renato brunetta

RENATO E INCATENATO (CON RETROGUSTO FRUTTATO) - BRUNETTA SI INCATENA PER PROTESTARE CONTRO LA DISCARICA AL DIVINO AMORE. MILITANTE IN DIFESA DEI CITTADINI? CERTO, MA ANCHE DELLE SUE VIGNE: LÌ VICINO IL DEPUTATO DI FORZA ITALIA SI È MESSO A PRODURRE VINO, E LA VICINANZA DELLA DISCARICA DI FALCOGNANA FAREBBE UN BEL DANNO ALLE SUE ETICHETTE…

renato brunetta

 

1. RIFIUTI:BRUNETTA SI INCATENA A FALCOGNANA,"NO A DISCARICA"

 (ANSA) - Renato Brunetta (Forza Italia) si è incatenato al cancello di un'azienda in zona Falcognana a Roma per contrastare l'ipotesi di una nuova discarica in questo sito, non distante dal santuario del Divino Amore. "Se il mio amico Matteo Salvini ha bloccato i camion a Civitavecchia, io li bloccherò a Falcognana - ha scritto su Facebook Brunetta -. Dopo 6 anni siamo di nuovo in piazza per dire no all'ipotesi di discarica a #Falcognana.

renato brunetta incatenato

 

Una scelta che deriva dall'incapacità e dall'inerzia del Comune e della Regione, costruita contro gli interessi dei cittadini e contro la legge". Non è la prima volta, infatti, che si parla di realizzare la nuova discarica di Roma a Falcognana e, quando accadde in passato, questa eventualità suscitò forti proteste nella zona. Brunetta aveva preannunciato sui social che "fino alle ore 14 di oggi" sarebbe stato insieme ad altri manifestanti all'ingresso dell'Ecofer "per dire no alla Discarica Divino Amore. Il Governo affronti l'emergenza rifiuti a Roma, garantendo il rispetto delle normative e la tutela della salute dei cittadini".

 

renato brunetta

 

2. IL VINO, LA CAMPAGNA E L'AMORE: LA NUOVA VITA (BUCOLICA) DI RENATO BRUNETTA

Manuela Zennaro per www.repubblica.it del 15 febbraio 2019

 

È una storia d’amore e di famiglia, un progetto nato da un sogno da realizzare insieme, con la voglia di assicurare un futuro ai propri figli, assistendo con impazienza al germogliare di un seme piantato pochi anni prima. Ed è anche la storia di una piccola magia che solo la natura può fare, quando decide di rivolgere il suo sguardo ammaliante su chi non ha avuto la fortuna di conoscerla, e amarla.

 

“Ho messo su famiglia non più giovanissimo - racconta l'onorevole Renato Brunetta -. Dieci anni fa con mia moglie Titti e i suoi due figli, Serena e Dario, abbiamo scelto di abitare in un piccolo borgo di campagna dentro Roma, in località Divino Amore. Sono nato a Venezia, una città di pietra tranne per i fortunati abitanti dei palazzi che nascondono magnifici giardini. I figli del popolo come me, il verde non l’hanno mai visto. Della natura non conoscevo nulla, e quando ho iniziato a vivere nel borgo Capizucchi (da cui deriva il nome dell’azienda, ndr) ho assaporato l’Agro Romano con la sua bellezza, i suoi colori, la sua storia”.

 

 

 

 

renato brunetta coi figli nella vigna

Dopo qualche anno, il lieto annuncio dell’arrivo di una nipotina e l’idea di un regalo dolcissimo: acquistare un ettaro di terreno piantando una vigna per darle il suo nome, Vittoria. “Successivamente ci fu la possibilità di ottenere ulteriori 29 ettari, e nonostante sapessi che in questo modo la situazione sarebbe diventata impegnativa, tra mutui e tutte le difficoltà del caso, mi venne un colpo di razionale follia, e accettai”. Nel 2016 la prima annata di produzione del capostipite della linea Mater Divini Amoris, blend di Montepulciano e Cabernet sauvignon ricadente nella Doc Roma, etichetta firmata da Lorenzo Costantini, enologo con trascorsi nella vicina Tenuta di Fiorano, titolare dell’azienda Villa Simone. “Lorenzo mi è piaciuto subito - rivela Brunetta -, mi sono affidato a lui per la scelta dei vitigni più adatti, sia autoctoni che internazionali. Si è aperto un mondo affascinante e complicatissimo, rispetto al quale ti senti disarmato e totalmente ignorante e ti sembra che gli altri invece sappiano tutto. Per questo scegli una persona di fiducia, ti ci affidi e poco alla volta impari, capisci se hai commesso errori, è una continua scoperta”.

