giovanni falcone ultimo orlando

IL LEOLUCA ORLANDO CHE LASCIA LA COMMEMORAZIONE DI FALCONE PERCHÉ NON VUOLE AVERE NIENTE A CHE FARE CON SALVINI È LO STESSO CHE NEL 1990 ANDÒ DA SANTORO AD ACCUSARE FALCONE DI INSABBIARE LE INDAGINI SU RIINA? - ULTIMO RACCONTA IL GIORNO DI CAPACI NEL LIBRO DI PINO CORRIAS: “TUTTI SAPEVANO CHE FALCONE DOVEVA MORIRE E MOLTI SE LO AUGURAVANO”

MATTARELLA LEOLUCA ORLANDO

Mattia Feltri per ''La Stampa''

 

Si tollera tutto, di questi tempi, ma proprio tutto, e si tollererà pure questa, pure il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che lascia la commemorazione di Giovanni Falcone perché non vuole avere niente a che fare col ministro dell' Interno, Matteo Salvini, venuto a lucrarci sopra qualche voto. Ha detto proprio così, Leoluca Orlando, ed è fantastico. 

 

MATTARELLA LEOLUCA ORLANDO

Proprio il Leoluca Orlando che nel 1990 andò da Michele Santoro a Samarcanda a dire che voleva vedere colpiti i mandanti degli omicidi di Piersanti Mattarella e Pio La Torre e Giuseppe Insalaco e che le prove stavano dentro i cassetti del palazzo di giustizia di Palermo, cassetti che restavano sigillati. Indovinate con chi ce l' aveva? Con Giovanni Falcone, era lui l' insabbiatore, e Falcone s' infuriò, disse che se Orlando sapeva chi erano i mandanti doveva dirne nomi e cognomi, sennò era un solo un pessimo modo di fare politica usando la giustizia. 

INGROIA E LEOLUCA ORLANDO ALLA FESTA IDV DI VASTO

 

Ma Orlando i nomi non li fece. E un anno più tardi, dopo una lunga campagna contro Falcone, concesse un colloquio all' Unità per ripetere che la verità dell' alleanza fra politica e mafia era seppellita in tribunale, una verità sistematicamente occultata, mai salita a verità processuale, ed era ora che il coperchio della procura saltasse. 

 

maurizio costanzo giovanni falcone

Saltò Falcone, invece, saltò in aria il 23 maggio 1992, e già Orlando era lì, a piangere l' amico, l' eroe, il servitore dello Stato, e sarebbe tornato il 23 maggio successivo e per ventisette anni di fila, fino a ieri, e ogni volta qui risuonavano le parole di Maria Falcone, sorella di Giovanni, indirizzate a Orlando: «Hai infangato il suo nome, la sua dignità, la sua onorabilità». 

giovanni falcone paolo borsellino

 

Ultimo racconta il giorno di Capaci nel libro “Fermate il capitano Ultimo!” di Pino Corrias, appena pubblicato da Chiarelettere

 

Pino Corrias "Fermate Capitan Ultimo!"

Ultimo: «Quel giorno, alle sei e mezza del pomeriggio, è arrivata la prima notizia dell’attentato a Falcone e alla sua scorta. Ero in ufficio alla Moscova e c’era il sole che entrava obliquo dalla finestra. Mi ricordo il silenzio e la luce che metteva in rilievo le cose conferendo loro una profondità nuova, come se tutte fossero parte di una scultura.

capitano ultimo a 'non e' l'arena' 4

 

«Mi ricordo le notizie che arrivavano di minuto in minuto. Falcone è ferito, ma vivo. Falcone è gravissimo. Falcone è morto. E poi mi ricordo che tutti gli uominidella squadra erano arrivati un po’ alla volta in ufficio. Alla fine era venuta anche la Boccassini, che si era seduta sconvolta ed era scoppiata in lacrime.

CAPITAN ULTIMO1

 

«Quella sera io e lei, con Nello e Barbaro, siamo andati a Palermo, ultimo volo Alitalia, classe economica. C’era la luce rossa del tramonto lungo il tragitto. Nessun pensiero, troppi pensieri, tutti sapevano che Falcone doveva morire e molti se lo auguravano. Siamo atterrati alle undici di sera. Ci aspettavano due macchine, siamo corsi all’obitorio del Policlinico. La prima cosa che ho visto, entrando, è stata il sacco coi vestiti dei tre poliziotti morti. E accanto al sacco, sul pavimento, le scarpe spaiate. 

CAPACI

 

Poi c’era la porta metallica e, dietro la porta, la tavola d’acciaio con Giovanni Falcone coperto per metà da un lenzuolo. Sembrava dormisse. Volevo piangere, ma non ci sono riuscito. Volevo gridare, ma sono rimasto in silenzio. Abbiamo guardato in faccia il giudice e gli altri morti, i valorosi caduti nella battaglia.

IL POOL ANTIMAFIA NEL A GIOVANNI FALCONE PAOLO BORSELLINO OSCAR LUIGI SCALFARO GIUSEPPE AYALA

 

«Dopo una brutta notte siamo andati all’alba sul luogo dell’esplosione, che era diventato un territorio di guerra pura. Abbiamo fatto i rilievi con i poliziotti e un sopralluogo fino al mandorlo che stava a metà montagna, sotto al quale il commando ha aspettato le auto di Falcone e ha attivato il telecomando. C’erano i rami tagliati, per migliorare la visuale dell’autostrada, e i cinquantatré mozziconi di sigarette, da cui l’Fbi estrarrà il Dna di Brusca e degli altri uomini del commando. Abbiamo fotografato tutto.

 

foto di letizia battaglia giovanni falcone

«Quando siamo rientrati a Milano abbiamo cominciato le riunioni operative con il colonnello Mori e il maggiore Mauro Obinu. L’ordine era di preparare una squadra e

scendere a Palermo, tenerci lontani dalle parate militari Mche si stavano allestendo a favore di telecamera, infilarci nel sottosuolo della città e catturare Riina una volta per tutte”.

 

 

strage di capaci 2STRAGE CAPACIboccassini falcone Giovanni Falcone e a sinistra Bush padre jpegCAPACIgiovanni falcone claudio martelligiovanni falconegiovanni falcone sergio mattarellastrage di capaci 1STRAGE DI CAPACI FALCONE MORVILLO FOTO REPUBBLICA STRAGE DI CAPACI FALCONE MORVILLO FOTO REPUBBLICA STRAGE DI CAPACI FALCONE MORVILLO FOTO REPUBBLICA STRAGE DI CAPACI FALCONE MORVILLO FOTO REPUBBLICA STRAGE DI CAPACI FALCONE MORVILLO FOTO REPUBBLICA STRAGE DI CAPACI FALCONE MORVILLO FOTO REPUBBLICA STRAGE DI CAPACI FALCONE MORVILLO FOTO REPUBBLICA STRAGE DI CAPACI FALCONE MORVILLO FOTO REPUBBLICA Strage CapaciStrage di Capaci Palermo STRAGE DI CAPACI FALCONE MORVILLO FOTO REPUBBLICA FALCONE ASSASSINATO A CAPACISTRAGE DI CAPACI FALCONE MORVILLO FOTO REPUBBLICA giovanni paparcuri fra gli appunti di falcone

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."