lorenzo casini lotito

IL CALCIO ITALIANO E’ NEI CASINI (LORENZO) – IL PRESIDENTE DELLA LEGA SERIE A VUOLE RESTARE IN SELLA MA ALMENO DIECI O UNDICI CLUB SI SONO ROTTI LE SCATOLE E VOGLIONO IL CAMBIAMENTO – ZAZZARONI: “CASINI, STIMATO GIURISTA SENSIBILMENTE DIGIUNO DI CALCIO, DEVE AUGURARSI CHE CHI LO SOSTIENE (CLAUDIO LOTITO) RIESCA IN QUALCHE MODO A SPOSTARE L’AGO DELLA BILANCIA A SUO FAVORE” – L’AUMENTO DEI CONTRASTI CON LA FIGC, GLI ERRORI NELLE SCELTE LEGATE AI VIVAI E L’ASSURDO PROGETTO PRIMAVERA…

Ivan Zazzaroni per il “Corriere dello Sport”

 

lorenzo casini foto mezzelani gmt71

L’ultima (ma non sarà l’ultima) intervista concessa al Corsera dal presidente - non si sa a quale titolo - della Lega Lorenzo Casini, stimato giurista sensibilmente digiuno di calcio, è un concentrato di imprecisioni e vuoti, ma merita comunque attenzione per il ruolo dell’intervistato e l’importanza del momento.

 

Trascuro la prima risposta sulla tempistica del mercato, peraltro non correggibile, e a volo d’uccello migratore mi proietto sulle (sue) aspettative stagionali e soprattutto sul resto. Casini si augura «un torneo più ricco di reti e in grado di far emergere giovani, anche italiani».

 

Anche? E perché non solo? Su quali basi, poi? Ha per caso seguito le evoluzioni di questa campagna acquisti, cessioni e rottamazioni? Casini, in pieno stile Miss Italia, vorrebbe anche che «le nostre squadre potessero arrivare in fondo nelle coppe». Mancano sogno la pace nel mondo e la fine della fame, sempre nel mondo, e il campionario delle banalità è completo. Auspica inoltre un miglioramento culturale specialmente sui temi della sostenibilità e del razzismo.

lorenzo casini foto di bacco (4)

 

Sul razzismo non posso che concordare con lui, la sostenibilità non è purtroppo associabile al calcio competitivo ed è parola di (ab)uso fin troppo comune ormai, mi ricorda la rucola negli Anni 80. Il Nostro mi stupisce di nuovo quando dichiara che «la conflittualità nel mondo sportivo è inevitabile e appartiene alla sua dimensione agonale». Agonale? Il protagonismo è il contrario dell’agonismo, perché il protagonismo è cooperativo, cioè capacità di mettersi al servizio di un sistema e di rappresentarlo, mentre l’agonismo fa prevalere la dimensione egoistica e individuale: purtroppo la leadership di Casini pare tanto espressione di una cordata di micro interessi individualistici che pretendono di egemonizzare un sistema, cercando talvolta alleanze insane con la politica e rischiando di mina- re quel diaframma che c’è tra lo sport e la dimensione civile e che è il senso dell’autonomia dello sport.

claudio lotito

 

Quando il presidente Casini attribuisce la crisi della Nazionale allo scollamento che esiste fra la dimensione del professionismo e quella del dilettantismo, dice la verità, ma il rimedio che propone è l’esatto opposto di quello necessario a guarire il sistema. Perché imponendo la rappresentatività del professionismo a danno del dilettantismo non si fa che esaltare la dimensione finanziaria del calcio, che è quella che ha svuotato i vivai riempiendo le Primavere di stranieri. Ed è singolare che, parlando di riforma della Primavera, Casini si sottragga alla responsabilità che, in quanto rappresentante dei club, ha rispetto alla rinuncia a coltivare talenti, e alla comoda soluzione di comprare cartellini a basso costo fiscale perfino nei settori giovanili.

 

lorenzo casini foto mezzelani gmt70

Se i diciottenni italiani non arrivano in Nazionale è perché nessuno dei club li ha coltivati per quantità e qualità necessarie, come avviene invece in Spagna. Spero che prima o poi la gente capisca che l’organizzazione dei campionati e le scelte legate ai vivai e alla formazione dei giovani sono di esclusiva pertinenza delle Leghe. Casini sta peraltro portando avanti un progetto Primavera assurdo, poiché eleva l’età a 22 anni: pensate sia possibile che i ventiduenni impiegati in Primavera abbiano prospettive concrete?

 

lorenzo casini foto di bacco

Altra sottolineatura: «Vi sono sempre stati contrasti tra Leghe e Figc, anche prima del mio arrivo, e non mi pare siano aumentati». Sono aumentati eccome e in modo esponenziale. Non a livello istituzionale, ma individuale. Il suo predecessore Paolo Dal Pino aveva trovato un’in- tesa sostanziale con la Figc al punto da sostenere Gravina contro tutto e tutti nelle fasi più delicate. I due salvarono il calcio nel momento più difficile della stagione pandemica. Questo non va dimenticato e vale più dello stesso risultato degli Europei nel 2021. Una parola sull’emendamento Mulé: insipido. E non mi pare che garantisca maggiore autonomia alle Leghe.

lorenzo casini claudio lotito foto di bacco (3)

 

Che Casini abbia voglia di restare in sella è naturale, non gliene faccio una colpa: sospetto tuttavia che siano dieci o undici le società a volere il cambiamento. Deve augurarsi che chi lo sostiene (questione di iniziali invertite) riesca in qualche modo a spostare l’ago della bilancia a suo favore.

 

PS. Quando nel marzo di due anni fa si cominciò a parlare di Casini quale successore di Dal Pino in Lega tanti giornali - compreso il nostro - pensarono subito si trattasse di Pier Ferdinando. Che quantomeno un legame forte col calcio l’aveva, tifando Bologna da prima del 1964.

 

lorenzo casini foto di baccolorenzo casini foto di bacco (2)lorenzo casini claudio lotito foto di bacco (2)lorenzo casini claudio lotito foto di bacco (1)lorenzo casini foto di bacco (3)

 

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