AZZURRO DO BRASIL – I PRANDELLI BOYS ALLA PROVA CONFEDERATIONS - LA STAMPA BRASILIANA PUNGE BALO: “HA I PIEDI STORTI”…

Dario Pellizzari per il "Sole 24 Ore"

Cesare Prandelli non ha usato giri di parole per giustificare la prestazione imbarazzante degli azzurri nell'amichevole contro Haiti. «Abbiamo fatto beneficienza in tutti i sensi», ha detto il ct dell'Italia a fine gara, quasi a prendere le distanze da una partita che di fatto conferma il vizio tutto italiano di prendere sottogamba gli incontri che non assegnano punti o trofei. Vero, la Nazionale era stanca.

Buffon e compagni erano scesi dall'aereo soltanto qualche ora prima e il viaggio in Brasile non è cosa da poco. Tuttavia, si fa largo la sensazione che la rappresentativa di casa nostra non sia in grande forma. Sotto il profilo atletico, ma anche e soprattutto psicologico, per certi versi ben più importante. Da qui il timore che la Confederations Cup possa nascondere insidie e difficoltà che la partita di qualche giorno fa contro la Repubblica Ceca potrebbe aver messo in evidenza soltanto in minima parte.

Ieri la spedizione azzurra è salita sulla popolare collina del Corcovado per vedere da vicino l'effetto che fa la statua del Cristo redentore, una delle sette meraviglie del mondo moderno. Tante foto ricordo e il prevedibile bagno di folla per i giocatori più conosciuti. Un'ovazione che per Mario Balotelli si è trasformata in una celebrazione in piena regola. Sì, perché la novella del Supermario calciatore, colma di aneddoti che spesso hanno trovato spazio anche sulle pagine dei giornali di gossip, è arrivata pure in Brasile.

Tanto che sia Pelè sia il suo più diretto e accreditato successore Neymar hanno preso lo spunto per girare al giocatore bresciano complimenti e applausi. Insomma, Balotelli superstar. Pure nella terra dei fuoriclasse. Anche se non mancano le prime frecciatine della stampa locale. Che ieri gli ha dato del «pigro e del piede storto». Balo aveva sbagliato tanti tiri in allenamento e non aveva aiutato i compagni a spostare una porta mobile. Zac, colpito e (quasi) affondato. Tutti lo attendono al varco. E attendono l'errore che varrebbe la prima pagina.

Chi la fa, l'aspetti. Ma quanti guai. Quel tweet («Alla Confederations tifate un'altra nazione»), prima esposto, poi ritirato all'indomani del rosso incassato contro la Repubblica Ceca ha segnato un nuovo confine nei rapporti tra Balotelli e il resto del mondo. Balotelli contro tutti, la sfida si rinnova e diventa sempre più ingombrante.

Anche perché in Brasile l'Italia di Prandelli punta tutto sull'attaccante del Milan per raggiungere traguardi dignitosi. Con El Shaarawy a mezzo servizio a causa di un affaticamento muscolare e sempre più vittima delle tante voci di mercato, Cerci giù di tono e pure di più, e Giovinco e Gilardino che non sembrano in grado di garantire un contributo determinante, ecco che l'attacco tricolore dipenderà quasi esclusivamente dalle giocate dell'attaccante bresciano. Almeno nella prima gara del girone eliminatorio contro il Messico, in programma domenica alle 21 al Maracanà di Rio de Janeiro.

Prandelli non vuole sentire ragioni. «La Confederations è importantissima», ha detto alla vigilia della partenza in Sud America. Per toccare con mano l'efficacia di alcune scelte e per saggiare la resistenza del muro azzurro contro corazzate del calibro di Brasile, Spagna e Uruguay, senza dubbio le tre punte di diamante del torneo. Tuttavia, è cosa nota, dal 2005 la Confederations si pone come obiettivo prioritario la verifica dello stato dell'arte delle strutture che verranno usate in occasione del Mondiale successivo. La competizione, il calcio vero, quello che promette palpitazioni ed entusiasmi inarrivabili, viene dopo. Con tutte le conseguenze del caso.

Se sarà battaglia vera? Certo, senza alcun dubbio. Per il Brasile, innanzitutto, che non vuole fare brutte figure dodici mesi prima del via al Mondiale casalingo. Per l'Italia, invece, potrebbe andare diversamente. Questione di feeling. E di necessità. La Confederations fa storia a sé. E gli azzurri non danno mai il massimo quando in palio non ci sono traguardi significativi. Nell'edizione 2009, l'unica alla quale ha preso parte la nostra Nazionale sulle otto disputate, l'Italia è tornata a casa dopo tre partite e due sconfitte (1-0 con l'Egitto e 3-0 con il Brasile). Speriamo sia la volta buona per invertire la tendenza. Lo chiede Prandelli, lo esigono a gran voce gli appassionati della Penisola.

 

RICCARDO MONTOLIVO SOTTO LA STATUA DEL CRISTO A RIO DE JANEIRO FOTO LAPRESSE GIORGIO CHIELLINI SOTTO LA STATUA DEL CRISTO A RIO DE JANEIRO FOTO LAPRESSE GIANLUIGI BUFFON SOTTO LA STATUA DEL CRISTO A RIO DE JANEIRO FOTO LAPRESSE Confederations Cup a Rio de Janeiro sessione di allenamento per lItalia FOTO LA PRESSE CESARE PRANDELLI A RIO DE JANEIRO FOTO LA PRESSE BALOTELLI EL SHAARAWY SOTTO LA STATUA DEL CRISTO A RIO DE JANEIRO FOTO LAPRESSE BALOTELLI EL SHAARAWY SOTTO LA STATUA DEL CRISTO A RIO DE JANEIRO FOTO LAPRESSE BALOTELLI EL SHAARAWY SOTTO LA STATUA DEL CRISTO A RIO DE JANEIRO FOTO LAPRESSE Confederations Cup a Rio de Janeiro sessione di allenamento per lItalia FOTO LA PRESSE Confederations Cup a Rio de Janeiro sessione di allenamento per lItalia FOTO LA PRESSE Confederations Cup a Rio de Janeiro sessione di allenamento per lItalia FOTO LA PRESSE

Ultimi Dagoreport

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)