renato brunetta bucolico con golden retriever

 

 

 

Venticinque ettari di vigna, un ettaro abbondante adibito ad uliveto “e la parte restante, come dicono qui, sono capezzagne: strade, passaggi e così via - precisa -. All’inizio non mi rendevo conto di cosa significassero 25 ettari di vigna piantata, e quando la consapevolezza è arrivata ho iniziato a non dormire la notte. Equivalgono a 250 mila bottiglie, quota che raggiungeremo nel 2020, quando anche l’ultimo ettaro destinato al Cabernet franc entrerà in produzione. Abbiamo iniziato con 6000 bottiglie, e dopo l’ultima vendemmia, che non è stata particolarmente generosa, la resa di 600 quintali si è tradotta in 50.000 esemplari”.

 

la vigna di renato brunetta

Renato Brunetta non nasconde uno sguardo velato dalla preoccupazione, citando questi numeri, sa bene che alla produzione dovrà seguire la vendita, ma è solo un attimo e con piglio deciso afferma: “Mi sono imposto un percorso serio e responsabile. Credo molto nella Doc Roma, che per quanto riguarda il Lazio secondo me è il vino del futuro; faccio parte del Consorzio di promozione e valorizzazione. Però voglio anche puntare sui monovarietali, sia autoctoni che internazionali. Abbiamo piantato 8 ettari di Passerina, il primo raccolto sarà quest’anno e dovremmo raggiungere 500 quintali, puntiamo a rivalutare quest’uva che vorremmo anche spumantizzare. In poche parole questa è la mia grande avventura”. Un’avventura che vede al comando i giovani Serena e Dario, dopo l’avvio della startup da parte dell’Onorevole veneziano che dichiara di guardarli da lontano “ma anche da vicino - aggiunge subito -. Adesso tocca a loro e da parte mia, oltre a passare le notti in bianco, li aiuto nella commercializzazione. Stiamo cercando di aprirci un mercato in Italia e all’estero, partendo proprio dalla Doc Roma. Quanto ai monovarietali, siamo molto oculati e attenti alla qualità; ho scelto di improntare l’attività fondandola sulla cultura del territorio”.

il vino di renato brunetta

 

 

Un messaggio che pare recepito dai primi, incoraggianti giudizi incassati da due autorevoli guide di settore che oltre al rosso, che già sfoggia eleganza e persistenza, premiano anche la Malvasia puntinata, senza dubbio di ottima fattura. “Il prossimo anno spero nel parere di tutte le guide, tengo le dita incrociate - riprende Brunetta -. Per il momento ho incontrato persone straordinarie che mi hanno dato preziosi consigli, consentendomi di fare una full immersion nel mondo del vino.

 

renato brunetta incatenato

Spero che riusciremo a migliorare ancora e, soprattutto, spero di avviare una buona commercializzazione per ricominciare a dormire la notte: che Dio ce la mandi buona! Tornando indietro partirei in maniera più lenta, ma ho iniziato questa avventura non più giovanissimo, mentre l’agricoltura richiede tempi lunghi. Se avessi cominciato 20 anni fa sarei andato per gradi, ma ho voluto accelerare i tempi perché ho 68 anni. Stiamo predisponendo la cantina dopo una lunga elaborazione durata oltre un anno, raccogliendo tutta la documentazione per ottenere il finanziamento necessario a mantenere internamente l’intero processo produttivo. Seguirà la fase di apertura alle visite in vigna e in cantina per completare il progetto”.

 

RENATO E TITTI BRUNETTA AL MATRIMONIO DI CATIA POLIDORI

Alle due linee - Doc e Igt - si è poi affiancato un incremento nella produzione olivicola, affittando terreni circostanti l’ettaro di proprietà su cui svettano 240 ulivi di circa 70 anni. “Non ho mai considerato la politica un mestiere - rivela Renato Brunetta - sono un economista e professore universitario, alla politica ci sono arrivato a 50 anni e tuttora è un impegno a tempo pieno. Nella terza fase della mia vita non escludo di diventare un vigneron in pianta stabile, ma questo sarà possibile solo grazie a mia moglie Titti e ai nostri ragazzi, Serena e Dario. Questo è un progetto di famiglia, un sogno che per essere realizzato ha bisogno della presenza di tutti noi. Quanto a me - conclude - alla sera, in qualsiasi stagione, passeggio con il cane in mezzo alle vigne: è una delle più belle esperienze della vita”.

 

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT