insalata

L'INSALATA NON È MALATA - GLI INDUSTRIALI DELLE VERDURE IN BUSTA SMENTISCONO GLI ARTICOLI SUI BATTERI: ''LO STUDIO DELL'UNIVERSITÀ DI TORINO RISALE AL 2012, NEL FRATTEMPO SONO CAMBIATE SIA LA LEGGE CHE LE PRATICHE DI PULIZIA. ECCO COSA FACCIAMO PER GARANTIRE CHE L'INSALATA IN BUSTA SIA FRESCA E CONSERVATA CORRETTAMENTE''

insalata in busta 6

 

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Buongiorno,

 

In merito agli articoli che stanno uscendo in queste ultime ore riguardo una presunta non sicurezza delle insalate in busta di IV Gamma, che secondo una ricerca dell’Università di Torino conterrebbero tracce di contaminazione microbatterica, Confindustria Unione Italiana Food Gruppo IV Gamma ci tiene a precisare quanto trovate nel comunicato in allegato:

 

In queste ore si sono diffusi online numerosi articoli relativi ai risultati di uno studio dell'Università di Torino condotto su un campione di 100 insalate in busta. Prima di passare a commentare i contenuti dello studio e degli articoli, il Gruppo IV Gamma di Unione Italiana Food ci tiene a precisare che questo studio risale al 2012 e che l’Associazione aveva nuovamente confutato in maniera netta e decisa quanto veniva riportato negli articoli nel luglio dello stesso anno.

 

Pur facendo salva la facoltà del redattore di riportare nuovamente notizie già ampiamente discusse in passato, il Gruppo IV Gamma di Unione Italiana Food ritiene che sia quanto meno discutibile farle passare per nuove, senza specificare quindi il fatto che i risultati risalgono al 2012, perché va a totale scapito della correttezza e completezza dell’informazione resa ai lettori.

insalata in busta 5

 

Il Gruppo IV Gamma di Unione Italiana Food dissente dal tono allarmistico e dai contenuti degli articoli su vari punti. Soprattutto in materia di conservazione e lavaggio delle insalate in busta, l’Associazione precisa che ormai dall’agosto 2015, in seguito all’emanazione del Decreto Ministeriale attuativo della legge 77/2011, sono entrate in vigore sul territorio italiano le nuove regole in materia di produzione, confezionamento e commercializzazione della Quarta Gamma.

 

La normativa detta una serie di parametri vincolanti sulla sicurezza alimentare e sulla qualità che devono essere rispettati nel ciclo produttivo e nella distribuzione dei prodotti di Quarta Gamma. Dal 13 agosto 2015, ad esempio, è scattato l’obbligo per tutti i produttori e per la Distribuzione di garantire il rispetto della catena del freddo a una temperatura uniforme e costantemente inferiore agli 8°C lungo tutto il percorso che va dalle linee di confezionamento ai banchi refrigerati dei punti vendita. Risulta subito evidente il grande vantaggio che deriva da tale misura per una categoria di prodotti che vede nel mantenimento della catena del freddo l’unico vero conservante a tutela di freschezza e qualità.

 

Si precisa anche che la sicurezza dei prodotti di IV gamma è garantita dai numerosi controlli che vengono effettuati lungo tutta la filiera produttiva e che i tempi che intercorrono tra la raccolta, la lavorazione e la vendita sono molto brevi affinché venga garantita la freschezza del prodotto.

 

insalata in busta 4

La qualità e la sicurezza dal punto di vista igienico degli ortofrutticoli di IV gamma vengono preservate attraverso lavaggio e asciugatura accurati. Il lavaggio, per il quale la normativa nazionale prevede almeno due vasche a ricambio continuo di acqua, avviene con acqua potabile e attraverso sistemi tecnologici avanzati che – a differenza del lavaggio domestico – garantiscono un prodotto sicuro e conforme a legge. È per questo motivo che il Ministero della Salute consente di commercializzare il prodotto come “lavato e pronto al consumo”.

 

 

Cordiali saluti

Francesco Cereda

 

 

2. L'ARTICOLO DI CUI PARLA LA PRECISAZIONE:

 

http://www.dagospia.com/rubrica-39/salute/insalata-imbustata-che-cagata-rsquo-universita-196614.htm

 

 

Da https://it.style.yahoo.com/

 

 

insalata in busta 3

Siamo abituati a comprare l’insalata in busta già lavata e pronta per essere condita e gustata. I vantaggi di questo servizio sono indiscussi, a partire dalla possibilità – quando si rientra tardi la sera – di aprire la busta e considerare parte della cena già preparata. Ma siamo sicuri che i prodotti confezionati siano davvero lavati ed igienizzati come dovrebbero essere?

 

 

Lo studio sull’insalata in busta

 

L’Università di Torino ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio condotto su un campione di 100 insalate in busta: il dati riportati sono particolarmente preoccupati soprattutto a causa dell’elevata quantità di microrganismi e batteri presenti nei prodotti analizzati.

 

 

Inoltre è stato sottolineato come l’insalata confezionata tenda a deteriorarsi molto più facilmente, arrivando ad una data di scadenza decisamente precoce: infatti, anche se non ci sono conservanti e la freschezza dovrebbe essere garantita dalla busta stessa e dalla temperatura, tuttavia dal confezionamento al consumo possono passare anche diversi giorni.

insalata in busta 1

 

 Inoltre, non bisogna sottovalutare l’eventualità in cui l’insalata possa essere conservata in celle frigorifere per lunghi periodi, in un clima notoriamente sfavorevole per gli ortaggi.

 

 

Lo studio insiste molto sulle modalità di lavaggio delle insalate prima del confezionamento: dopo aver subito due round di “centrifuga” all’interno di specifiche vasche dove l’acqua viene cambiata ciclicamente, la verdura viene portata in apposite sezioni produttive in cui viene tagliata e predisposta all’imbustamento.

 

 

Purtroppo la sola acqua non è sufficiente a garantire l’igiene e l’eliminazione di agenti patogeni che potrebbero portare delle malattie anche molto gravi.

 

 

insalata

Agenti patogeni nell’insalata in busta

 

È opportuno precisare – in via preliminare – che non tutti i batteri presenti nelle foglie di insalata sono potenzialmente dannosi per il corpo umano. Tuttavia, uno degli elementi più pericolosi che si trovano all’interno dell’insalata in busta è la Toxoplasmosi. Si tratta di un agente patogeno particolarmente pericoloso per le donne in gravidanza che, come è noto, devono porre particolare attenzione nel consumo di prodotti crudi dal momento che i batteri in essi contenuti potrebbero passare direttamente al feto.

 

 

I sintomi con cui si presenta il batterio sono quelli simili ad una lieve forma influenzale, con dolori articolari, spossatezza e possibile cefalea; non è da sottovalutare la possibilità di una forma totalmente asintomatica. Per congiurare qualsiasi rischio è quindi fortemente consigliato lavare accuratamente l’insalata nell’apposita centrifuga casalinga, aggiungendo un misurino di Amuchina che igienizzi in profondità la verdura che si desidera consumare.

 

 

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