lojacono anna magnani claudia mori

AL CUORE (DELLE DONNE), RAMON – VITA, DRIBBLING E SCORRIBANDE DI FRANCISCO RAMON LOJACONO: IN RITIRO CON LA NAZIONALE FU SORPRESO A LETTO CON LA 17ENNE CLAUDIA MORI - CON ANNA MAGNANI BALLO’ IL TANGO FINO ALL'ALBA: "ERO IL SUO MAESTRO, LEI ERA MAGICA. POI A UN CERTO PUNTO MI FA: “A RAMO', MA VA' A DORMÌ, VA'!” - IL CEFFONE A GRATTON, I POKER NOTTURNI, L’INCIDENTE ALL’ALBA, IL GOL ALLA JUVE CON UNA LUSSAZIONE ALLA SPALLA E QUELLA VOLTA CHE FU COSTRETTO A USCIRE DALL'OLIMPICO TRAVESTITO DA VIGILE URBANO… - VIDEO

 

Claudio De Carli per il Giornale

 

 

Claudia Mori

Con Anna ho ballato il tango fino all'alba, ero il suo maestro, lei era magica. Poi a un certo punto mi fa: «A Ramo', ma va' a dormì, va'!». Erano le cinque del mattino e così sono andato a dormire. Anna è la signora Magnani, Ramon è Francisco Lojacono, tanguero, tombeur de femme, calcio devastante, destro e sinistro, dribbling romantici, esistenza spericolata. Viene in Italia nel dicembre del '56, Federico Fellini gira La Dolce Vita nel '60, non arriva sull'onda delle inebrianti notti di via Veneto, Ramon le ha precedute.

 

Francisco Ramon Lojacono

 

Prima la Fiorentina, lo scudo cucito sulla maglia viola con quel giglio rosso è una calamita, acquistato dal San Lorenzo de Almagro in compartecipazione con il Lanerossi Vicenza per 40 milioni, una stagione a testa, salva i veneti dalla retrocessione poi Firenze. Repertorio di finte, controfinte e tiri tagliati con la maestria di un liutaio lasciano senza fiato perfino i compagni di squadra.

 

È di Matadores, quartiere di Buenos Aires, padre calabrese emigrato lì a 14 anni, Ramon è un verniciatore di automobili con un richiamo irresistibile per le donne, gioca nel club Ercilla Juniors, si sposa a 22 anni ma va a letto con un pallone sotto le lenzuola. Poi la crisi economica che devasta l'Argentina, padre licenziato, Ramon cambia, entra come tornitore nelle officine delle ferrovie nazionali, cresce, stupisce, a 20 anni è titolare nella Albiceleste, fenomeno.

Claudia Mori

 

L'amico del cuore Felix Latronico gli paga il viaggio in Italia sicuro di trovargli un ingaggio ma occorre sbrigarsi, il 31 dicembre si chiude la finestra di mercato, arriva sotto Natale e si presenta al Milan, niente da fare, passa da Firenze e il presidente Enrico Befani trova subito l'accordo, Fulvio Bernanrdini non lo vuole, ha preso informazioni, l'argentino ha una vita indisciplinata ma è fatta, è in serie A.

 

 

Bernardini è tutto schemi e tattica, Ramon un libero pensatore: Il calcio è libertà, gioco dove mi spinge l'istinto, sento dentro un'energia spropositata. I tifosi ai suoi piedi, nella viola ci sono Miguel Montuori, Julio Botelho Julinho, Kurt Hamrin, lui è un divo, una cosa a parte, Bernardini lo schiera in tutti i ruoli dell'attacco, lui incanta e segna, il Napoli offre 120 milioni, Befani non lo molla ma non riesce a domarlo.

Francisco Ramon Lojacono

 

Espulsioni a raffica, carattere esagerato, reagisce alle provocazioni, all'Olimpico il suo compagno di squadra Guido Gratton lo rimprovera per un passaggio sbagliato, lui gli si avvicina con calma e quando è a un passo gli rifila un ceffone in faccia, non ha paura di niente e nessuno, stende maciste Bruno Bolchi che è il doppio di lui, poi sparisce, tutti lo cercano e nessuno lo trova, poker notturni, alba con le femmine, pomeriggi al mare.

 

Claudia Mori

Entra nella nostra nazionale come oriundo, il gol al 41' della ripresa che pareggia quello di Alfredo Di Stefano alla Spagna di Laszlo Kubala, Francisco Gento e Luis Suarez il 29 febbraio 1959 all'Olimpico è qualcosa di epico ma alla fine Befani cede. Ramon a 25 anni va alla Roma, 100 milioni ai viola più il cartellino di Dino Da Costa e Franco Zaglio, va a abitare alla Balduina, Hollywood sul Tevere, adesso agli altri serviranno due portieri, i tifosi giallorossi impazziscono.

