renzi by benny

VARIANTI RENZIANE - IL PREMIER SI PAVONEGGIA CON LA VARIANTE DI VALICO, OPERA REALIZZATA GRAZIE A PRODI E BERLUSCONI, E RESTA IMBOTTIGLIATO: INAUGURAZIONE CON UNA MAXI-CODA DI 12 KM CAUSA LAVORI IN CORSO...

Fausto Carioti per “Libero Quotidiano”

RENZIRENZI

 

Comunicato agli automobilisti delle ore 7.25 del 23 dicembre, cioè ieri (chi ha il know-how può leggerlo con la voce di Paolo Villaggio, modalità Coppa Cobram): «A1 Bologna-Firenze. Code per 10 chilometri causa lavori tra Roncobilaccio (km 242,3) e Barberino di Mugello (km 261,4) in direzione Sud. Consigliati percorsi alternativi: per le lunghe percorrenze uscire a Sasso Marconi, prendere la SS 64 Porrettana e rientrare in A11 a Pistoia direzione Firenze.

 

Per i veicoli leggeri uscire a Roncobilaccio, prendere la SS 65 Passo della Futa e rientrare in A1 a Barberino». Che se non è il giro turistico della Linea gotica poco ci manca. Tre quarti d' ora dopo, la fila si è allungata di due chilometri. Comunicato delle ore 8.10: «A1 Bologna-Firenze.

 

Code per 12 chilometri causa lavori tra Rioveggio…». Non è periodo per Matteo Renzi. Prudenza gli consiglierebbe di chiudersi in casa fino al 31 dicembre, non parlare in pubblico, non farsi vedere da nessuno se non dagli stretti congiunti. Prima o poi gli dovrà passare, magari già nel 2016: «Anno nuovo vita nuova» e tutte quelle cose lì.
 

RENZIRENZI

La smania di apparire invece lo porta ovunque.
L' altro giorno in Libano, confuso e imbolsito davanti ai soldati italiani, a elogiare «la straordinaria professionalità e abnegazione dei nostri militari all' estero che hanno un made in Italy particolare anche nel modo di fare peacekeeping» (ma un ghost writer astemio e laureato, con tutta la disoccupazione intellettuale che c' è in Italia?).
 

Ieri mattina a inaugurare la Variante di valico dell' autostrada A1 con i cantieri ancora aperti, come un Ignazio Marino qualunque. Per annunciare la fine delle code a Barberino di Mugello davanti a dodici chilometri di automobilisti in fila «causa lavori» (in giornata, con l' apertura di ambedue le carreggiate, la situazione del traffico si è normalizzata, nel senso che la Variante si è affollata come tutto il resto della rete autostradale).
 

RENZIRENZI

Quei dodici chilometri sono la metafora dello Zeitgeist, lo spirito dei tempi che si rivolta contro chi meglio lo seppe cavalcare. Seppe, passato remoto: una volta quelle automobili si sarebbero ritirate al suo avvicinarsi come le acque del Mar Rosso con Mosè. Uno stormo di cigni in volo sarebbe apparso sullo sfondo delle fotografie che lo immortalavano, l' unica nuvola in cielo si sarebbe modellata sul profilo di Maria Elena Boschi. Era lui l'«uomo col sole in tasca», per l' invidia di Silvio Berlusconi.
 

Altri tempi. Il Renzi di oggi ha smesso da un pezzo di stupire e comincia ad annoiare.
Ha perso la capacità del colpo gobbo, la trovata con cui ogni giorno riscriveva l' agenda e spiegava agli altri, alleati e avversari, che da lì in poi si sarebbe giocato a poker e pazienza se loro avevano in mano solo carte da briscola. La sua eloquenza si è ridotta a un unico argomento: i gufi.
 

Ieri, altro tripudio di ornitofobia: «È arrivato il giorno che sembrava non dovesse arrivare mai, che manda in soffitta i professionisti del "tanto non ce la farete mai", del piagnisteo e della lamentazione...».
 

Il più ganzo di riva d' Arno si è trasformato in un politico come gli altri. Si è preso tutto il merito della realizzazione della Variante di Valico: «Non ci credeva più nessuno, ma l' Italia riparte», ovviamente grazie a lui.

 

Un altro tagliatore di nastri altrui: Renzi ieri non sarebbe stato lì se negli ultimi vent' anni qualcuno dei suoi predecessori non gli avesse preparato la strada, nel vero senso della parola.
 

RENZIRENZI

Il primo a crederci fu Romano Prodi, che nel 1996 dichiarò la Variante opera prioritaria e avviò l' iter assieme al ministro dei Lavori Pubblici dell' epoca, Antonio Di Pietro. E i cantieri non sarebbero nemmeno stati aperti se nel 2001 la "legge obiettivo" voluta da Silvio Berlusconi e Pietro Lunardi non avesse cambiato le procedure per la valutazione di impatto ambientale.
 

Un ringraziamento, o almeno una parolina di ricordo per costoro, gli sarebbero serviti per non finire in compagnia dei tanti scrocconi della politica che si pavoneggiano col lavoro degli altri. Ma questo Renzi qui, vittima della sindrome da accerchiamento, la poca riconoscenza che ha la riserva ad amici e familiari.

RENZI BY BENNYRENZI BY BENNY

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…