michael bobrov lukoil isab priolo

NON SI SCHERZA CON LE RAFFINERIE - A WASHINGTON SONO INCAZZATI PER L’IPOTESI DI CESSIONE DELL'IMPIANTO DI RAFFINAZIONE ISAB DI PRIOLO (AL MOMENTO E’ CONTROLLATO DALLA RUSSA LUKOIL) ALLA “GOI ENERGY” CHE HA SEDE A CIPRO - PER GLI AMERICANI, LA SOCIETA’, CHE HA COME AD IL RUSSO MICHAEL BOBROV, SAREBBE UN PARAVENTO DIETRO CUI SI NASCONDONO I RUSSI - SULLA “GOI ENERGY” E’ IN CORSO UN’INDAGINE DELL’AISE PER CAPIRE CHI SIANO I REALI PROPRIETARI: IL GOVERNO USERÀ IL GOLDEN POWER PER BLOCCARNE LA VENDITA? - LO STABILIMENTO, CHE DÀ LAVORO A 12 MILA PERSONE, È UN ASSET CENTRALE PER NOI: DA SOLO RAFFINA IL 20% DEL GREGGIO CHE SI CONSUMA IN ITALIA - LA SMENTITA DI "GOI ENERGY"

LA SMENTITA DI "GOI ENERGY"

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/riceviamo-pubblichiamo-ldquo-goi-energy-rdquo-ldquo-ne-343627.htm

 

 

1 - PERCHÉ GLI AMERICANI CHIEDONO LO STOP ALLA VENDITA DELLA RAFFINERIA DI PRIOLO

Da https://www.ilfoglio.it/ del 16 febbraio 2023

MICHAEL BOBROV

 

Questo accordo non s'ha da fare. Il destino della più grande raffineria italiana è ancora in bilico. A inizio anno era stato raggiunto un accordo per la cessione dell'impianto Isab di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa. all'azienda con sede a Cipro Goi Energy, che fa parte del fondo di private equity Argus. La raffineria al momento è invece controllata dai russi Lukoil. Nell’operazione è coinvolta anche Trafigura, una delle maggiori compagnie di commercio di materie prime al mondo.

 

ADOLFO URSO

Il governo Meloni potrebbe però bloccarla, facendo ricorso allo strumento del golden power, se la ritenesse dannosa per l’interesse e la sicurezza nazionali. Il ministro dello Sviluppo economico e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato che "la procedura è stata comunque attivata, ci esprimeremo al termine dell'istruttoria".

 

Nonostante i manager di Goi Energy abbiano già incontrato lo stesso ministro, il viceministro Valentino Valentini e il presidente della regione Sicilia Renato Schifani, Urso ha messo le mani avanti: "Tutti coloro che erano interessati all'acquisto dell'impianto - ha aggiunto - hanno incontrato il comitato di garanzia che abbiamo istituito e che ha illustrato loro qual era l'intenzione del governo in merito alle prescrizioni della golden power. Ovviamente le trattative sulla vendita andavano fatte con la proprietà non certo con noi".

 

GOI ENERGY

Che cosa succede? Secondo Repubblica, sulla raffineria si sta “giocando una seconda partita che non è solo economica ma anche geopolitica. Gli americani sono molto preoccupati per la vendita a una società cipriota, paese che da sempre è terra di scorribande per investimenti di colossi finanziari e banche russe, di un impianto che si trova ad appena trenta chilometri dalla più importante base militare statunitense nel Mediterraneo, Sigonella”.

 

La raffineria, che da sola raffina il venti per cento del greggio che arriva in Italia ed è un tassello fondamentale di un polo che dà lavoro a 12 mila persone tra diretti e indotto. è infatti ancora di proprietà della compagnia petrolifera russa Lukoil (il processo di vendita non si è ancora concluso).

 

raffineria lukoil a priolo

Con l'invasione dell'Ucraina e le successive sanzioni, Lukoil - benché non sanzionata direttamente - non riusciva a ottenere il credito necessario all’acquisto di petrolio non russo per il timore delle banche di sanzioni secondarie anche fuori dall’Ue; ma non poteva nemmeno rifornirsi di greggio russo, visto il divieto europeo. Per evitare la chiusura dell'Isab di Priolo. le opzioni erano due: nazionalizzare lo stabilimento o venderlo a un privato che non facesse capo a Mosca. Il trasferimento da Lukoil a Goi Energy dovrebbe concludersi entro la fine di marzo, ma serve l’approvazione del governo italiano, che considera la raffineria un’infrastruttura strategica.

 

RENATO SCHIFANI CON MICHAEL BOBROV

Lo scetticismo degli Stati Uniti potrebbe essere alimentato dal ruolo nell'accordo di Trafigura, che prima dell'invasione dell'Ucraina era una delle trader principali di greggio e prodotti raffinati della compagnia petrolifera statale russa Rosneft. Sarà proprio la società che ha sede a Ginevra ad assumersi il compito di fornire capitali e greggio alla Isab una volta che la raffineria siciliana sarà passata sotto il controllo dei ciprioti.

 

C'è da dire, comunque, che con l’inizio della guerra Trafigura ha subito preso le distanze da Mosca, vendendo per esempio la sua quota (da 6 miliardi di euro) nel progetto petrolifero Vostok Oil, gestito da Rosneft nell’Artico russo, quota acquistata appena un anno e mezzo prima.

 

JOE BIDEN GIORGIA MELONI

2 - TUTTO SU GOI ENERGY, IL FONDO CIPRIOTA CHE HA ACQUISTATO LA ISAB DI PRIOLO DA LUKOIL

Marco Dell'Aguzzo per https://www.startmag.it

 

La ISAB di Priolo ha un nuovo proprietario, ma non è il fondo americano Crossbridge. La compagnia petrolifera russa LuKoil ha annunciato lunedì di aver venduto la raffineria ISAB di Priolo Gargallo, in Sicilia, alla società di private equity cipriota G.O.I. Energy, legata al fondo ARGUS New Energy Fund.

