galeazzi maradona

GIAMPIERO D'ITALIA! - SCONCERTI RICORDA GALEAZZI, IL PRIMO CRONISTA TV NAZIONALPOPOLARE: "ERA UN GIORNALISTA DA COMMEDIA DELL'ARTE, IMPROVVISAVA, IL CANOVACCIO ERA LUI. NON CREDO CHE SIA DIVENTATO UN MAESTRO. È STATO TROPPO UNICO PER LASCIARE LEZIONI. LO SPETTACOLO PER NOI RAGAZZI DI GIORNALISMO ERA CAPIRE COME AVESSE FATTO GALEAZZI A TROVARSI DAVANTI A MARADONA IL GIORNO DELLO SCUDETTO" – VIDEO

 

Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

 

GALEAZZI MARADONA

Se devo raccontare la prima cosa che mi viene in mente di Giampiero è il suo sorriso, quella lunga risata grassa, un po' impostata da eroe televisivo, ma sincera, contagiosa. Era un giornalista da commedia dell'arte, improvvisava, il canovaccio era lui. E sapeva diventare subito un pezzo del mondo che doveva raccontare. Lui c'era sempre, nella calma di uno studio televisivo, nella fretta e nella lotta dei grandi spogliatoi di tutto il mondo, dove era necessario guadagnarsi il posto di battaglia migliore. E quando intervistava in diretta sembrava avesse vinto lui, non l'altro.

 

giampiero galeazzi

Lo spettacolo per noi ragazzi di giornalismo era capire come avesse fatto Galeazzi a trovarsi davanti a Maradona il giorno dello scudetto, a bere champagne con lui mentre noi eravamo ancora oltre la porta ad ascoltare una festa di altri. Così avevo imparato: quando lo vedevo muoversi in uno stadio, in un'Olimpiade, quando c'era profumo di impresa e lui cominciava a sgranchire la sua grande mole, io gli andavo dietro. Passavo i suoi stop quasi coperto dalle sue spalle.

 

SCONCERTI 4

Lui era Bisteccone e io Sconcertino. «Vieni come me» mi diceva. Non c'è mai stata amicizia, c'era simpatia, il suo piacere di indicarmi il mestiere, di mostrarmi quello di cui era capace. Non ho mai capito realmente chi fosse, la sua vita raccontata era piene di cose straordinarie e contraddittorie. Così grande e grosso, così goloso, così popolare e romano, eppure laureato in Economia statistica, materia dottorale, profonda, scientifica, mentre Giampiero sembrava tutto fuorché uno scienziato. Era un uomo di tutti, felice di avere avuto tanto e poter restituire, felice del suo lavoro di corsa, elementare come essere davanti a un albero e farlo parlare.

 

GALEAZZI 1

Eppoi aveva qualcosa nei modi di porsi che avevo visto solo in Gianni Minà. Piaceva ai suoi interlocutori, ne diventava la confidenza. Era facile parlare con Giampiero perché non tradiva, era rimasto atleta, sapeva cosa cogliere e cosa dimenticare. I suoi soggetti gli rimanevano fedeli come Maradona, Clay a Minà. Gianni più selettivo, più colto, più da film che da intervista rubata in uno spogliatoio, ma con lo stesso principio totale. Non credo che Giampiero sia diventato un maestro. È stato troppo unico per lasciare lezioni. Appariva improvvisamente dove lo sport contava, era come l'invitato d'onore a un matrimonio. Se non c'era lui, non era un grande matrimonio. Non sono cose che puoi insegnare. Io infatti mi limitavo a seguire il suo corpaccione in movimento e a invidiarlo. Faceva domande normali e tu sentivi che aveva un grande senso giornalistico anche quando diceva «Come stai? Cosa si prova?».

galeazzi maradona

 

Faceva paesaggio, atmosfera, era lui che dava colore. Le avessi fatte io col taccuino in mano sarebbero state patetiche. Lui con la sua altezza, il microfono, gli abitoni chiari e stirati, illuminava la scena e la puliva da qualunque banalità. E i campioni erano contenti di averlo intorno, si sentivano gratificati. Impensabile oggi. A volte mi sembrava eccedesse. Era diventato presenzialista, faceva forse troppe parti, mentre era soprattutto un giornalista sportivo, già lieve in partenza, e per me un mestiere che deve rimanere sempre un po' quello del monaco.

 

GALEAZZI TENNIS

Ma amava piacere alla gente, credo abbia vissuto la vita e la professione come un lunghissimo banchetto, una tavola dove ci si prende in giro e si ricorda, non si creano problemi. Ed è arrivato ad essere tante cose diverse, forse il primo vero giornalista tv nazionalpopolare. L'estate ci ritrovavamo in un albergo del Circeo. In costume Giampiero sembrava un monumento di Botero.

GALEAZZI MARADONA 22

 

E quando si alzava dalla sdraio per tuffarsi in piscina, la gente si raccoglieva ai bordi come al risveglio di un vecchio amico che sorprenderà. Prendeva una breve rincorsa poi saltava. E una montagna d'acqua saliva da ogni parte. Poi metteva la testa fuori a e aspettava l'applauso educato della gente. Anche quella volta aveva fatto il suo dovere di istrione.

GALEAZZI PANATTA 17galeazzi maradonagaleazzi maradonagaleazzi maradonaGALEAZZI SMAILAGALEAZZI MARADONA RUMMENIGGEGALEAZZI TENNIS

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...