Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"
CORRADO PASSERA
2 - PASSERA SENZA META...
Ai membri della commissione Trasporti della Camera che volevano ascoltarlo sulla ristrutturazione di Poste spa, il ministro dello Sviluppo Corrado Passera ha risposto che avrebbero dovuto aspettare almeno un mese prima di poter trovare uno spazio nella sua agenda. Non la prenderanno perciò bene a Montecitorio, in primis i deputati del Pd Michele Meta e Silvia Velo, i più imbufaliti per le resistenze del ministro, quando verranno a sapere che Passera ha invece trovato il tempo di andare in Confindustria per incontrare vari imprenditori, tra cui Massimo Sarmi, l'amministratore delegato di Poste. M. U.
3 - PARMA NELLA BUFERA...
Problemi inattesi per Federico Pizzarotti. La società municipalizzata Parma Infrastrutture ha emesso un avviso di selezione pubblica per individuare un responsabile della comunicazione delle società partecipate dal comune di Parma. Dalla selezione sono esclusi, per inidoneità fisica, i non vedenti. Contro questa restrizione dell'avviso, sono pronte a dare battaglia contro Parma Infrastrutture (99 per cento del Comune) ben due associazioni ed un europarlamentare.
L'Unione Italiana Ciechi chiederà al sindaco la modifica del bando, mentre la vice presidente di Equality Italia-Rete per i Diritti Civili, Simona Clivia Zucchett, ha inviato formale richiesta al "Pizza" affinché elimini la restrizione discriminatoria dalla selezione. Niccolò Rinaldi, europarlamentare, capo delegazione dell'Italia dei Valori, qualora il bando non venisse modificato, presenterà invece un'interrogazione all'assemblea di Strasburgo. C. Cu.
4 - TASSE SUI RIFIUTI...
I sindaci si lamentano per il crollo delle loro entrate, ma i comuni siciliani di incassare la tassa sui rifiuti sembrano non avere proprio intenzione. Secondo un monitoraggio dell'Osservatorio dell'assessorato regionale ai Rifiuti, nel 2009 e nel 2010 l'evasione della Tarsu si è attestata tra il 60 e l'80 per cento. E così al comune di Palermo per questo tributo sono arrivati solo 49 milioni sui 117,6 previsti; a Messina la situazione è peggiore: 4,4 milioni su 25,8, con una evasione dell'83 per cento.
Ma i record sono ben altri: a Caccamo, in provincia di Palermo, l'evasione tocca il 91 per cento, a Frazzanò (Messina) il 94 e in comuni grandi come Gela raggiunge quasi il 100. E il trend del 2011 non lascia ben sperare: "I sindaci", spiega Fabio Mancuso, presidente della commissione Ambiente dell'Assemblea regionale siciliana, "fanno di tutto per non chiedere ai cittadini di pagare questa tassa, soprattutto in tempi di campagna elettorale". B.C
5 - L'ULTIMA DI FORMIGONI...
Al Pirellone, da presidente della Regione, Roberto Formigoni ha sempre portato l'arte. Stavolta ha portato anche se stesso: dipinto. L'ultima mostra, appena inaugurata, s'intitola "Apokalips" e ha per tema - com'è evidente - l'Apocalisse. Tra i tanti quadri neo figurativi, alcuni più truci altri meno, uno spicca davvero: è il faccione ispirato del presidente in persona mentre in posa estatica, a mani dischiuse, al pari di un santo seicentesco, appare illuminato dal chiarore della grazia: "Nella destra teneva sette stelle", questo il titolo dato dall'artista, Doriano Scazzosi, formatosi all'Accademia di Brera.
Che Formigoni sia vanitoso non si scopre oggi. Se farlo santo subito, si può discutere. Tra i distici ispiratori della mostra spicca questa frase apostolica di apocrifo: "Negli ultimi giorni si moltiplicheranno i falsi profeti e i corruttori, le pecore si trasformeranno in lupi...". E. A.
6 - PARLAMENTO IN CIFRE
35.000.000.000 di euro è il debito accumulato dalle aziende partecipate da enti locali e Regioni. La cattiva notizia è riportata nell'ultimo rapporto sulla finanza pubblica messo a punto dalla Corte dei conti che denuncia con durezza la cattiva gestione di cui si sono resi protagonisti soprattutto i Comuni.
