ceferin 2

CEFERIN SUL BINARIO MORTO! UN’INCHIESTA-BOMBA MINACCIA LA RIELEZIONE DEL CAPO DELL’UEFA: SI TRATTA DI UNA PRESUNTA TANGENTE PER LAVORI FERROVIARI MAI SVOLTI. UNA STORIA CHE COINVOLGE L’AVVOCATO SLOVENO E LO STUDIO DI FAMIGLIA – LE ACCUSE DI UN LOBBISTA EX COLLABORATORE DELLO STUDIO E LA TESI SECONDO CUI L’ESPLOSIONE DEL CASO GIUDIZIARIO NEI PRIMI MESI DEL 2016 AVREBBE PROVOCATO UNA MOBILITAZIONE PER PROTEGGERE CEFERIN, IMPEGNATO IN QUEI MESI NELLA CORSA ALLA PRESIDENZA DELL’UEFA…

Pippo Russo per “Domani”

 

aleksandr ceferin sorteggi playoff mondiali 2022 2

C’è una vicenda nel passato di Aleksander Ceferin che si ostina a non inabissarsi. Risale al tempo in cui il presidente dell’Uefa non aveva ancora scalato il vertice del calcio europeo ma da presidente della federazione calcistica slovena, nonché avvocato appartenente a una potente dinastia forense nel paese, era in piena ascesa.

 

È una storia che a un certo punto pareva finita su un binario morto, e come si vedrà l’uso della metafora non è casuale. Invece la vicenda non è rimasta ferma lì. Anzi, nei mesi scorsi la stampa slovena ha ripreso a parlarne. Provocando nel capo del calcio europeo, che nei prossimi mesi andrà a giocarsi la rielezione, lo stesso disagio provato in quei lunghi mesi del 2016 che lo hanno visto impegnato nella corsa per la prima elezione alla presidenza dell’Uefa. A volte ritornano. Altre volte non se ne sono mai andati. E rischiano di farti deragliare quando pensavi di non avere più intoppi nella corsa.

 

LA TRATTA FERROVIARIA DELLO SCANDALO

Kocevo è una splendida località della Slovenia meridionale, una cittadina da 17mila abitanti posta al centro del comprensorio amministrativo più vasto del paese. Bagnata dai due fiumi, circondata da una foresta fra le più lussureggianti d’Europa, la cittadina è stata oggetto di un’opera di ammodernamento della linea ferroviaria nel periodo a cavallo fra gli anni Zero e gli anni Dieci.

Aleksander Ceferin

 

L’opera riguarda 26 chilometri della tratta fra Kocevo e Grosuplje. Un intervento finanziato con 42 milioni di euro, la cui gestione è affidata dalle ferrovie slovene (SZ) al loro braccio specializzato in materia di costruzioni ferroviarie (SZ-ZGP). Il direttore di quest’ultima, Leon Kostiov, nel contesto delle operazioni legate all’opera, procede ad assegnare nel 2008 un subappalto alla società NB Inzeniring.

 

La somma impegnata per questo cespite è di 390mila euro, non particolarmente significativa rispetto alla portata complessiva dell’affare. Ma a suonare immediatamente strano è che NB inzeniring è una società priva di dipendenti, che non ha mai pubblicato informazioni sulle sue attività e verrà cancellata dal registro delle imprese subito dopo avere ricevuto il subappalto e il denaro.

 

aleksandr ceferin sorteggi playoff mondiali 2022 1

Si fa immediatamente largo il sospetto che si sia trattato di un’operazione fittizia. E a proiettare toni ulteriormente oscuri sulla transazione è il fatto che la “one business company” risulti controllata da un personaggio non proprio limpido. Si tratta di Nihad Bešic, soggetto che nel corso degli anni ha dovuto far fronte a diversi infortuni giudiziari.

 

LA VERITÀ DI MILOVIC

E poi c’è un terzo personaggio, quello che più degli altri evita di fare inabissare la vicenda iniziata ormai quattordici anni fa. Il personaggio in questione si chiama Miloš Njegoslav Milovic. E fra i tre è quello che presenta il profilo più complesso. Ex componente dei corpi speciali della polizia, Milovic è stato capo della sicurezza personale di Janez Drnovšek, il secondo presidente della repubblica di Slovenia dopo la secessione dall’ex Jugoslavia.

 

Successivamente diventa l’uomo di fiducia di Zoran Jankovic, che formalmente sarebbe il sindaco di Lubiana ma di fatto ne è il monarca poiché la governa quasi ininterrottamente dal 2006 (un solo anno di interruzione, fra il 2011 e il 2012, quando prova senza successo a formare un governo nazionale dopo aver vinto le elezioni a capo della lista Slovenia Positiva).

aleksandr ceferin sorteggi playoff mondiali 2022 4

 

In quegli anni Milovic consolida un profilo da lobbista che lo vede muoversi costantemente sottotraccia per risolvere problemi di amici del mondo politico e imprenditoriale. E proprio grazie a questo profilo egli viene arruolato da uno dei più prestigiosi studi legali del paese: lo studio della famiglia Ceferin, fondato dal patriarca Peter, cui è stata data continuità dai due figli. Uno è Rok, attualmente giudice della Corte costituzionale slovena da settembre 2019, l’altro è Aleksander, presidente dell’Uefa dal 2016.

