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ACQUA AZZURRA - DAL “SETTECOLLI” AI MONDIALI DI NUOTO: DIETRO IL MARZIANO PEATY, C’E’ UN MARTINENGHI DA INCANTO – DOPO LO SHOW NEI 1500 E 800 STILE, LA ROMANA SIMONA QUADARELLA A BUDAPEST PUNTA ALLE FINALI (MA PRIMA LA MATURITÀ..) – TRA GLI EMERGENTI PIZZINI, PANZIERA E IL DORSISTA MATTEO MILLI– VIDEO

 

Roberto Parretta per La Gazzetta dello Sport –Roma

QUADARELLAQUADARELLA

 

Il Settecolli ha ritrovato una regina romana: è Simona Quadarella, che nelle prime due giornate di gare ha firmato una splendida vittoria sui 1.500 e il secondo posto negli 800 stile, facendo esultare il pubblico di casa.

 

A dir la verità, venerdì sera un po' di gente aveva già lasciato le tribune, dopo la vittoria di Federica Pellegrini sui 200. «È ovvio che Federica sia più importante, però spero che domani si fermino tutti per i miei 800», diceva venerdì sera dopo la prima vittoria. E dopo la telefonata del suo presidente Giovanni Malagò: Simona è infatti un' atleta del Circolo Canottieri Aniene, allenata da Christian Minotti. «Era contento e mi ha voluto sentire subito», sorrideva dopo la premiazione.

 

A vederla, come al solito, papà Carlo e mamma Marzia, la «tassinara», che per una vita ha accompagnato Simona e la sorella maggiore Erica in piscina. «Lei invece non c' era, era a Milano». Simona non si aspettava simili risultati e simili tempi: «In acqua avevo sensazioni abbastanza brutte, sono appena scesa dalla fase di preparazione in montagna e di solito subito dopo sono ferma.

 

martinenghi peatymartinenghi peaty

E vista la fase di carico, non mi aspettavo il tempo, veramente buono. Sono contenta in previsione dei Mondiali». Ecco, appunto: tra meno di un mese a Budapest punterà alle finali iridate: «Confido di fare bene, visto che ci sto lavorando e con questi tempi ora posso crederci un po' di più».

 

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Ma già qualificarsi per le finali e andare a sfidare fenomeni come l' americana Katie Ledecky, l' ungherese Boglarka Kapas, la spagnola Mireia Belmonte, l' australiana Jessica Hashwood o la cinese Bingjie Li l' aiuterebbe a salire di un altro gradino nella sua consapevolezza. A farla arrivare preparata pensa il suo allenatore Minotti: dopo le gare di 1.500 e 800 ha rimandato in vasca per 2-300 metri di defaticante la sua Simona, tanto da dover chiedere agli addetti dello stadio di non spegnere le luci e chiuderli dentro, visto che il programma era abbondantemente finito.

 

Senza dimenticare che Simona è reduce dalla doppietta 800-1.500 agli Assoluti di Riccione in aprile (8 i titoli italiani vinti in carriera) e che in questi giorni sta facendo la Maturità scientifica: «Alla prova d' italiano ho scelto la traccia socio-economica, quella sulla tecnologia e l' umano, nella prova di matematica dopo avere letto la prima traccia, quella sulla bicicletta e le ruote quadrate, sono andata diretta sulla seconda, che era più fattibile.

 

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Dopo la terza farò subito l' orale». In mezzo ci voleva anche il Settecolli... «Fino a giovedì non avevo tanta ansia e adrenalina, sapevo di non averla preparata troppo. Ma in camera di chiamata ho iniziato ad avvertire la voglia di andare forte». Anche perché doveva in qualche modo sdebitarsi con Alessia Filippi, che ha speso per lei belle parole, e per far vedere ai romani che in acqua stava scendendo una degna erede della regina romana dei Mondiali del 2009: «Per me lei è stata una grande atleta e un modello a cui ispirarmi, mi piaceva moltissimo».

 

2. PIZZINI E PANZIERA, GLI EMERGENTI CON VISTA SU BUDAPEST

 

Da gazzetta.it

 

MARTINENGHI 1MARTINENGHI 1

 

Luca Pizzini e Margherita Panziera emergono tra gli azzurri nei 200 rana e dorso. Il Sette Colli rassicura, anzi gasa abbastanza il ranista bronzo europeo che s' allena con Federica Pellegrini, con la quale da oggi sarà a Livigno e nelle successive settimane pre Mondiali a Sierra Nevada. Il veronese dell' 89 con Matteo Giunta in primavera ha migliorato il personale in 2'09"23 e ieri s' è arreso solo al campione del mondo tedesco Marco Koch (2'09"63) toccando in 2'10"73. Un crono che presuppone un notevole progresso al ritorno dalla lunga altura, verso Budapest.

 

«Quest' anno è stato ricco di cambiamenti che stanno portando questi risultati - fa il veneto -. Confrontarsi con campioni come Koch può solo farmi bene, è sempre uno stimolo a dare il massimo, ai Mondiali posso solo migliorare».

pizzinipizzini

 

A caccia di una finale non facile ma neanche impossibile. La dorsista, che ama cantare musica classica, è terza in 2'10"87 (l' ungherese Burian da 2'09"89 e l' australiana Whitaker da 2'10"65 che l' ha superata nel finale), ed è uscita al tunnel di un paio di anni difficili, tant' è che il suo record personale risale ai Mondiali di Kazan 2015 in 2'09"54.

 

Sarà lei a nuotare la staffetta mista, a meno di una soluzione Pellegrini. A proposito di staffette, nella veloce finalista olimpica entra Giorgia Biondani ed esce Aglaia Pezzato, mentre nella 4x100 mista il promosso dal Sette Colli è Matteo Milli, complice le difficoltà fisiche di Simone Sabbioni.

PANZIERAPANZIERA

 

 

E per la 4x200 non è da escludere una soluzione in proiezione futura: gli Europei jrs di Netanya potrebbero riservare qualche sorpresa. Un meeting diviso tra quelli qualificati nel pieno di duri carichi e dunque non in forma come i velocisti azzurri, e quelli che tentavano di sbalordire (come Sara Franceschi nei 200 mx) a convocazioni praticamente chiuse.

 

Così il meglio lo hanno riservato i campioni stranieri: l' olimpionica dei 50 sl, la danese Pernille Blume, che ha bruciato l' olandese Kromowidjojo migliorando di un centesimo il suo secondo crono mondiale (24"13); l' ucraino Govorov nei 50 delfino da 23"01 contro il leader mondiale Santos (22"61); l' ungherese Szilagyi da 2'07"50 nei 200 delfino che vedono Ilaria Bianchi nuotare il 7° crono italiano di sempre per il 4° posto in 2'09"60; il 2'25"38 con cui la britannica Renshaw (2'23" in stagione) beffa di 2 centesimi la primatista mondiale Pedersen; i 100 sl del magiaro Kozma da 48"68 su Fratus (48"75) e Magnussen che lascia di 15 centesimi sotto il podio l' altro australiano McEvoy; il nipponico Seto (1'57"74) e l' inglese O' Connor (2'10"01) nei super 200 misti. Squilli mondiali.

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