matt collishaw - kew gardens - londra - 1

LE PIANTE SONO PIÙ VIVE DI MOLTI ESSERI UMANI – ANTONIO RIELLO E LA MOSTRA DI MATT COLLISHAW AI KEW GARDENS DI LONDRA: “HA ELEGANTEMENTE ANIMATO ALCUNE CELEBRI IMMAGINI BOTANICHE TRASFORMANDOLE IN UNO SPETTACOLO INASPETTATO E SEDUCENTE. IL TRADIZIONALE ERBARIO MUTA IN UN'ENTITÀ SPIRITATA E INCONTROLLABILE. LA SICUREZZA POSITIVISTA DELLA SCIENZA OTTOCENTESCA DIVENTA ANSIA DA ‘NON-CONTROLLO": LA NATURA INSOMMA VIENE (CORRETTAMENTE) PROPOSTA COME QUALCOSA DI INDOMABILE…”

Antonio Riello per Dagospia

 

SilentRiello - antonio riello

A Sud Ovest di Londra, non lontano dal borgo di Chiswick e sulla strada per Richmond, il viaggiatore si imbatte nei Reali Giardini Botanici di Kew, meglio noti comunemente come "Kew Gardens".

 

Immaginate un florido parco molto esteso con all'interno imponenti serre vittoriane in ghisa e vetro.  Insomma un magnifico orto botanico che trova la sua origine già in età Georgiana.

 

Oggi è un luogo di ricerche scientifiche e amene passeggiate; ma fu anche molto di più: qui l'economia coloniale e la botanica geopolitica del Regno Unito si sono a lungo intrecciate.

 

 

Infatti gli esperimenti per selezionare e ri-ambientare preziose piante esotiche come quelle del tè, del caffè, del cacao, dell'albero della gomma (oltre che di spezie varie), sono avvenuti proprio in questi padiglioni.

 

mat collishaw portrait

Nathaniel B. Ward, alla metà del XIX Secolo, ha inventato proprio per i Kew Gardens il "Wardian case" (una speciale cassa in legno con manici, piena di terra) che consentiva a piante e piccoli alberi, raccolti in giro per il mondo, di essere trasportati qui via nave e di arrivare a destinazione in buone condizioni. Cambiando, un po' alla volta, l'ecologia del pianeta.

 

Uno degli edifici del complesso, la Shirley Sherwood Gallery, ospita dal 20 Ottobre una mostra dell'artista Matt Collishaw (nato nel 1966 a Nottingham). Formatosi al Goldsmiths College è un amico storico di Damien Hirst ed è noto nell'ambiente artistico londinese anche per la sua caratteristica voce da baritono nonchè per essere stato a lungo il fidanzato di Tracey Emin.

 

Produce soprattutto video-installazioni, la sua cifra è un azzeccato equilibrio di diverse tecnologie ottiche condite da una notevole capacità narrativa. Eclettiche ed ingegnose installazioni/invenzioni che richiamano suggestioni umanistiche di carattere Neo-Barocco e, il più delle volte, riescono a suscitare genuina "Meraviglia" in chi le osserva.

 

matt collishaw kew gardens londra 10

Le sue opere più note sono forse le "nature morte contemporanee" ispirate alla grande tradizione fiamminga, in particolare a quella della riproduzione/ritratto di forme vegetali. Collishaw è un artista che comunque ama misurarsi con istituzioni di grande tradizione (nel 2010 il Victoria & Albert di Londra gli commissionò un importante lavoro per la caratteristica cupola del Museo) e probabilmente non ha sempre avuto tutta la considerazione che merita.

 

La mostra ai Kew si apre con un mix di storiche illustrazioni botaniche (ci sono pure alcuni acquerelli di Albrecht Dürer), sofisticata tecnologia digitale e un particolare interesse per le atmosfere vittoriane (si percepiscono chiaramente attitudini di stampo "SteamPunk").

 

mat collishaw

Collishaw ha elegantemente animato alcune celebri immagini botaniche trasformandole in uno spettacolo inaspettato e seducente. Il tradizionale erbario muta in un'entità spiritata e incontrollabile. La sicurezza positivista della Scienza ottocentesca diventa ansia da "non-controllo": la Natura insomma viene (correttamente) proposta come qualcosa di indomabile.

 

Le piante dell'installazione "Petrichor" non solo sono misteriosamente vive ma fanno quello che vogliono, come animali selvatici inquietanti (forse pericolosi) e assolutamente non addomesticabili.

 

matt collishaw kew gardens londra 11

"Even to End" è una video installazione ispirata dal Wardian case. L'installazione "The Centrifugal Soul" invece recupera un altro marchingegno vittoriano: lo "Zootropio" (in pratica una serie di immagini fisse montate su una struttura circolare che gira vorticosamente dando l'illusione del movimento).

 

Di nuovo un brillante equilibrio tra tradizione e invenzioni digitali, contrappuntato da luci e colori ammalianti. La bellezza viene celebrata come una cosa fugace, preziosa ed instabile.

matt collishaw kew gardens londra 6

 

"Heterosis" combina algoritmi genetici con la tecnologia degli NFT in un carosello di inquietanti mutazioni. Infine "Albion" è un fantastico (e decisamente pessimista) ologramma animato incentrato su una famosissima antica quercia  che si trova nella foresto di Sherwood (quella di Robin Hood).

 

matt collishaw kew gardens londra 7

Una colonna sonora (l'Adagio per Archi di Samuel Barber) accompagna solennemente i visitatori nei vari locali. La sostenibilità e il rapporto Umanità/Natura (temi forse fin troppo alla moda e quindi, per quanto importanti, piuttosto inflazionati) sono finalmente qui trattati in modo visionario e poetico, senza indulgere in noiosi - ovvi - cliché da "attivista di professione", come accade in certe mostre dove ormai l'unica cosa da vedere (?) sono i triti discorsoni di qualche curatore o di qualche artista. Il lavoro di Collishaw ha indubbiamente sostanza (e assoluto impegno) ma sa appunto condividere con il pubblico anche una notevole immaginazione emotiva.

 

matt collishaw kew gardens londra 5

Waldemar Januszczak - comunque spesso molto critico circa le "diavolerie tecnologiche contemporanee" - sulle colonne del "The Times" definisce questa mostra come una delle migliori del 2023. E ha ragione: zero retorica + la migliore tradizione britannica per la flora rivisitata con critica intelligenza.

 

PS. "Petrichor" è un termine che significa il tipico odore della pioggia quando bagna l'erba dei prati

 

 

PETRICHOR

by Mat Collishaw

ROYAL  BOTANIC  GARDENS

Kew, Richmond, TW9 3AE

mat collishaw matt collishaw kew gardens londra 3matt collishaw kew gardens londra 2

fino al 7 Aprile 2024

matt collishaw kew gardens londra 4mat collishaw roberto dagostino carbone gmt 29

 

matt collishaw kew gardens londra 9

matt collishaw kew gardens londra 8matt collishaw kew gardens londra 12matt collishaw kew gardens londra 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…