allegri

NELLA JUVENTUS È PIENO DI NO MAX – I FEDELISSIMI DI ALLEGRI SI CONTANO SULLE DITA DI UNA MANO: SZCZESNY, DANILO, CUADRADO E DE SCIGLIO – LOCATELLI GUIDA INVECE LA FRONDA DEGLI SCONTENTI, E ANCHE I NUOVI BREMER E KOSTIC ESPRIMONO PERPLESSITÀ SULL’ALLENATORE – LA FREDDEZZA DI CHIESA, LE PERPLESSITÀ DI VLAHOVIC E I RAPPORTI TESI CON NEDVED…

nedved allegri

Estratto dell’articolo di Emanuele Gamba per www.repubblica.it

 

[…] È difficile pensare che nel gruppo ci siano dei No Max convinti (i più ostili sono stati ceduti: da Ronaldo fino a De Ligt), almeno non come ce n'erano (Paratici) e ancora ce ne sono (Nedved) in società.

 

Ma al tempo stesso scarseggiano i fedelissimi, anche tra la vecchia guardia, perché i giocatori sanno che durante il biennio di aspettativa Allegri non ha mai speso giudizi particolarmente positivi sul gruppo dal quale era stato allontanato nella primavera del 2019.

 

cr7 cuadrado

Con alcuni di quelli che ha ritrovato, riallacciare il rapporto non è stato semplice. C'è stata freddezza reciproca, forse anche sospetto. E alcuni legami, come quello con Bonucci, sono stati ripristinati per dovere di patria e interesse aziendale, ma chiaramente non si tratta di legami naturali.

 

Szczesny, Cuadrado e Danilo gli allegriani d'acciaio

Allegriani convinti sono senz'altro Szczesny, che Allegri ha sempre protetto e del quale lo scorso anno pretese la conferma quando invece la società era tentata da Donnarumma, e Danilo, ormai diventato uno delle guide dello spogliatoio grazie pure alla considerazione che il tecnico ha di lui. Anche Cuadrado non è certo ostile all'allenatore: nel suo caso, semmai, il problema è che non si regge più in piedi. Alterno è il rapporto con Kean, che Allegri ha lanciato in Serie A a sedici anni e poi ha voluto riportare a casa come sostituto di Ronaldo: il ragazzo non sembra particolarmente riconoscente: non per una questione personale bensì di immaturità, visto che a sei anni dall'esordio non è cresciuto di una virgola.

allegri arrivabene nedved

 

Allegri e il fedelissimo De Sciglio

Non si registrano frizioni tra Perin e Allegri né naturalmente con De Sciglio, il vero "cocco" dell'allenatore, che lo lanciò al Milan e lo ha richiamato per due volte alla Juventus. Non a caso questi ultimi due sono i soli ad avere rinnovato il contratto in scadenza.

 

Dybala, Ronaldo e De Ligt via: l'opposizione sembrava azzerata

Nella rottura con Dybala, invece, il parere di Allegri ha contato eccome. E ancora più in quella con Ronaldo. Con le cessioni di Zakaria, Arthur e De Ligt, assolutamente approvate dall'allenatore, l'opposizione di chi non condivideva i metodi di lavoro dell'allenatore sembrava azzerata. Sembrava.

 

Locatelli e McKennie guidano gli scontenti

allegri dybala

Il vero problema della Juventus è che una squadra zeppa di giocatori di modesta personalità, molto fragili caratterialmente, così timidi e spauriti da non essere nemmeno in grado di organizzare una fronda contro il loro diretto superiore, se solo lo volessero. Locatelli ne è un esempio.

 

McKennie, che colpisce per certi atteggiamenti infantili nella vita quotidiana, un altro. Allegri si è molto dedicato alla crescita di Rabiot, che tecnicamente stima (come lo stimavano Sarri e Pirlo, tutti perplessi per come il francese non sapesse esprimere le sue potenzialità), ma nemmeno lui brilla per spirito, carattere, leadership e capacità di cogliere al volo le situazioni di campo.