8 - IL PD CALA IL POKER...
Primo giorno da parlamentare per Mario Adinolfi e prima assenza. Il primo dei non eletti del Pd, proclamato deputato dopo giorni di polemiche con il suo predecessore Pietro Tidei, non si è presentato in aula. Dall'elezione di Tidei a sindaco di Civitavecchia Adinolfi non aveva perso occasione per chiederne le dimissioni, essendo le due cariche incompatibili.
Evidentemente, il blogger non credeva poi tanto all'efficacia delle sue richieste, o alla volontà dei vertici di Largo del Nazareno di farlo entrare in Parlamento e, da accanito giocatore, era volato a Las Vegas per partecipare alle world series of poker, sua grande passione e professione. Così, la presidenza della Camera ha invocato inutilmente il suo nome durante i voti di fiducia al decreto anticorruzione. Il neo deputato ha cercato di giustificare su Twitter la sua assenza e, per il ritorno in patria, ha annunciato: "Famo venerdì". C. Co.
9 - CONSIGLIO PER GLI ASSENTI...
La maglia nera se la dividono in due: Francesco Rutelli, presidente dell'Api e Francesco Storace, leader de La Destra. Sono loro i più assenti nelle sedute del consiglio comunale di Roma. Dall'inizio dell'anno a fine maggio si sono svolte 48 assemblee, molte saltate proprio per mancanza di numero legale. Storace ha timbrato il cartellino 32 volte, così come Rutelli.
Il virus delle assenze colpisce infatti in maniera bipartisan: non raggiungono le 40 presenze Gilberto Casciani (Pdl), Monica Cirinnà (Pd), Mirko Coratti (Pd), Patrizio Bianconi (Pdl), Giulio Pelonzi (Pd), Samuele Piccolo (Pdl) e Fabrizio Panecaldo (Pd). Solo cinque consiglieri su 60 hanno partecipato a tutte le sedute del consiglio: il presidente dell'Aula, Marco Pomarici, Valerio Cianciulli, Luca Gramazio, (tutti del Pdl), Pierluigi Fioretti (La Destra) e Dario Nanni, unico esponente del Pd sempre presente. E il sindaco Gianni Alemanno? In Aula appena 11 volte. M. G
10 - ALLA LARGA DA ALEMANNO...
Un giovedì mattina bollente per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, alle prese con un tavolo tecnico sui rifiuti urbani, con la discarica di Pian dell'Olmo da aprire tra le proteste dei cittadini, il caos ritardi causato dalla nuova linea metropolitana. "Oggi tutto ci vuole, tranne che un giornalista seccatore", devono aver quindi pensato gli agenti di polizia municipale di scorta al primo cittadino, quando a Largo Goldoni hanno visto, invece, un giovane cronista dell'agenzia Dire intenzionato a intervistare il loro protetto.
Gli agenti hanno prima preteso dal cronista i documenti (prassi insolita, ma nel clima di tensione innescato dalla vicenda rifiuti a Roma ci può stare), poi hanno chiesto ai carabinieri della vicina caserma di San Lorenzo in Lucina di portarlo con loro e identificarlo. Un po' interdetti, i militari hanno eseguito, quasi scusandosi per il non "poter fare altrimenti". Roba di pochi minuti, giusto il tempo di consentire al sindaco di evitare le possibili domande del cronista. Immediata la protesta del giornalista con l'ufficio stampa del Campidoglio, il quale non ha trovato di meglio che scusarsi e addossare la colpa "all'eccesso di zelo della scorta". G.C.
11 - RITARDO DA MATTI...
Sembra una missione impossibile l'operazione di chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, in base all'articolo 3-ter. della legge 9 dello scorso febbraio, la "svuota carceri". L'articolo dispone di realizzare entro il 31 marzo 2013 strutture in grado di accogliere chi è attualmente internato negli infernali 6 Opg italiani, ma ad oggi neppure una delle strutture alternative è stata realizzata.
Intanto, negli Opg, alle oltre 1.500 persone detenute che hanno commesso reati e che sono state giudicate pericolose pur se incapaci di intendere e di volere, continuano ad aggiungersene altre, nonostante il divieto all'accoglienza fissato per il prossimo 30 giugno. L'idea del ministro della Sanità Balduzzi e della Giustizia Severino era di arrivare alla fine del 2013 per realizzare le strutture alternative, ma il Parlamento li ha costretti a rispettare la scadenza già fissata. Ci riusciranno? C. O.
