancora minorenne, si legge: “La signora Daniela Garnero Santanchè si riserva di nominare un terzo acquirente finale dei beni, il signor Lorenzo Mazzaro, che accettatale nomina”.

 

Il rogito avviene il 17 aprile 2014, due giorni dopo che Lorenzo è diventato maggiorenne, con acquisto dell’immobile in costruzione “al rustico”: niente acqua luce e fognature, pavimenti, scale, inferriate, recinzioni o finestre. Il giorno dopo inizia “il ballo del mattone”.

LORENZO MAZZARO

Il 18 aprile 2014 un geometra di Firenze, Simone Banchi, presenta un permesso per “modifiche interne, senza opere strutturali”, che viene accolto. Il problema, infatti, è quel che la proprietà intende realizzare all’esterno.

 

Il 2 maggio 2014 un geometra locale, Giuseppe Del Carlo, deposita a nome di Mazzaro un progetto dal titolo ampio: “Ristrutturazione edilizia con modifiche interne ed esterne, rifacimento di recinzioni e nuovi ingressi pedonali e carrabile a fabbricato di civile abitazione all ’interno del Parco della Versiliana, denominato Casina Rossa”.

 

I rendering arrivano da uno studio di Milano. Cinque mesi dopo la pratica viene però bocciata, proprio sul fronte della paesaggistica, che viene “diniegata” il 30 settembre 2014.

E tuttavia la proprietà costruisce quel che desidera: il 17 novembre 2014 il progettista Banchi protocolla in Comune una richiesta di accertamento di “opere eseguite in assenza di autorizzazione paesaggistica” indicando, tra le altre, “modifiche al tetto e al comignolo, costruzione di pergolati e pavimentazioni esterne, nuovi ingressi pedonali, abbassamento del piano di calpestio al piano terra”.

 

santanche' twiga

Anche questa pratica risulta però cassata il 13 luglio 2015. La proprietà non demorde: tra il 2014 e il 2017, saranno in tutto nove i tentativi di sanare quel che forse sanabile non era, in parte per il contesto tutelato, in parte (probabilmente) per il mancato rispetto delle distanze dei nuovi “corpi” realizzati dal corso del “Fiumetto” e dalla strada comunale.

L’ultimo tentativo risale al 30 giugno 2017. Il geometra Banchi, sotto sua responsabilità, quel giorno attesta sia la conformità in sanatoria e sia la compatibilità paesaggistica, pratica che risulta poi “chiusa da ufficio”, non “rilasciata”. Negli uffici tecnici del circondario, tutti concordano: è stata archiviata, non approvata.

 

[…] LORENZO Mazzaro non risponde al citofono. Avvertito via telefono, neppure a quello. Dalla carte risulta risiedere proprio lì, e lo rivela anche la pratica di mutuo che il Fatto ha potuto consultare: 18enne da due giorni, il figlio della futura ministra ha immediatamente ottenuto da Banca Mediolanum un mutuo “fondiario ipotecario” da 750 mila euro da restituire in 25 anni garantito da un fideiussore (non indicato nell’atto) per 1,5 milioni.

lorenzo mazzaro daniela santanche

 

Mazzaro dichiara che trattasi di “acquisto abitazione”, e pertanto soggetto al pagamento dell’imposta sostitutiva dello 0,25%, “in luogo delle imposte di registro, di bollo, ipotecarie e delle tasse su concessioni governative”. Naturalmente l’acquisto come “prima casa” gli permette anche successivamente notevoli risparmi sui contratti per le varie utenze e soprattutto di non pagare l’Imu. Peccato che all’epoca […] studiasse in Inghilterra.

 

Il Comandante dei Vigili di Pietrasanta Giovanni Fiori conferma: a seguito di controlli la residenza fu negata due volte e contestualmente “l’esito degli accertamenti di natura edilizia furono rimessi all’autorità giudiziaria, ma l’esito a me non è noto”.

 

La vicenda […] può imbarazzare la stessa Giorgia Meloni che nella villa è stata più volte ospite. Ad esempio il 4 agosto 2022, quando alla Versiliana presentò il suo libro Io sono Giorgia. Lei, il compagno e la figlia Ginevra furono inghiottiti dalla siepe.

 

JOSEFA IDEM DIMISSION IMPOSSIBLE

E vai a sapere se è la stessa Giorgia che invocava le dimissioni della ministra del Pd Josefa Idem per presunti abusi edilizi e dell’Ici. Nel caso della “sua ” ministra, se confermati, sono avvenuti non in una palestra privata ma all’interno di un parco pubblico tutelato dagli anni Settanta, una sorta di “sacrario verde” inviolabile perfino all’amministrazione cittadina […]

 

[…] Possibile che sindaci e assessori di Pietrasanta, sempre di area centrodestra, non abbiano battuto ciglio, o (peggio) abbiano chiuso un occhio sull’abuso oltre la siepe? […]

JOSEFA IDEMlorenzo mazzarodaniela santanche nel 1983 8daniela santanche e canio mazzarodaniela santanche canio mazzaro Articolo AD su Paolo Daniela Santanche

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)