tifoso vultur rionero morto potenza

ECCELLENZE ITALIANE: MORIRE PER UNA RISSA TRA ULTRÀ DI PROVINCIA - 25 ARRESTATI, TUTTI IN CARCERE, DOPO LA MORTE DI FABIO TUCCIARELLO, INVESTITO DOPO LA PARTITA DELLA VULTURIO RIONERO (CAMPIONATO DI ECCELLENZA) - INSULTI, BOTTE, LEGAMI COI CLAN. ANCHE NELLE SERIE MINORI PUÒ SCATTARE LA GUERRIGLIA. ORA IL PREFETTO DI POTENZA CHIEDE DI VALUTARE IL RITIRO DELLE DUE SQUADRE DAL TORNEO

 

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  1. TIFOSI INVESTITI: 25 ARRESTATI TUTTI IN CARCERE

 (ANSA) - Saranno tutti trasferiti nel carcere di Potenza i 25 uomini arrestati dalla Polizia dopo la morte di un tifoso della Vultur Rionero (Campionato di Eccellenza lucana) avvenuta ieri pomeriggio a Vaglio di Basilicata (Potenza). Il provvedimento riguarda sia l'autista dell'auto che ha investito Fabio Tucciariello, di 39 anni, sia altri 24 sostenitori della Vultur, tutti maggiorenni.

 

Le accuse - a parte quella di omicidio per il presunto responsabile della morte di Tucciariello - sono di violenza privata e possesso di oggetti atti a offendere. Le indagini della Polizia, cominciate subito dopo la morte di Tucciriello, hanno portato gli agenti a Brienza (Potenza), dove la Vultur Rionero era impegnata ieri pomeriggio. Numerose persone sono state portate in questura e interrogate (le indagini sono state coordinate dall'inizio dal Procuratore della Repubblica vario di Potenza e dal pubblico ministero) e nella notte si è giunti agli arresti.

 

 

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  1. TIFOSI INVESTITI: PREFETTO, VALUTARE RITIRO SQUADRE

 (ANSA) - Il prefetto di Potenza, Annunziato Vardè, ha chiesto a Vultur Rionero e Melfi (Eccellenza lucana di calcio) di valutare "l'ipotesi del ritiro dal campionato. Le società - ha aggiunto il prefetto - devono isolare i violenti". Al termine della riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, a Potenza, Vardè e il questore di Potenza, Isabella Fusiello, hanno confermato la circostanza che si sia trattato di un agguato e che l'auto che ha investito i tifosi della Vultur si è fermata subito dopo l'incidente.

 

 

  1. INSULTI, BOTTE, LEGAMI COI CLAN COSÌ ANCHE NELLE SERIE MINORI PUÒ SCATTARE LA GUERRIGLIA

Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera

 

Dietro alla Lega Pro - la serie C -, ci sono la D, l' Eccellenza, la Promozione e la Prima, la Seconda e la Terza categoria. Fino alla serie D si è dilettanti, poi comincia il calcio professionistico. Un mondo che però, in tutto e per tutto, è uguale a quello milionario.

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Anche a livello ultrà. Tanto che ogni domenica, da Nord a Sud, le forze dell' ordine sono impegnate in centinaia di servizi di vigilanza su campi e impianti sportivi più o meno conosciuti.

 

Perché la possibilità di incidenti, anche gravi, fra opposte tifoserie è sempre presente, così come quella di aggressioni ad arbitri e giocatori. Anzi in quei frangenti le maglie dei controlli sono a volte meno strette. Striscioni e coreografie dei gruppi riprendono quelli di tifoserie più grandi, e le rivalità possono dividere cittadine distanti solo pochi chilometri. A giugno 2019 l' Osservatorio violenza dell' Associazione italiana arbitri aveva registrato 457 episodi di aggressione solo alle giacchette nere (donne comprese), 89 dei quali nel campionato di II Categoria e altri 82 in III. Una dozzina nei tornei degli Allievi regionali (ragazzi fino a 17 anni) e qualcuno di più negli Juniores regionali (fino a 19 anni).

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Una cinquantina sui campi di calcio a 5. Calabria, Sicilia e Lazio guidano la classifica delle regioni dove il fenomeno è più diffuso. A colpire non sono solo i tifosi, ma anche i dirigenti e gli stessi calciatori.

 

Uno spaccato che preoccupa proprio chi deve gestire l' ordine pubblico sui campi periferici, quelli della domenica mattina, dove i numeri di ciò che non funziona sono in crescita a fronte dei dati positivi emersi dall' ultimo report 2019 dell' Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive sui campionati professionistici. D' altra parte i social, compreso YouTube, sono pieni di video aggiornati di tafferugli e pestaggi nel corso di trasferte di tifoserie minori.

 

Incroci pericolosi dove a dividere opposte fazioni ci sono spesso pochi uomini delle forze dell' ordine. Il daspo rappresenta un' arma efficace per scongiurare problemi attorno allo stadio, anche se poi - e la tragedia di ieri lo dimostra - gli scontri più duri si verificano altrove. «Fuori contesto», come spiegano dall' autunno scorso dal Dipartimento di Pubblica sicurezza che ha invitato i questori a utilizzare con maggiore frequenza il divieto di assistere alle manifestazioni sportive.

TIFOSO VULTUR RIONERO MORTO POTENZA

 

La Direzione centrale anticrimine ha invece chiesto notizie e aggiornamenti «su abbonati e frequentatori abituali degli impianti sportivi» in vista dell' emissione di provvedimenti da parte delle questure non collegati necessariamente al loro comportamento in occasione delle partite, ma anche in altri contesti, come manifestazioni politiche oppure vicinanza o appartenenza a gruppi criminali ed estremisti. Perché adesso è questo l' ambito che preoccupa di più, soprattutto fra gli ultrà che seguono le squadre dilettanti.

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