GIANNI ALEMANNOI12 - A MONTI PIACE L'OMELETTE...
A Mario Monti è piaciuta molto una battuta sulla situazione attuale che ha ascoltato dall'ex ministro francese al Bilancio e agli Affari Europei, Alain Lamassure: "L'euro è come l'omelette: è un po' indigesta ma una volta fatta non si possono recuperare le uova". Frase efficace al punto che all'interno del suo staff è diventato una specie di refrain, una sorte di tormentone estivo. V. D.
13 - MEDIASET DISSOTTERRA L'ASCIA...
La decisione del governo Monti di cancellare il "beauty contest", che assegnava gratuitamente una frequenza tv multiplex a ciascuno dei protagonisti del vecchio duopolio, non è andata giù a Mediaset. Il gruppo guidato da Fedele Confalonieri ha impugnato al Tar del Lazio lo stop voluto dal ministro Corrado Passera, che si aspetta di incassare dalla nuova asta per le frequenze circa 1,2 miliardi di euro.
Il ricorso è stato depositato dalla Elettronica Industriale, società fondata nel 1975 da Adriano Galliani, oggi controllata al 100 per cento da Rti (gruppo Mediaset). I legali del Biscione chiedono l'annullamento della legge 44 del 26 aprile, nella parte in cui ha azzerato il "beauty contest". Mediaset ha presentato anche istanza per fissare l'udienza davanti ai giudici della Prima sezione del Tar.
mario_montiIl gruppo televisivo aveva annunciato possibili azioni legali già il 20 gennaio, dopo la sospensione del "beauty contest". Quindi il 18 aprile, durante l'assemblea degli azionisti Mediaset, Confalonieri aveva annunciato di avere presentato ricorso al Tar contro l'emendamento sulle frequenze tv che cancellava la gara, aggiungendo: "Non so se parteciperemo all'asta". In realtà c'era stato un malinteso: il ricorso di cui parlava Confalonieri, aveva precisato una nota di Mediaset, si riferiva al decreto del 20 gennaio. Infine è arrivato il ricorso depositato il 15 giugno.
FEDELE CONFALONIERIIl governo si è dato 120 giorni dall'entrata in vigore della legge 44 per preparare il nuovo bando, le cui regole saranno scritte dall'Autorità per le comunicazioni guidata da Angelo Cardani, di fresca nomina. L'incognita principale è legata a questo punto proprio al ricorso Mediaset. Ma non solo. Ci sono anche i tempi stretti. E l'incognita degli altri partecipanti alla gara. La Rai è in attesa, mentre Sky sembra intenzionata a tornare in corsa. Più difficile che le compagnie telefoniche entrino in lizza. D. L.
14 - GHIGO IN QUARANTENA...
Corsa a ostacoli per il senatore Pdl Enzo Ghigo verso la presidenza della Fondazione Crt. Con un ostacolo in particolare, anzi, da quando il presidente dell'Acri Giuseppe Guzzetti ha introdotto una nuova Carta etica per la scelta della governance delle fondazioni bancarie. Il documento rende infatti incompatibile chi ricopre incarichi politici o li ha da poco lasciati, se non dopo un'apposita "quarantena".
Se l'indirizzo verrà recepito anche dallo statuto della Fondazione Crt, si rivelerà fatale per le mire di Ghigo. Che commenta: "Non so cosa accadrà. La mia è una candidatura di servizio: mi sono reso disponibile perché mi piacerebbe ricreare con Sergio Chiamparino, da poco alla guida della Compagnia di San Paolo, quel tandem virtuoso che per un decennio siamo riusciti a creare in Piemonte, io come presidente della Regione e lui come sindaco di Torino". E aggiunge, un po' a denti stretti: "Certo questa regola sembra quasi fatta apposta per escludere me". F. L.
15 - ELSA FORNERO NON LEGGE ITALIANO...
