vladimir putin ucraina

“QUESTO È PEGGIO DI UNA GUERRA” - L’ANALISI DEL GENERALE FRANCO ANGIONI: “UNA GUERRA VA DICHIARATA, ANZITUTTO. E NON È UN FATTO FORMALE MA SOSTANZIALE. PERCHÉ UNA GUERRA QUANDO È TALE È SOGGETTA A CONVENZIONI INTERNAZIONALI. PUTIN NON L'HA DICHIARATA. HA INVASO. SENZA DOVERSI ATTENERE A QUEI CODICI” - “NON MIRA ALLA CANCELLAZIONE DELL’UCRAINA MA ALLA SUA NORMALIZZAZIONE, AD AVERE UN REGIME AMICO. L’INGRESSO NELLA NATO DI KIEV SAREBBE UN ERRORE. UN GROSSO RISCHIO, MA NON MI PARE CHE A WASHINGTON O A BRUXELLES INTENDANO CORRERLO”

 

Umberto De Giovannangeli per “il Riformista”

 

franco ANGIONI

"Una sporca guerra che l'uomo che l'ha scatenata non ha neanche voluto dichiarare, contravvenendo anche ai codici militari".

 

A sostenerlo è uno che la guerra l'ha conosciuta sul campo: il generale Franco Angioni, già comandante delle truppe terrestri Nato nel Sud Europa e del contingente italiano in Libano negli anni più duri della guerra civile che dilaniò il Paese dei Cedri.

 

"Quello che Putin teme più di ogni altra cosa - rimarca Angioni - è il possibile contagio democratico che l'esperienza in atto in Ucraina poteva esercitare nei confronti del popolo russo, visti anche gli stretti legami, culturali, linguistici, addirittura familiari, tra i due popoli.

 

vladimir putin cecchino

Questo è l'aspetto che al presidente russo spiaceva di più nella "europeizzazione" dell'Ucraina: l'avvicinarsi a quei principi e valori propri di un sistema democratico e non di un regime autocratico.

 

Chi parla di 'accerchiamento militare" della Russia nel caso di un'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea, quella alla Nato non è mai stata seriamente all'ordine del giorno, evidentemente non conosce l'asimmetria delle forze armate dei contendenti, anche se all'esercito ucraino si aggiungesse un qualche sostegno europeo".

guerra in ucraina 1

 

Generale Angioni, che guerra è quella dei Russi in Ucraina?

Vede, la guerra ha i suoi codici, le sue regole. E definizioni appropriate. Una guerra va dichiarata, anzitutto. E mi creda non è un fatto formale ma sostanziale. Perché una guerra quando è tale è soggetta a Convenzioni internazionali, come quella di Ginevra, impone un codice di comportamento nei confronti della popolazione civile e dei prigionieri.

 

UNA MADRE E I DUE FIGLI UCCISI DAI BOMBARDAMENTI RUSSI A IRPIN

Putin questa guerra non l'ha dichiarata. Ha invaso. Senza doversi attenere a quei codici a cui facevo accenno. Resta indefinita, nel tempo e nelle modalità. Per questo è peggio di una guerra.

 

Perché, generale Angioni?

Perché lui non vuole esporsi in maniera decisa nel dichiarare formalmente guerra. Perché per Putin ciò che contano sono le sue volontà. La guerra è molto più "onesta", perché si definisce: prendete le armi, sparate e tentate di uccidere. Invece quella di Putin ha queste come finalità ma non è dichiarata.

guerra in ucraina 5

 

Dal punto di vista strettamente operativo a suo avviso Putin è stato sorpreso, spiazzato dalla resistenza incontrata sul campo?

Io credo che sia stato sorpreso. Non tanto dalla reazione degli effettivi ucraini quanto dalla dimensione popolare della resistenza. Certamente era consapevole della poca simpatia di cui godeva in Ucraina, ma non fino al punto di trovarsi in una vicenda così determinata di scontro.

franco angioni 1

 

In lui si è manifestata un'arroganza culturale, storica, di chi, in quanto sedicente depositario dell'eredità zarista e di quella dell'Unione Sovietica, si sente superiore all'avversario che intende riportare all'ordine, al suo ordine.