 

PERCHÉ LA ISAB È IMPORTANTE

La notizia è importante per la Regione siciliana, per l’Italia e per l’Europa intera. La ISAB conta infatti un migliaio di dipendenti e sostiene circa duemila posti di lavoro indiretti nell’area di Siracusa. È una delle raffinerie più grandi d’Italia e d’Europa: è in grado di processare 350.000 barili di greggio al giorno, pari a un quinto della capacità di raffinazione italiana, e soddisfa il 20 per cento della domanda elettrica siciliana. Il combustibile che produce – principalmente gasolio e olio combustibile – viene commercializzato nell’area del Mediterraneo.

 

IL PROBLEMA DELLA ISAB, IN BREVE

ADOLFO URSO

Essendo di proprietà di un’azienda russa, LuKoil, la ISAB non riusciva a ottenere dalle banche il credito necessario ad acquistare barili di provenienza non-russa: benché LuKoil non sia stata sanzionata, le istituzioni finanziarie preferiscono comunque non impegnarsi con soggetti russi per non mettere a rischio i loro affari.

 

Arrivata a dipendere da Mosca per oltre il 90 per cento della materia prima, ISAB rischiava la chiusura. Il quadro per la società si è fatto più complicato con l’entrata in vigore, il 5 dicembre scorso, del divieto europeo all’acquisto di greggio russo trasportato via mare. Per sbloccare la situazione senza compromettere la produzione e l’occupazione, le opzioni erano due: nazionalizzare la ISAB oppure venderla a un soggetto privato non-russo, in modo da permetterle di tornare a ricevere prestiti dalle istituzioni finanziarie.

 

L’ACCORDO LUKOIL-G.O.I. ENERGY

raffineria lukoil a priolo 3

Nel comunicato di LuKoil non viene specificato il valore dell’operazione con la cipriota G.O.I. Energy. Considerate però le trattative precedenti con gli altri soggetti interessati ad acquisire lo stabilimento – il fondo d’investimento statunitense Crossbridge Energy Partners, innanzitutto -, il prezzo dovrebbe aggirarsi sugli 1,5 miliardi di euro.

 

La cessione a G.O.I. Energy dovrebbe concludersi entro la fine di marzo: è necessaria l’approvazione del governo italiano, che considera la ISAB un’azienda strategica.

 

GIUSEPPE GIANNI SINDACO PRIOLO

COSA HA DETTO IL MINISTERO DELLE IMPRESE

Il ministero delle Imprese e del made in Italy ha fatto sapere che l’operazione “dovrà seguire le usuali procedure inerenti alle normative antitrust e golden power e quindi rispondere appieno ai requisiti in termini di produzione, occupazione e rispetto ambientale […]. Nello specifico, saranno importanti anche gli impegni richiesti sul piano della riconversione green del sito produttivo e del suo rilancio industriale”.

 

Repubblica scrive, citando “fonti attendibili”, che il piano industriale di LUKoil per la decarbonizzazione dei processi della raffineria prevedeva investimenti per 6 miliardi.

 

raffineria lukoil a priolo 2

La vendita a G.O.I Energy cancella dunque, o quantomeno accantona, il piano del governo di Giorgia Meloni per mettere la ISAB in amministrazione fiduciaria e temporanea (una sorta di nazionalizzazione di fatto) sotto la guida di un “commissario ministeriale”.

 

TUTTO SU G.O.I. ENERGY

G.O.I. Energy è una divisione del fondo di private equity ARGUS New Energy Group, che ha sede a Cipro ma è sostenuto principalmente da investitori israeliani.

 

L’amministratore delegato di G.O.I. è Michael Bobrov, che è anche CEO della società israeliana di carburanti Green Oil, la quale possiede a sua volta una grossa quota di BAZAN Group, la compagnia che gestisce la più grande raffineria di petrolio di Israele, situata nella baia di Haifa.

PUTIN PETROLIO

 

IL RUOLO DI TRAFIGURA

In passato Bobrov si è occupato di gestire le operazioni in Israele di Trafigura, una delle più grandi società di commercio di materie prime al mondo.

 

Pur senza ottenere una quota di ISAB, Trafigura è comunque coinvolta nel processo di riorganizzazione della società dopo il passaggio da LuKoil a G.O.I. Energy. Il fondo ha infatti formato una partnership con il gruppo singaporiano, che fornirà capitali e greggio alla raffineria e si occuperà della commercializzazione dei prodotti raffinati attraverso accordi di offtake.

 

Trafigura già possiede una quota del 3 per cento della società di raffinazione Saras, presieduta da Massimo Moratti e proprietaria della grande raffineria di Sarroch.

raffineria lukoil a priolo 1

 

PERCHÉ CROSSBRIDGE È STATA RESPINTA?

L’anno scorso sembrava che il fondo statunitense Crossbridge fosse vicino ad acquistare la ISAB da LuKoil. Le trattative – sostenute da Vitol, una delle principali rivali di Trafigura – non ebbero però successo: il Financial Times scrive a questo proposito che il governo e i sindacati temevano che Crossbridge avrebbe avviato una procedura di licenziamento collettivo.

 

Un funzionario italiano ha detto al quotidiano che l’acquirente è stato selezionato sulla base dell’offerta economica: Crossbridge avrebbe offerto 1 miliardo di dollari, mentre G.O.I. Energy all’incirca 1,5 miliardi.

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)