biraghi 6

L’ITALIA S’E’ DESTA – TRAVERSE E BEL GIOCO: LA NAZIONALE VINCE E CONVINCE CONTRO LA POLONIA E EVITA LA RETROCESSIONE NELLA SERIA B DELLA NATIONS LEAGUE – BIRAGHI, GOL CON DEDICA A DAVIDE ASTORI -  MANCINI: "NEL CALCIO CI VUOLE TEMPO, NON ESISTONO I MAGHI" – VIDEO

Mirko Graziano per gazzetta.it

L’Italia è salva, e ha anzi ancora la possibilità di giocarsi la final four. Una gara dominata, condotta a lungo in maniera spettacolare e risolta solo al 92’ (con Biraghi) per "colpa" di uno straordinario Szczesny e l’imprecisione di qualche azzurro. Sì, forse ieri è scoccata la scintilla giusta. Il "tiqui taka" manciniano convince e piace molto ai giocatori stessi. Là davanti, però, ora serve un uomo-gol convincente per far quadrare definitivamente i conti.

 

biraghi 6

CHE PARTENZA! — Mancini conferma l’undici anti-Ucraina: Donnarumma in porta; Florenzi, Bonucci, Chiellini e Biraghi dietro, Jorginho in regia; Barella e Verratti interni; Chiesa, Bernardeschi e Chiesa là davanti, e stavolta è lo juventino a partire da "falso nove". Nella Polonia resta fuori Piatek, il capocannoniere della nostra serie A, ed è Zielinski ad agire a supporto di Lewandowski e Milik. Primo tempo a senso unico, dominio azzurro, e lo 0-0 all’intervallo è qualcosa di inspiegabile: due traverse e tre miracoli di Szczesny.

 

La banda Mancini tiene palla, pressa altissimo e crea occasioni a raffica. Dopo pochi istanti Jorginho (destro a girare) colpisce la traversa. Al 23’, Chiesa sfonda sulla destra e serve Bernardeschi che calcia malissimo da buona posizione. È poi ancora Chiesa ad asfaltare gli avversari di turno: centro basso per Insigne, tocco in scivolata del "10" e palla che va a sbattere ancora sulla traversa con Szczesny battuto. Il portiere polacco sale poi in cattedra: parate mostruose su Jorginho (diagonale di destro), Chiellini (testata all’incrocio) e Florenzi (botta ravvicinatissima dopo uno spettacolare triangolo con Insigne). La Polonia, in avanti, è tutta in un sinistro di Milik deviato in angolo da un difensore azzurro.

 

biraghi polonia italia

LA RIPRESA — Due cambi polacchi a inizio ripresa: fuori Szymanski e Linetty, dentro Grosicki e Blaszczykowski, squadra che dal "rombo" passa al 4-4-2. Poco prima del quarto d’ora anche Donnarumma piazza la paratona deviando il diagonale stretto di Grosicki che colpisce da non più di cinque metri. Gli azzurri reagiscono subito: cross da destra e Biraghi, piazzato sul secondo palo, spara altissimo in corsa. Intanto, là davanti Insigne va in mezzo, Bernardeschi si sposta a destra e Chiesa a sinistra. Altra cavalcata dell’esterno viola e destro a girare che viene deviato in angolo. Intorno al 20’, gli azzurri vanno in porta col pallone, stile Barcellona di Guardiola, ma Insigne (l’uomo dell’ultimo passaggio per Chiesa) è in fuorigioco. Al’26, assist al bacio di Chiesa per Bernardeschi che da cinque metri mette fuori di testa. Poi Insigne appoggia molle e sul contropiede polacco serve la freddezza di Donnarumma, bravo a disinnescare Grosicki. Ancora Bernardeschi dal limite: di poco alto. A dieci minuti dalla fine il Mancio lancia Lasagna proprio al posto di Bernardeschi: non un buon segno per Immobile. Quindi, dentro Piccini per Florenzi. E al 92’ arriva il gol salvezza: angolo da destra, testa in tuffo di Lasagna e volée sotto misura di Biraghi piazzato sul secondo palo. Vittoria strameritata, e l’Italia rivede la luce.

astori franchi

 

MANCINI

Da gazzetta.it

Il commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini commenta così a caldo la vittoria in Polonia: "Partita che abbiamo dominato dall’inizio alla fine, dovevamo far gol prima, era ingiusto lo 0-0. Tutti i ragazzi stanno cercando di fare il massimo. È una buona vittoria in una partita giocata benissimo , possiamo migliorare molto”. Un’emozione dietro l’altra, dopo una partita gestita dal primo minuto con un possesso palla che sfiora quasi il 70%: “Il calcio è questo, un gol che meritavamo dall’inizio della gara e che abbiamo lottato per poterlo concretizzare”. Sulla gestione della panchina e sulla possibilità di fare cambi prima il tecnico si è così espresso: "Non pensavo a fare sostituzioni prima perché stavamo giocando bene. Lasagna? È un giocatore in forma, dovevo alzare i centimetri in campo, ecco perché ho scelto Kevin".

 

mancini

IN CONFERENZA — Mancini ha proseguito l'analisi del match in conferenza stampa partendo dalla formazione di oggi: "Volevo proporre una squadra che giocasse in casa o fuori con la stessa mentalità. Ma per giocare nella metà campo avversaria purtroppo non ci bastano 3-4 partite. La vittoria serve soprattutto ai giocatori - ha proseguito il c.t. azzurro -, sanno quando giocano bene e quando no". Sul problema del gol Mancini spiega: "Non abbiamo mai avuto problemi, di nessun genere. Abbiamo avuto l’aiuto di tutti. Stiamo continuando, cercando di crescere. Possiamo commettere degli errori, con partite meno belle come con il Portogallo, ma con un’età media di 23 anni e mezzo". Infine sulla possibilità di vincere il girone battendo il Portogallo. "Noi dobbiamo arrivare all’Europeo, non avere difficoltà e vincere il girone. Questo è il nostro obiettivo. Dobbiamo avere questa mentalità, il risultato è fondamentale, ma poi contano anche i movimenti dei giocatori e il collettivo".

astoriastori-fiorentina10

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...