 

Tra tutti i Paesi che circondano la Federazione Russa, e che in passato ne dipendevano in parte, l'Ucraina è quello che si è più "europeizzato".

 

E di conseguenza aveva assunto un atteggiamento che per Putin equivaleva ad una sfida, ad una minaccia esistenziale non per la sicurezza della Russia ma per quella del regime di cui è a capo.

 

guerra in ucraina 4

Quella dell'Ucraina è stata una sfida democratica. Non dichiarata, perché non aveva alcuna intenzione né interesse a farlo, ma aveva cominciato ad acquisire il piacere della libertà.

 

Un "piacere" che per Putin poteva diventare, insisto su questo punto perché lo ritengo quello dirimente, una minaccia al suo mondo, al suo entourage, ai super oligarchi da lui stesso creati e che a lui devono le enormi ricchezze accumulate.

 

guerra in ucraina 1

Una minaccia al mondo "putiniano". Lui non mira alla cancellazione dell'Ucraina ma alla sua "normalizzazione", ad avere un regime amico a Kiev. L'Ucraina come stato satellite, addomesticato. Uno stato cuscinetto ai confini della Russia.

 

Mi lasci aggiungere che la traduzione sul campo di una resistenza popolare è qualcosa che materializza un incubo per qualsiasi esercito: la guerriglia urbana, soprattutto quando ha come teatro città estese e densamente popolate.

volodymyr zelensky

 

In questo scenario, come valuta la reazione dell'Europa e degli Stati Uniti?

La valuto positivamente. Non possiamo, non dobbiamo fare il favore a Putin di dichiarare guerra. Dobbiamo manifestare democraticamente la volontà di continuare a convivere, ognuno con i propri impegni, le proprie necessità, mantenendo in vita l'elevato "miraggio" della convivenza.

 

guerra russia ucraina 77

L'Italia si è comportata così perché è nella nostra indole, nella nostra volontà. Gli Stati Uniti hanno accettato questa situazione per non venire accusati di essere colpevoli dell'inizio di una guerra dichiarata.

 

Si è scelta invece la via delle sanzioni da parte dell'Occidente...

Si è scelto di rimanere nell'ambito della legge, della legalità internazionale e della convivenza. Le sanzioni, così come quello militare, sono strumento e non fine per perseguire una idea, una visione, una strategia politica.

 

Le sanzioni sono funzionali a questi principi e non contrastano con quell'idea di convivenza di cui parlavo in precedenza. Le sanzioni contro chi ha invaso sono anche un modo concreto, democratico, per sostenere coloro che in questa vicenda sono le vittime: il popolo ucraino.

 

Putin ha evocato i diritti della minoranza russofona ucraina come uno dei fondamenti della sua azione militare. Ma non si tutelano i diritti di una minoranza schiacciando quelli della maggioranza della popolazione ucraina.

 

Come vedrebbe un ingresso dell'Ucraina nella Nato?

VLADIMIR PUTIN

Sarebbe un errore. Un grosso rischio. Ma non mi pare che né a Washington né a Bruxelles intendano correrlo.

 

Che tipo di esercito è oggi quello russo, generale Angioni?

È un esercito pericoloso. Perché ha acquisito i mezzi ma non la democraticità. E non c'è niente di peggio che un elemento che può provocare danni in mano ad uno scellerato.

 

Uno "scellerato" che si veste anche da storico, evocando il panrussismo ,appellandosi alla Grande Madre Russia, occhieggiando ai fasti zaristi e alla guerra patriottica contro i nazisti. Quando un autocrate si fa "storico", deve far paura?

volodymyr zelensky mangia con i soldati

Assolutamente sì. Perché nell'agitare alcune tematiche, come quella della "denazifi cazione" dello Stato ucraino, Putin si traveste da democratico e per questo risulta essere più pericoloso.