Metodo Berlusconi per Elsa Fornero. Il ministro del Welfare ha dato disposizione ai suoi uffici di non comprare più i giornali italiani. "Leggerò solo quelli esteri", ha detto la Fornero: in particolare "Financial Times", "Wall Street Journal", per citarne due. Una soluzione cosi drastica era stata adottata dall'ex premier, il quale aveva però chiesto al suo portavoce Paolo Bonaiuti di preparargli una rassegna stampa solo con notizie positive. Il Cavaliere disse che questo metodo di lavoro gli era stato suggerito dalla Thatcher che, come la Fornero, era spesso soprannominata "la lady di ferro". V. D.
16 - CHE BELLA COSA LA LEGALITÀ...
Assessore all'Ambiente, alla Trasparenza e alla Legalità alla Provincia di Salerno, ma rinviato a giudizio per abuso edilizio e concorso in abuso di ufficio dal gup del tribunale di Torre Annunziata. Il caso di Adriano Bellacosa imbarazza Edmondo Cirielli, il parlamentare del Pdl che guida la giunta. Era stato proprio quest'ultimo, a gennaio, a ripescare Bellacosa, che aveva fallito l'elezione a sindaco di Nocera Inferiore, affidandogli anche la rappresentanza della Provincia nel consiglio di amministrazione della Fondazione Ravello. L'assessore è coinvolto nell'inchiesta sulla realizzazione di 252 box auto interrati in un agrumeto di sua proprietà a Sorrento, affidata alla Edilgreen di Giuseppe Langellotto. Fa.Ge.
17 - UN ASILO PER MUBARAK...
Sarà stata l'esperienza del padre, sarà il bisogno di sdebitarsi, ma mentre tutto il mondo guarda all'Egitto con apprensione, Stefania Craxi ha deciso di uscire dal coro dei sostenitori della rivoluzione e di difendere l'ex presidente Hosni Mubarak proponendo di dargli asilo politico. "Un Paese come l'Italia non può assistere passivamente al calvario di un uomo che è stato interlocutore dell'Occidente". Insomma, la stessa cosa che fece Ben Ali con il padre Bettino. D'altronde, la deputata del Pdl aveva lanciato un appello simile proprio con l'ex leader tunisino: "Dovremmo ospitarlo", disse mentre accoglieva un ministro del governo che aveva appena cacciato l'ex dittatore. E al tempo, la Craxi era sottosegretario agli Esteri. R. B.
18 - FIERA MILIONARIA
Ci provò Luca di Montezemolo, per otto anni presidente della Fiera di Bologna, e finì con un passivo di 4 milioni. Poi toccò a Fabio Roversi Monaco, ex rettore Alma Mater, ma Milano gli sfilò il Saie2, seconda fiera edile, e il Comune di Bologna non gli concesse mai le aree per espandere la Fiera. Finché nel luglio scorso diventa presidente Duccio Campagnoli, 60 anni, cursus honorum in Cgil, poi assessore regionale all'Economia presidenza Bersani, sindaco mancato.
Taglia 4 milioni ai fornitori e 2 al personale: il Marchionne rosso, lo attacca la Cisl, lui che ha nella Cgil la colonna del suo potere. Ma per la prima volta la Fiera distribuisce utili per un milione agli azionisti pubblici e privati. E mette sul piatto 40 milioni di investimento per un'espansione di 30 mila metri quadri. Già, perché il sindaco Virginio Merola quell'area gliel'ha concessa. Nonostante l'opposizione di mezza giunta e l'irritazione di pezzi del Pd. R. D. C.
19 - BARESI IN MONGOLFIERA
In Mongolia per un Milan Junior Camp con 200 bambini allenati per una settimana da uno staff italiano, la bandiera dei rossoneri Franco Baresi è stato protagonista di un evento che non dimenticherà. Ha partecipato alle celebrazioni per l'inizio dei lavori di un nuovo stadio che porterà il suo nome. Di solito si dedicano stadi ai morti, a chi non c'è più. Baresi invece se ne ritroverà uno a suo nome da vivo, toccando ferro.
L'ex capitano della Nazionale è stato festeggiato mentre buttava il latte sopra al primo mattone, gesto di buon auspicio per gli orientali. La struttura, costruita nella capitale Ulanbaator, sarà molto innovativa (per i canoni mongoli): sarà infatti coperta e consentirà ai tifosi di guardarsi la partita anche quando la temperatura scende sotto i 20 gradi. R. B.