
LA DECRESCITA INFELICE DEL CALCIO ITALIANO! ZAZZARONI: "SE SI GUARDANO I NUMERI DEI TRASFERIMENTI FIN QUI AVVENUTI, LA STIMA È 37% ITALIANI E 63 STRANIERI - SULLA VALUTAZIONE DEI GIOCATORI PIÙ PREZIOSI DEL CALCIO MONDIALE SCOPRIAMO TRA I PRIMI 10 YAMAL, MBAPPÉ, HAALAND, BELLINGHAM, VINICIUS, SAKA, MUSIALA, WIRTZ, PEDRI E VALVERDE (NEANCHE UN ITALIANO). LE CRESCITE PIU’ IMPRESSIONANTE TRA GLI UNDER 21 LE HANNO FATTE REGISTRARE JOÃO NEVES, ZAÏRE-EMERY, GAVI, GITTENS, GARNACHO, MAINOO E YILDIZ, L’UNICO CHE GIOCA IN ITALIA, ALLA JUVENTUS..."
Ivan Zazzaroni per corrieredellosport.it
Tra poco più di un mese si chiuderà la finestra estiva del mercato e allora mi va di dedicare un pensierino agli indoratori della pillola in servizio permanente effettivo, addetti ai lavori che, incuranti della triste realtà, ricoprono i profili dei calciatori con sottili lamine d’oro per impreziosirne l’immagine sui media.
Il pensiero lo estendo ai perennial che resistono ai cambiamenti di clima, moda e epoca, grazie alla loro attitudine a restare attaccati alla cadrega.
Se analizziamo i numeri dei trasferimenti fin qui avvenuti, la stima è 37% italiani e 63 stranieri, in linea con le presenze nel campionato appena concluso (30 contro 70).
Approfondendo il discorso sulla valutazione dei giocatori più preziosi del calcio mondiale scopriamo - si fa per dire - tra i primi 10 Yamal, Mbappé, Haaland, Bellingham, Vinicius, Saka, Musiala, Wirtz, Pedri e Valverde.
Non è tutto. Le crescite più impressionanti in termini di valore economico le hanno fatte registrare Doué, Ekitike, Vitinha, Mora, Olise, Mendes, Cubarsí, Woltemade. E tra gli Under 21 - dopo Yamal naturalmente - João Neves, Zaïre-Emery, Gavi, Gittens, Garnacho, Mainoo, Yildiz (l’unico italiano). Fuori dalle Top 5, Gyökeres, Osimhen, Aghehowa, Duran, Hato, Diomande, Sudakov, Silva, Hjulmand.
Quello che viene considerato il campionato più interessante e competitivo del mondo, la Serie A, è “forte” perciò di una sola presenza: Yildiz.
La riflessione più amara riguarda il bacino di calciatori al quale può attingere la nostra Nazionale. Di fronte a una trentina di ragazzi degni di attenzione, i perennial non si preoccupano della costante riduzione del numero di talenti nostrani perché, come accaduto nell’atletica e in altri sport, puntano sui calciatori di seconda generazione e sui naturalizzati.
Perché dunque preoccuparsi se presto non ci saranno più cognomi quali Bianchi, Rossi, Neri, Verdi, Rosa, Viola e Marrone? La vera identità nazionale restano le transazioni. Oltre a Coverciano, la culla del calcio.
PS: Perennial: soggetto in grado di adattarsi alle novità e ai cambiamenti, a prescindere dell’età anagrafica.