 

Agendo in questo modo, lui rimane nell'ambito di una ambiguità voluta, che gli permette di non essere definibile come colpevole ma come "responsabile", ed è una distinzione sostanziale.

 

vladimir putin in versione hitler

Molto ha fatto discutere in Italia la decisione del Governo, con il via libera pressoché unanime del Parlamento, di inviare equipaggiamenti militari all'Ucraina...

L'interrompo subito. Non sono equipaggiamenti militari. Sono equipaggiamenti per la sopravvivenza del popolo ucraino. Un contributo. Non abbiamo inviato carri armati o aerei da combattimento.

 

Ed è stata una scelta giusta a suo avviso?

Sì. Non si poteva fare diversamente nel mondo democratico. Il che non inficia la necessità di perseguire ancora la strada della diplomazia, del convincimento, della possibilità di evitare il ricorso alle armi. Il nostro "manovratore", gli Stati Uniti, rimane defi lato per non attirare su di sé tutte le ire. L'Europa in questa vicenda, ha un po' il ruolo di chi è mandato in avanscoperta per cercare di rimediare senza procurare ulteriori danni.

franco angioni un soldato italiano in libano

 

L'Europa si era cullata nell'illusione che la guerra dentro i suoi confini, non avrebbe fatto più parte del suo futuro. Sottovalutazione o rimozione?

Non sono di questo avviso. Io credo che ci sia stata molta attenzione in tutti i Paesi europei riguardo alla necessità di tenere alta la guardia e al tempo stesso di non contribuire a creare una scusa, un pretesto per il passaggio alle armi.

 

E di conseguenza abbiamo lasciato spazio all'iniziativa avversaria, di Putin, tanto da poter poi dire che non possiamo tollerare oltre queste azioni che sono contro le leggi della convivenza.

 

Dobbiamo rimanere attenti a non creare pretesti a chi ne è alla continua ricerca. Da questo punto di vista, quello che qualche osservatore ha valutato come un atto di debolezza, a mio avviso è stato un atto d'intelligenza politica...

 

A cosa si riferisce?

vladimir putin joe biden ginevra

All'accettazione immediata dell'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea. Se lo avessimo fatto, sarebbe risultata una sfida per Mosca. Condivido questo atteggiamento prudente nel cercare di risolvere questa crisi.

 

Putin ha affermato che le sanzioni sono per la Russia una dichiarazione di guerra. Lei come la vede?

Putin fa queste affermazioni perché lo ritiene opportuno e conveniente. Non è un qualcosa che può portare alla rottura di una situazione che è già precaria.

 

putin ursula von der leyen

È un modo per mascherare il suo comportamento. Un modo per giustificare alcuni atteggiamenti. Mi pare soprattutto un discorso rivolto all'opinione pubblica interna, per compattarla attorno al "condottiero".

 

Non è la prima volta che ciò accade nella storia, anche in quella russa e sovietica. È proprio di regimi autocratici utilizzare lo spauracchio del Nemico esterno per giustificare limitazioni di libertà o puntare su un sentimento patriottico che peraltro è fortemente presente nei Russi.

 

Nella sua lunga storia in prima linea, lei ne ha conosciuti di dittatori, autocrati etc...Se dovesse dire in poche parole chi è per il generale Angioni, Vladimir Putin, come lo definirebbe?

guerra russia ucraina 2

È un leader che è uscito fuori dai canoni democratici, volendo imporre la sua autorità fuori dalle regole democratiche. Putin ha ritenuto di essere in grado di poter imporre le proprie volontà, ritenendo l'Europa incapace di una reazione significativa.

 

Da autocrate ha ritenuto che le discussioni interne all'Europa fossero un segno di debolezza e non come il sale di relazioni democratiche. Lo ha ritenuto perché non ha il senso della democrazia.

guerra russia ucraina 6guerra russia ucraina 23guerra russia ucraina 13guerra russia ucraina 19

franco angioni franco angioni archivio istituto luce franco angioni 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA