gattuso

RINGHIO ROSSONERO – 13 PARTITE DA IMBATTUTI, LA CURA GATTUSO HA RIVITALIZZATO IL MILAN: "NON SONO UN GURU, NON ABBIAMO FATTO ANCORA NIENTE" - CRESCIUTO CON ANCELOTTI, HA STRAVOLTO METODI D'ALLENAMENTO E RECUPERATO CALCIATORI (CALHANOGLU, BONUCCI, KESSIÈ) - E' TORNATO IL SENSO DI APPARTENENZA CHE NON SI VIDE CON SEEDORF, SMARRITO CON INZAGHI E SVANTO CON MIHAJLOVIC

gattuso

Franco Ordine per il Giornale

 

Non tutto ciò che può essere contato, conta e non tutto ciò che conta, può essere contato. La frase, firmata Albert Einstein, era affissa all' ingresso dell' aula dell' università di Princeton ma potrebbe tranquillamente campeggiare in bella vista nello spogliatoio di Rino Gattuso, a Milanello in queste ore.

 

Perché a contare i risultati, le perfomance, la finale raggiunta mercoledì notte a Roma sotto la neve, la striscia positiva (come non succedeva dal 2009), e in particolare le differenze con il Milan precedente, si possono raggiungere conclusioni che contano eccome. In 14 partite il Milan di Montella raggranellò 20 punti, quello di Ringhio in 12 è già a quota 24. E poi: nelle sfide che contano contro Lazio, Roma e Samp, tre rivali posizionate davanti in classifica, Montella portò a casa 0 punti, Gattuso 9.

gattuso

 

Infine: nelle 4 prove di coppa Italia, stagione gattusiana, contro Verona, Inter (più supplementari) e Lazio (andata e ritorno più supplementari), il discusso ministero della difesa rossonera ha subito zero gol. Possono bastare?

 

Per tutti tranne che per il diretto interessato che è un monumento vivente all' umiltà non esibita ma spontanea. Forse ha un' idea stravagante del turn-over ma solo la primavera ci dirà se ha esaurito la benzina oppure no. Un altro giovane rampante, specie se esordiente sulla scena del campionato, si sarebbe sentito Napoleone senza avere né la mano destra nella camicia e nemmeno lo scolapasta in testa. Lui, Gattuso, è rimasto quasi impassibile dinanzi al cambio di marcia, di stile, e soprattutto di rendimento.

 

«Mi state facendo passare per un guru e io non lo sono, ne ho di pane duro da mangiare, qui non abbiamo fatto ancora niente» le sue parole giunte nel corso della notte in cui ha trovato tempo e modo per condividere persino con Montella il merito della finale di coppa Italia e spiegato che non è ancora il tempo di «salire sul carro». Gattuso, e il suo staff, hanno tentato un' operazione molto rischiosa: potevano andare a sbattere come lasciavano immaginare un paio di fuori pista (Benevento e Verona) e invece hanno dato vita a uno spettacolare inseguimento.

gattuso

 

Come? Semplice, a parole: stravolgendo metodi, tempi e intensità degli allenamenti, facendo il pieno di energie e di preparazione fisica diventata la qualità più vistosa, recuperando il talento di acquisti che sembravano buchi nell' acqua (Biglia, Calhanoglu, Bonucci, Kessiè). Poi Rino, di suo, ha aggiunto un registro tattico appreso alla scuola di Ancelotti e coltivato il senso di appartenenza, mancato in modo clamoroso negli ultimi anni seguiti alla stagione dei grandi trionfi.

 

cutrone gattuso

Il clima operoso e virtuoso che non si vide con Seedorf, che fu smarrito con Inzaghi e svanì definitivamente con Mihajlovic, si è ricreato negli ultimi due mesi quando il Milan cinese guidato da un altro debuttante, beniamino della curva e del popolo dei tifosi, accolto dalla critica tra mille diffidenze, ha recuperato il dna più autentico, il milanismo insomma, riconosciuto ieri sera, ad esempio, nella glaciale freddezza di Gigio Donnarumma, all' atto dei rigori finali.

 

Così anche l' osceno sfondone di Kalinic davanti alla porta è passato quasi sotto silenzio, anche se l' interessato ha postato su Instagram una foto del gruppo in festa con le mani giunte, come per chiedere scusa. Neppure la solita incursione di Mino Raiola («se fosse per me Gigio dovrebbe lasciare il Milan») che ha dovuto rinunciare alla exit strategy studiata in estate, ha scalfito questo clima a conferma di una recuperata compattezza. Che adesso deve passare attraverso le prove più insidiose, derby e Arsenal in sequenza.

Gattuso.Milan.esultanza.2017.18.750x450gattuso genny savastanogattusogattusoGATTUSO 1PIRLO GATTUSOGATTUSOpirlo gattusoGATTUSO 1gattusopirlo gattusoberlusconi gattusogattusogattusogattuso spalletti corriere dello sportberlusconi gattusoberlusconi gattusogattuso berlusconigattuso d'amico

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…