 

dusan vlahovic e angel di maria

Allegri e Di Maria, un rapporto complicato

Ma è con i nuovi che il legame ha faticato a stringersi. Con Di Maria, per esempio, c'è sempre stato una sorta di reciproco sospetto. Quando l'argentino si fece male contro il Sassuolo, alla prima giornata e sul 3-0, l'allenatore disse un paio di cose che suonarono strane: "Lui ha sempre quella faccia. Ed ha lo stesso problema della scorsa settimana". Sembrava quasi, a sentirlo, che Allegri non credesse ai problemi fisici che Di Maria aveva denunciato qualche giorno prima, come se sospettasse che l'argentino stesse già pensando a tirare i remi in barca in vista del Mondiale.

 

Sta di fatto che l'infortunio con il Sassuolo era vero, mentre il suo rientro è stato scandito da tappe strane: 36' con lo Spezia, un tempo (il primo) a Firenze, il forfait di Parigi e con la Salernitana, un ritorno svogliato con il Benfica e l'espulsione stizzosa di Monza, fino al crac di Haifa.

 

PAUL POGBA

Paredes e Pogba, altro che Allegri: la testa è al Mondiale

L'impressione è che nel gruppo, più che anti allegriani ci siano troppi giocatori che pensano ad altro, vale a dire al Mondiale. L'impegno in campo di Paredes, per esempio, è palesemente tarato sul minimo indispensabile: tanto è un prestito e la cosa peggiore che gli possa capitare è di tornare a Parigi.

 

Della vita c'è di peggio. I dubbi su Di Maria, un altro che è di passaggio, sono venuti a tutti e subito, ma non ad Agnelli né ad Allegri: aveva senso investire soldi e credibilità tecnica su un giocatore che aveva fatto chiaramente capire che la sua priorità sarebbe stata l'ultima Coppa del Mondo della sua carriera e che avrebbe, sfruttato l'ultimo contratto europeo principalmente per prepararsi al meglio per il Qatar?

angel di maria infortunio

 

E Pogba non ha forse deciso di gestire il suo ginocchio in funzione della Francia prima che della Juve, deludendo moltissimo Allegri che lo considerava uno dei suoi? All'inizio era sembrato diverso l'atteggiamento di Milik, approdato a Torino carico di entusiasmo: nei primi allenamenti si era addirittura di stupito di quanto poco la squadra ci desse dentro. Nelle ultime partite, vale a dire dopo il gol annullato con la Salernitana, anche il suo rendimento è precipitato.

 

Le perplessità di Bremer e Kostic

juve vlahovic

Anche con i nuovi Allegri si è preso poco, ma per ragioni puramente calcistiche. Bremer (stimatissimo dall'allenatore) e Kostic hanno espresso perplessità sul modo di stare in campo, essendo abituati a lavorare con tecnici molto schematici, dunque così diversi da Allegri. Soprattutto il serbo ha dimostrato di sentirsi poco a suo agio su un copione appena abbozzato come quello della Juve. Gatti, da parte sua, è costantemente in anticamera: finora lo si ricorda solo per la figuraccia di Monza e nelle gerarchie sembra sfilato anche dietro a Rugani.

 

[…] Allegri, la freddezza di Chiesa e il nervosismo di Vlahovic

A proposito di ascendente, non è mai stato granché quello nei confronti di Chiesa, con il quale i rapporti, prima dell'infortunio, erano freddini. E Vlahovic? Allegri lo ha fortemente voluto, sta cercando di limitarne i difetti ma il serbo sbuffa sovente per il modo di giocare della squadra e in campo trasuda tutto il nervosismo che si porta dietro. Lui, però, non ha mai tirato indietro il piede. Almeno lui.

paul pogba vlahovic di maria

 

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....