
JANNIK ALLA PECHINESE – A QUASI VENTI GIORNI DALLA SCONFITTA CON ALCARAZ AGLI US OPEN, SINNER TORNERA’ IN CAMPO DOMANI A PECHINO NEI CHINA OPEN, CONTRO IL CROATO MARIN CILIC – IL NUMERO 2 DEL MONDO ANNUNCIA CAMBIAMENTI NEL SUO TENNIS, DALLA BATTUTA AI MOVIMENTI A RETE: “ABBIAMO RIFLETTUTO A LUNGO SULLA FINALE DEGLI US OPEN E STIAMO LAVORANDO SU ALCUNE COSE NUOVE” – LA RISPOSTA A FEDERER, CHE HA ACCUSATO I DIRETTORI DEI TORNEI DI FAVORIRE IL DUALISMO ALCARAZ-SINNER CON SUPERFICI VELOCI… – VIDEO
???Roger Federer not a fan of slowed down courts on tour:
"That's why we, the tournament directors, we need to fix it. We need to have not only fast courts, but what we would want to see is Alcraz or Sinner figure it out on lightning fast and then have the same match on super… pic.twitter.com/OvEMOq7jrO
— Tennis Masterr (@tennismasterr) September 22, 2025
Estratto dell’articolo di Massimo Calandri per www.repubblica.it
JANNIK SINNER - US OPEN - FOTO LAPRESSE
Sono trascorsi 17 giorni dalla finale di New York, la sconfitta con Alcaraz nello Slam Usa. «Mi sono preso una bella pausa: adesso sono in gran forma, corpo e testa». Parola di Jannik Sinner. Che domani a Pechino, non prima delle 13 italiane (le 19 locali) torna in campo per l’esordio nei China Open.
Avversario, il croato Marin Cilic. «Ci siamo preparati nel miglior modo possibile, ovviamente i primi turni non sono mai semplici da affrontare: staremo a vedere, speriamo comunque di riuscire a giocare un buon tennis».
jannik sinner carlos alcaraz finale cincinnati
Nell’ultima settimana ha lavorato sulla battuta (in particolare la seconda di servizio), sui movimenti a rete, su come diminuire la percentuale di errori. E anche sull’aspetto fisico. I risultati si vedranno presto. [...]
Sinner prova a tracciare un primo bilancio della stagione: «Ciò che ho dovuto affrontare quest'anno non è stato facile: ho iniziato con un gran torneo in Australia, poi è successo quello che è successo».
Dopo la vittoria a Melbourne era arrivato lo stop di 3 mesi concordato con la Wada per il pasticcio Clostebol. «Non ho giocato molti tornei importanti, questo per me è solo l'ottavo evento dell'anno, non sono molti». La delusione americana è ancora lì, dietro l’angolo. «Abbiamo riflettuto a lungo su quella finale e stiamo lavorando su alcune cose nuove».
JANNIK SINNER - US OPEN - FOTO LAPRESSE
Il servizio, la transizione a rete. Non vuole scendere nei particolari, ma: «Abbiamo cambiato alcuni dettagli. A oggi, la percentuale di errori è ancora un po’ troppo alta: spero che anche questo andrà migliorando. È solo una questione di tempo, vediamo quanto ne servirà.
Ancora non so dire quando sarò in grado di mettere in pratica i cambiamenti durante un match: rispetto a un allenamento è diverso. Ma sono motivato. È bello lavorare su qualcosa di nuovo, cerchiamo sempre di spingerci avanti. Meglio fare un passo avanti che due indietro».
La squadra della Volpe presenta una novità, rispetto a Flushing Meadows: è entrato a far parte del team il fisioterapista Alejandro Resnicoff, adesso la rivoluzione rispetto al passato (Umberto Ferrara aveva ripreso il suo posto dopo Wimbledon, Marco Panichi e Ulyses Badio si erano fatto da parte, il vecchio ‘fisio’ Giacomo Naldi è rimasto a casa) è definitiva.
«I cambiamenti principali riguardano il lavoro in campo, non quello fuori dove tutto è rimasto più o meno identico. Alejandro è un fisioterapista con molta esperienza, è sul circuito da 15 anni e ha già collaborato con diversi giocatori. Rispetta molto l'equilibrio che ha trovato, non è venuto per stravolgere alcunché: se pensa che si possa migliorare qualcosa nel mio fisico, è qui per aiutarci a farlo.
Ma anche qui, ci vuole tempo. Ci avevo già lavorato un po’ quando ero senza fisioterapista, non molto a dire il vero, ma oggi averlo con me è un gran privilegio. Ha davvero molta, molta esperienza. È una persona onesta e gentile. A casa ha una famiglia e anche questa è una bella situazione quando si stacca col lavoro. Sta andando tutto nella giusta direzione».
In una recente intervista, il grande Roger Federer ha sostenuto che l’uniformità dei campi in cemento finirebbe per favorire il gioco potente di Jannik e Carlos, aumentando ulteriormente il gap tra i due e il resto dei tennisti del circuito.
Sinner non è d’accordo: «Viviamo già tre grandi transizioni: cemento, terra battuta ed erba. È sempre stato così. I campi in cemento sono spesso molto simili, altre volte presentano alcune modifiche. Io sono solo un giocatore che cerca di adattarsi nel miglior modo possibile: credo di star facendo un buon lavoro, in questo senso».