 

Tarchiato, faccia da boxer, i paparazzi lo scolpiscono all'ingresso di teatri, riunioni di pugilato e night sempre in compagnia di una nuova sventola mentre la società lo crede ricoverato in qualche clinica per curare improbabili infortuni che accampa. I compagni capiscono e lo coprono, ma va in prima pagina quando finisce contro un albero con la sua Maserati alle quattro del mattino.

 

 

Claudia Mori

Succede anche in Nazionale, Lorenzo Buffon viene incaricato di pedinarlo e un mattino, con gli azzurri tutti a colazione tranne lui, va a chiamarlo nella sua camera e lo sorprende con la diciottenne Claudia Mori. Zitto, non fa parola con nessuno, lo prega solo di vestirsi e scendere che lo stanno aspettando. Si sono conosciuti al Sistina, hanno anche girato assieme un film, la notizia esce sui quotidiani: ecco la donna che metterà la testa a posto a Ramon. Niente da fare, il profumo di femmina lo inebria, in campo dà spettacolo e tutto gli viene perdonato.

 

Francisco Ramon Lojacono

Il 27 novembre del '60 in un Roma-Juventus segna un gol da quaranta metri, palla sotto la traversa, Giovanni Vavassori schiantato. Ma non è questa la notizia, Ramon ha giocato con un braccio bendato e immobilizzato sotto la maglia per una lussazione alla spalla.

 

Poco prima della partita si è fatto una iniezione di Novocaina e poi dentro, in campo. I cronisti vengono a conoscenza della menomazione, lo incensano di elogi e lui svela il retroscena: sì, ho segnato con un braccio fasciato ma il bello è che fino alle 11 del mattino ho passato una notte di bombardamenti con una spalla lussata e una splendida bionda.

 

anna magnani

Frequenta Renato Rascel, Gino Cervi, Walter Chiari, ogni tanto si ricorda di andare al campo per allenarsi e cancella ogni possibile ramanzina dei dirigenti. Questa volta dobbiamo andare giù pesanti, si ripromettono, poi lui in campo dà spettacolo e finisce lì. Cosa gli vuoi dire? Quando capisce che c'è aria pesante nei suoi confronti li affronta per primo: Volete che mi vada a chiudere in un convento? Multatemi se gioco male, ma non per la mia vita privata. Si gira e spara in porta un destro che brucia i guanti. Tifosi in estasi, li fa impazzire, estroverso, indolente, in un Roma-Catania è talmente svagato che iniziano a fischiarlo per spronarlo, lui si siede sul pallone e li sfida, va a battere un calcio d'angolo e lo scaglia in tribuna. Putiferio.

 

Deve uscire dall'Olimpico travestito da vigile urbano. Quando conosce la diciassettenne Anna Maria sembra che la faccenda si stia mettendo a posto, lei va a vivere con lui nonostante il divieto della sua famiglia, è minorenne, nuovo scandalo.

anna magnani

 

Ormai è considerato un ex, Roma lo scarica, torna a Firenze dove gli propongono un contratto a gettone, ci sta, Ferruccio Valcareggi stravede per lui, la crisi calcistica pero è in agguato, il recupero è un naufragio, torna a Roma per poco, finisce alla Sampdoria, all'Alessandria in serie B, poi anche in C, allena, conquista promozioni in serie, malgrado Omar Sivori, Valentin Angelillo e Humberto Maschio, e magari senza il loro talento, è l'oriundo che più ha lasciato il segno nel calcio italiano, difficile da crederci ma vero.

Francisco Ramon Lojacono

 

Del resto cosa c'è di vero e quanto fantasticato? Neppure la notte a ballare tango con la Magnani è accertata: La si incontrava spesso a ore piccole alle Grotte del Piccione o al Club 84, racconta un paparazzo, con Totò, Pasolini e Moravia, decine di scatti, ma quelli con Lojacono no, neppure una foto, lei all'alba andava a dar da mangiare ai gatti. Mistero anche per la sua dipartita a Palombara di Sabrina a 67 anni.

francisco lojacono

 

Archiviata come infezione polmonare è stata poi ritenuta sospetta con riapertura del fascicolo, ha giocato nella Sampdoria nel periodo in cui militavano Tito Cucchiaroni, Ernst Ocwirk, Guido Vincenzi e Enzo Matteucci, tutti deceduti per sclerosi laterale amiotrofica, la Sla. Basta, un po' di pace por favor. Ramon non ha buttato via un solo istante della sua avventura italiana e ha raccontato che insegnava il tango alla Magnani: La cosa più bella del mondo è fare l'alba con una splendida donna ballando con lei e poi rientrare mentre i lampioni sono ancora accesi. Io l'ho fatto.

anna magnani 4anna magnani

 

Claudia Moriclaudia moriClaudia MoriClaudia MoriClaudia Moriclaudia moriClaudia MoriClaudia MoriClaudia Moriclaudia mori adriano celentanoadriano celentano e claudia mori 51 anni insiemegiacomo e adriano celentano claudia moriadriano celentano claudia moriCLAUDIA MORI ADRIANO CELENTANOadriano celentano claudia mori

anan magnani

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...