claudio ranieri

“SONO IN VACANZA, NON IN PENSIONE” – SIR CLAUDIO RANIERI NON MOLLA: “NON MI VEDRETE A COMMENTARE IN TV. ASPETTO ANCORA UNA NAZIONALE” – LA GUERRA AL POSSESSO PALLA STERILE: “LO SCOPO DEL GIOCO DEL CALCIO È ARRIVARE AL TIRO NELLA MANIERA PIÙ DIRETTA POSSIBILE? E QUANDO CI SI DIFENDE, STARE IN DIECI DIETRO LA LINEA DELLA PALLA NON E'  COSÌ DISDICEVOLE?” - "LE FAVORITE PER LO SCUDETTO? L’INTER E IL NAPOLI, PERCHÉ CONTE SE NON ARRIVA PRIMO ARRIVA SECONDO" – SULLA ROMA E DE ROSSI…

Emanuele Gamba per "la Repubblica" - Estratti

CLAUDIO RANIERI

 

Qualcuno l’ha cercato, dall’estero. Qualcun altro presto lo cercherà da più vicino, quando le prime panchine cominceranno a traballare. D’altronde, Claudio Ranieri si definisce «in vacanza, non ancora in pensione», anche se sarà difficile strapparlo alle dolci giornate di settembre davanti al mare di Calabria, dove ha passato l’estate intera, in uno dei posti dove ha messo radici e cui ha donato il cuore. Gli altri sono Cagliari e Roma («alla fine, la mia base sarà la città dove sono cresciuto») e anche un poco Londra.

 

Ranieri, come se la sta passando?

«Se ogni giorno guardi il mare, come vuoi passartela? Benone».

 

Quindi nessuno riuscirà a portarla via da lì?

claudio ranieri

«A Cagliari ho chiuso un cerchio, è stato il finale perfetto. Però un po’ di voglia c’è sempre, chi lo sa. Di sicuro non farò mai il commentatore televisivo, proprio non mi va. L’ho già detto, come ultimissima cosa mi piacerebbe allenare una nazionale. Ho detto “una” nazionale, eh, non “la” nazionale».

 

Molti sostengono che per la panchina dell’Italia sarebbe stato perfetto: ci ha mai fatto un pensierino?

«Mi auguravo che Spalletti ne sarebbe venuto fuori e sono contento che l’abbia fatto. E quando dichiarai che mi sarebbe piaciuto guidare una selezione, lo feci con voi di Repubblica e Mancini era ancora saldissimo. Non mi sono mai candidato all’azzurro e non lo faccio certo ora».

 

(...)

Ha visto qualcosa di interessante?

claudio ranieri gigi riva

«Più di tutto mi è piaciuto, e molto, il Parma. Si vede che sono tre o quattro anni che hanno un progetto su cui lavorano, ed è un bel vedere. Davanti sono notevoli, Bernabé è un gran bell’organizzatore di gioco. Pecchia ha messo in piedi una squadra davvero divertente. Complimenti».

 

Che altro?

«L’Inter è l’Inter. Thiago Motta sembra che abbia subito preso la Juve per il verso giusto e in più deve ancora buttare nella mischia tutti i pezzi grossi. Mi sta piacendo molto il Toro di Vanoli, squadra verticale come poche, e aspetto il Napoli, perché Conte se non arriva primo arriva secondo, specie se non deve fare le coppe.

 

CLAUDIO RANIERI

In queste tre giornate però non abbiamo visto molto di vero: sono anni che sostengo che il mercato non possa durare così a lungo, è assurdo che gli allenatori debbano lavorare per settimane in uno spogliatoio che sembra un aeroporto, con gente che viene e gente che va. Un tecnico dovrebbe cominciare la preparazione dicendo ai giocatori: siamo una squadra, andiamo. Ma non può.

 

E non c’è mai tempo, perché i tifosi vogliono che si vincano pure le amichevoli. È un bel problema specie per chi ha cambiato guida tecnica, come Milan, Fiorentina o Bologna, che giocoforza devono aspettare che le nuove proposte si consolidino. Per fare una squadra ci vuole tempo».

 

CLAUDIO RANIERI

Inter, Juventus, Parma, Fiorentina, Napoli sono pezzi del suo passato, Roma e Cagliari anche pezzi di cuore. De Rossi rischia qualcosa ad allenare la squadra che ama, la passione può compromettere la lucidità?

«No, anche la Roma è una squadra nuova, ha dovuto aggiustare molto, ma De Rossi ha già dimostrato di saper essere una guida e in campo mette le idee, non il cuore o la pancia. E comunque la partecipazione emotiva aiuta. Io ho girato molto e oltre alla Roma, che è la mia squadra da bambino, nel cuore porto il Cagliari, e Cagliari: ho amato e amo tutto di quella squadra e questo amore mi ha aiutato in questi ultimi due anni, perché nessuno più di chi ama vuole il bene dell’amato».

 

Senza di lei cosa succederà?

«È importante che i tifosi capiscano che, in un campionato che si sta frazionando tra i vari fondi, lì c’è ancora un presidente che cerca di far quadrare i conti».

 

(...)

 

La pausa, però, ci ha restituito la Nazionale.

claudio ranieri. 7

«Ho visto una grande Italia praticare un bel calcio all’italiana moderno, non tanto diverso da quello con cui la Spagna di De La Fuente ha vinto l’Europeo e che ho visto anche nel City di Guardiola, che oramai gioca molto più in verticale che in orizzontale. Vedo che lo stanno facendo anche molti allenatori giovani e ne sono davvero contento. La verticalità del gioco di Vanoli mi è piaciuta molto».

CLAUDIO RANIERI BARI CAGLIARI

 

La sua guerra di religione al possesso palla non la mollerà mai, vero?

«Ma qualche volta bisogna tenerla la palla, specie se sei in difficoltà e devi far sfogare l’avversario. Io la penso così da quando ero ragazzo e mi dividevo tra calcio e basket: a pallacanestro con la regola di allora avevi trenta secondi per tirare e quindi la mia mentalità è sempre stata quella di andare diritto verso la porta avversaria. Lo scopo del gioco del calcio è arrivare al tiro, non è meglio farlo nella maniera più diretta possibile? E quando ci si difende, chi lo dice che stare in dieci dietro la linea della palla sia così disdicevole? Quelli del City dove stanno, tutti davanti?».

claudio ranieri. 5claudio ranieri. 2claudio ranierifrancescoli claudio ranieri

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”