ettore viola

“NELLA ROMA C’È UNA PROLIFERAZIONE DI DIRIGENTI E COSTI INGIUSTIFICATI” - ETTORE VIOLA, FIGLIO DEL PRESIDENTISSIMO DINO, ARCHIVIA LA GESTIONE PALLOTTA E APPLAUDE LOTITO: “DIMOSTRA CHE NON È NECESSARIO AVERE UNA PROPRIETÀ STRANIERA PER VINCERE. IL SUO È UN PO’ IL CALCIO CHE FACEVA MIO PADRE. AI TEMPI DI DINO VIOLA LA ROMA ERA UNA FAMIGLIA” – I CONSIGLI A FRIEDKIN CHE CERCA UN SUPERMANAGER (BONIEK, CAPELLO) E IL SOGNO DI... - LA CHICCA: UNA LETTERA IN CUI DINO VIOLA...

Francesco Persili per Dagospia

ettore viola

 

“Nella Roma c’è una proliferazione di dirigenti e costi ingiustificati. A Trigoria lavorano troppe persone…”.

 

Ettore Viola, figlio di Dino, il presidente che portò la Roma al punto più alto della sua storia, archivia la gestione Pallotta. “Ha creduto troppo alle promesse che qualcuno gli ha fatto, altrimenti non sarebbe mai venuto. In questi 10 anni la Roma non ha vinto nulla anche se il club è solido e il marchio è conosciuto in tutto il mondo. Lui si è fatto vedere poco e non ha mai fatto neanche lo sforzo di parlare italiano. DiBenedetto almeno dava l’idea di essere più presente. Forse non avrebbe fatto un bagno nella fontana come Jim dopo Roma-Barcellona, al massimo un pediluvio…”.

james pallotta dan friedkin

 

Pallotta disse: “Nel 2020 dovreste avere lo stadio. Se non lo avrete per quella data avrete un altro proprietario, perché non mi vedrete più da queste parti”. La questione del nuovo impianto porta Ettore Viola a ricordare i tentativi del padre di dotare la Roma di uno stadio di proprietà. “Ci ha provato 3 volte con 3 sindaci diversi e non ci è riuscito. Gli offrirono l’area della Romanina. Oggi ritengo che la soluzione Tor Vergata possa essere più fruibile rispetto a Tor di Valle”.    

 

LETTERA DINO VIOLA

 

Si volta pagina. È in arrivo Friedkin.

“L’inizio sembra incoraggiante. Lui vuole seguire la Roma più da vicino. Il figlio Ryan avrà un ruolo di primo piano, una scelta simile a quella di Zhang nell’Inter. Mi pare che questo dimostri un attaccamento all’investimento”.

 

dino viola

Appartenenza e sentimento. Valori senza tempo del “romanismo”. Ettore Viola mostra con orgoglio una lettera scritta nel ’65 dal padre al conte Marini Dettina in cui dice di restituire la tessera di socio vitalizio. Erano i tempi cupi della colletta del Sistina e Dino Viola scrive: “Mi auguro che tutti i soci siano animati dalla mia stessa aspirazione: sportivi sempre e validi sostenitori così da portare ancora una volta alla Società un contributo determinante per farla riemergere dall’avvilente situazione in cui si trova…”.

 

Il figlio del presidente del secondo scudetto giallorosso rammenta quando si nascondeva dietro la porta della casa di famiglia ai Parioli per origliare le riunioni di mercato tra l’Ingegnere, Aldo Pasquali e Oronzo Pugliese, il mago di Turi (che poi ispirò anche il mitico Oronzo Canà di Lino Banfi ne “L’allenatore nel pallone”).

 

friedkin

“Mio padre non ha mai venduto la Roma in vita. E ha lasciato nel patrimonio del club Totti e 4 miliardi e mezzo, frutto del risarcimento per la causa vinta contro la Figc per la questione Flaminio”. Il passato non si dimentica. Ettore Viola si rammarica per il trattamento ricevuto dagli ex Capitani.

 

“Hanno fatto la storia della Roma e sono stati congedati in malo modo. Francesco aveva un ruolo nella società e non lo facevano partecipare alle riunioni. De Rossi, che mi sembra abbia una attitudine da tecnico, poteva iniziare come vice di Fonseca. Sarebbe stato molto utile in quel ruolo…”.

 

lotito

Come vive da romanista il campionato di vertice della Lazio? “Sono contento. Mia figlia ha sposato uno splendido laziale…Battute a parte, ricordo che al tempo di mio padre loro finivano sempre sotto o erano in B. L’Ingegnere non è si mai confrontato con loro. Il suo avversario principale era la Juve. Riteneva i laziali ‘bravi cugini di un calcio minore”.

 

Adesso con Lotito, i biancocelesti vincono trofei e hanno 17 punti di vantaggio in classifica. “Lunga vita a Lotito. Il calcio è cambiato ma lui dimostra che non è necessario avere una proprietà straniera e una società piena di dirigenti per centrare risultati. Ha una catena di comando leggera: lui, il ds Tare, Peruzzi e il tecnico Inzaghi. Non insegue plusvalenze a ogni costo ma sceglie ogni anno uno o più tasselli utili per rinforzare la squadra. Quello di Lotito può essere un modello. È un po’ il calcio che faceva mio padre.

ettore viola donna flora totti ilary

 

Ai tempi di Dino Viola la Roma era una famiglia. Era riuscito a creare un habitat in cui i calciatori si sentivano a loro agio e rendevano al meglio. Li seguiva nella vita privata, era sempre vicino a tutti per un consiglio. Mi auguro che Friedkin faccia come lui e rivolga maggiore attenzione di Pallotta alla squadra. Si possono fare i soldi non solo con le plusvalenze ma anche con le vittorie che ingenerano ricadute positive anche a livello di ricavi”.

 

dino viola totti

Si parla in queste ore di un supermanager (Boniek, Capello) per ricostruire l’area tecnica. Ettore Viola confessa un suo sogno: “Mi piacerebbe varcare di nuovo il cancello di Trigoria ed entrare nel consiglio della nuova Roma, a costo zero. Ho tanta esperienza e conoscenze da condividere. Con professionalità, passione, entusiasmo la Roma può competere con tutti. Come ai tempi dello scudetto e della finale di Coppa Campioni. Come ai tempi di Dino Viola…”

 

giorgio perinetti odoacre chierico ettore viola antonio tempestilli salvatore castello foto di baccogiorgio perinetti ettore viola salvatore castello foto di bacco

 

dino violadino viola il presidente del secondo scudettopierpaolo mariani ettore viola foto di baccoLIEDHOLM - CONTI - DINO VIOLA - FALCAODINO VIOLAettore viola 3fienga baldissoni foto mezzelani gmt023ettore viola 8ettore viola con enrico vanzina foto di baccoettore violagiorgio perinetti ubaldo righetti ettore violaFabrizio Grassetti e Ettore Viola Ettore Viola e Antonio Calicchia ettore violail senatore lucio barani con ettore violaettore viola foto di baccogiorgio perinetti con ettore viola sulla terrazza dello zodiacogiovanni ferreri antonio tempestilli ettore violaettore viola nicola piovani foto di baccoettore viola enrico bendoni foto di baccoettore viola fabrizio maffei foto di baccogiorgio perinetti ugo trani ettore viola foto di baccoettore viola roberto pruzzo foto di baccoettore viola e marcellino radogna foto di baccofrancesca federica ettore e giacomo viola foto di baccougo trani giorgio averni ettore viola foto di baccoettore viola foto di bacco

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…