giorgia melonia insulti muro ostia

I PARACULI DEL FEMMINISMO A FASI ALTERNE – TERESA BELLANOVA VIENE BOLLATA COME “ZECCA COMUNISTA” SU UN MURO DI MARSALA E A GIORGIA MELONIA DANNO DELLA “TROIA” A OSTIA. CONDANNA UNANIME? MACCHÉ! - SE COLPISCONO LA RENZIANA SI ALZANO I CORI INDIGNATI E SI GRIDA ALL’ATTACCO FASCISTA, MA SE COLPISCONO LA "DUCETTA" DI FRATELLI D’ITALIA NON SCATTA NESSUNA SOLIDARIETÀ…

Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”

 

la scritta a marsala contro teresa bellanova

Premessa doverosa: chiunque perda tempo a scrivere sui muri frasi offensive o è uno sfaccendato o un cretino. Spesso, entrambe le cose.

Non sorprendiamoci: oltre ai leoni da tastiera, esistono ancora i leoni da parete. Bravi solo a imbrattare muri, con gusto estetico imbarazzante, e per di più con la codardia di non firmare, se non con simboli desueti, come croci celtiche o falci e martelli.

 

bellanova

Chiunque compia queste nefandezze andrebbe bollato col marchio di imbecille a prescindere che la sua mira politica sia di destra o di sinistra. Invece, nell' Italia dove certe ideologie sono "più uguali" delle altre, si grida all' attacco fascista se a venire bersagliata è una comunista, laddove si preferisce il silenzio se a essere insultata è una donna dello schieramento opposto.

 

Il lungo preambolo ci serve a spiegare la diversità delle reazioni politiche di fronte a due manifestazioni simili di idiozia verbale (potremmo chiamarla "odiozia", una sintesi tra l' odio e l' idiozia) che hanno colpito il presidente di Fratelli d' Italia Giorgia Meloni e il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova, ex comunista oggi nelle file di Italia Viva.

la scritta a marsala contro teresa bellanova 1

 

Nei confronti di quest' ultima ieri è stato indirizzato, sui muri di Marsala in Sicilia, un messaggio non proprio amorevole che recitava: «Vox populi Bellanova zecca rossa», con tanto di croce celtica a fianco. Subito si sono levati i cori allarmati della sinistra che non solo condannavano il gesto, come giusto, ma evocavano il pericolo nero e chiedevano lo scioglimento delle organizzazioni di estrema destra (di quali poi, non era dato sapersi, dato che la scritta non era firmata).

 

giorgia meloni

Sentivi i colleghi di partito della Bellanova costruire teoremi fantapolitici: Davide Faraone parlava di «becerume» che «continua ad accanirsi con violenza contro la Bellanova» a causa di «una politica irresponsabile che con le sue parole dà fiato al branco»; mentre Gennaro Migliore ribadiva che «questa orrenda scritta non va sottovalutata» e «queste organizzazioni dell' odio e della paura vanno individuate e chiuse» (torniamo a chiedere: quali organizzazioni? Boh).

 

ls scritta a ostia contro giorgia meloni

«clima d' odio» Sentivi poi Maurizio Martina del Pd ripetere il messaggio originalissimo secondo cui questi «sono atti vergognosi frutto di un clima di odio che noi dobbiamo combattere, senza sottovalutarli» (ricordatevi: se colpiscono un politico di sinistra, le frasi non sono mai il prodotto di un singolo, ma sempre di un "clima di odio" alimentato da qualcun altro).

 

Ovvietà recitate a memoria da Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, che giudicava le frasi «gravi e offensive, frutto di un clima avvelenato», e di un accanimento verso «una donna impegnata in politica». Il premio aforisma più brillante andava a Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità, convinta che «non sarà il linguaggio dell' odio a fermare l' impegno di chi crede nella vera politica» (di chi è questa? Confucio? Oscar Wilde? Gandhi?).

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI SELFIE IN PIAZZA

 

generatore automatico Bene, tutto questo per dire che, se viene attaccata una di loro, la condanna a sinistra è unanime.

Stranamente però, quando a essere colpita da insulti anche più pesanti è una donna di destra, i vari Migliore, Martina, Bonetti e compagnia scrivente non trovano il tempo di twittare, rilasciare una nota o fare un post. E si dimenticano pure della loro ferma condanna di ogni forma di sessismo.

 

Verificare per credere. Il giorno prima, su un muro di Ostia, era stata lasciata una frase di odio contro la Meloni. Il messaggio, orrendo per grafia e contenuto, recitava: «Amico di Giorgia (riferito al ristoratore che di fronte ha un locale, ndr), fascisti di merda, Meloni troia», con a fianco il simbolo di falce e martello. Un rutto verbale spregevole, a cui si aggiungeva un elemento inquietante.

giorgia meloni con mascherina tricolore 1

 

Ai piedi della serranda veniva trovata una sorta di molotov, una bottiglia con del liquido rosso all' interno. Stranamente però tutti a sinistra tacevano. Nessuno deplorava il gesto, nessuno evocava il rischio di violenze fomentate dai partiti di estrema sinistra e nessuno chiedeva lo scioglimento di organizzazioni neo-comuniste.

 

Ma tutto dipende dall' Italia a cui appartieni. Se sei una sorella d' Italia, be', chissenefrega. Se appartieni all' Italia viva, all' Italia democratica o all' Italia che vuole più Europa, parte il generatore automatico di solidarietà. Perché a sinistra no, non hanno mica pregiudizi ideologici

giorgia meloni con mascherina tricoloregiorgia meloni davanti alla casa bianca 1giorgia meloniTERESA BELLANOVA teresa bellanova si commuove per la regolarizzazione dei braccianti 3teresa bellanova si commuove per la regolarizzazione dei braccianti 2teresa bellanova si commuove per la regolarizzazione dei braccianti giorgia meloni con la mascherinameloniantonio tajani giorgia meloni matteo salvini 2 giugno 2020

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)