 

Milovic prende a prestare i propri servizi allo studio legale Ceferinnel 2008, cioè nel periodo in cui la compagnia ferroviaria slovena assegna il subappalto che attirerà i sospetti degli inquirenti. E lo è ancora nel 2016, quando il procedimento giudiziario prende il via. Per due dei tre soggetti coinvolti, Kostiov e Bešic, la vicenda processuale si conclude con un patteggiamento: i due se la cavano con 480 ore di servizio sociale. Invece Milovic decide di andare avanti. Viene assolto nei primi due gradi di giudizio, ma il pubblico ministero insiste e trascina il procedimento fino alla Corte suprema slovena.

 

ceferin infantino

Per ottenere questo esito la pubblica accusa cambia ben quattro volte il capo d’imputazione nei confronti di Milovic. Che però nel frattempo decide di raccontare la propria versione dei fatti. E tira in ballo lo studio Ceferin con particolare riferimento al presidente dell’Uefa. Raccontando la sua verità sui fatti.

 

TUTELARE LA PRESIDENZA DELL’UEFA?

Per il momento Milovic preferisce non parlare coi giornalisti. Rimane in attesa che la Corte suprema di Slovenia emetta il verdetto e per questo evita circostanze che possano influenzarlo negativamente. Ma un suo documento difensivo presentato ai magistrati circola già e ampi stralci ne sono stati pubblicati sul web.

 

Vi si racconta che quei 390mila euro sarebbero la parcella pagata allo studio Ceferin per una consulenza prestata alla società ferroviaria statale. Ma secondo la versione tratteggiata nel documento di Milovic, quei soldi dovevano rimanere non dichiarati. Per questo motivo sarebbe stato architettato un marchingegno pasticciato come quello di far transitare il denaro attraverso la società di Bešic.

ceferin infantino

 

Ovviamente questa è la versione di un imputato che prova a difendersi e rispetto a questa rappresentazione dei fatti Ceferin ha smentito. Ma al di là della singola questione relativa alla somma che la società ferroviaria slovena ha ufficialmente pagato per finanziare un subappalto, le carte prodotte da Milovic contengono molte altre informazioni a proposito del presidente Uefa e dello studio legale di famiglia.

 

Anche queste informazioni sono tutte da verificare, ma se infine dovessero corrispondere a verità sarebbero parecchio imbarazzanti. Vi si trovano molti riferimenti al modo di lavorare all’interno dello studio Ceferin. Ma soprattutto viene esposta la tesi secondo cui l’esplosione del caso giudiziario nei primi mesi del 2016 avrebbe provocato una mobilitazione per proteggere Aleksander Ceferin, impegnato in quei mesi nella corsa alla presidenza dell’Uefa.

ceferin infantino

 

Accuse molto pesanti che coinvolgono anche il procuratore Bostian Jeglic, colui che ha cambiato quattro volte il capo d’imputazione nei confronti di Milovic. Jeglic è anche uno dei giudici in forza alla giustizia sportiva della federcalcio slovena, organismo di cui Ceferin è stato presidente dal 2011 al 2016 (cioè fino al momento in cui è stato eletto alla presidenza dell’Uefa) e che comunque rimane pienamente nella sua sfera d’influenza.

 

Per rispondere a quelle che considera illazioni sorte intorno a questo intreccio fra controllori e controllati, ma soprattutto all’ipotesi che Aleksander Ceferin sia stato messo al riparo dall’inchiesta giudiziaria mentre si trovava nel pieno della corsa per la presidenza dell’Uefa, la procura di stato slovena è scesa in campo a difesa di Jeglic scrivendo una lunga replica a un articolo pubblicato nello scorso mese di aprile dalla testata slovena Demokracija.

 

ceferin infantino

0Nel testo della replica si eccepisce sul fatto che l’articolo abbia assunto, come unica versione dei fatti, quella della parte finita sotto processo, diffondendo così una rappresentazione unilaterale. E da lì in poi viene aggiunto che la ricostruzione dei fatti proposta nel documento difensivo di Milovic sarebbe infarcita di menzogne o versioni parziali. Un intervento inusuale, che sposta sul terreno della rissa mediatica argomenti dell’accusa che avrebbero dovuto rimanere in ambito processuale.

 

agnelli ceferin

Ma al di là di queste considerazioni non resta che attendere l’esito dell’ultimo grado di giudizio. Senza che ciò significhi cessare di analizzare meglio la figura di Ceferin, uno fra i leader politici del calcio mondiale di cui però poco si conosce al di là della pubblica esibizione di virtù. E invece ce ne sarebbe da raccontare, e anche parecchio. Sia sul personaggio che sul modo con cui sta governando l’Uefa. Se ne riparlerà.

ceferin infantino ceferinceferin gravinaperez ceferin 1infantino ceferinagnelli ceferin perez 4ceferin agnelliceferin agnelliceferin agnelliagnelli ceferinCeferin 2ceferin e al khelaificairo andrea agnelli ceferinaleksander ceferinceferin infantino

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…