paolini sonniferi

L'ULTIMA DROGA DEL CICLISMO: IL SONNIFERO! - DOPO IL DOPING, ARRIVA UN'ALTRA PIAGA: “I CICLISTI PER REGGERE NEI GRANDI GIRI SI IMBOTTISCONO DI TRANQUILLANTI E ALCOL. E DIVENTANO DIPENDENTI'' - IL CASO PAOLINI

Pier Augusto Stagi per “il Giornale”

CICLISMO SONNIFERICICLISMO SONNIFERI

 

Vanno a pane e acqua, ma anche a sonniferi. Il ciclismo, non è un mistero, negli ultimi anni si è ripulito e di molto. Sono stati tantissimi i corridori cacciati dal tempio, per non dire cancellati. In nessun altro sport si è controllati come nello sport del pedale. Soprattutto controlli a sorpresa, fuori competizione, h 24 per 365 giorni all' anno. Detto questo, il ciclismo sta vivendo una nuova emergenza ed è data dai sonniferi.

 

A darne notizia sono direttamente i medici che, alla luce della notizia della positività alla cocaina di Luca Paolini, riscontrata all' ultimo Tour de France, e che recentemente ha deciso di raccontare la sua verità a La Gazzetta dello Sport, hanno lanciato un grido se non di allarme di assoluta preoccupazione.

 

Una storia di dipendenza nata da semplici gocce di sonnifero quella di Paolini, che diventano indispensabili per vivere. Boccette portate di nascosto in camera. «Prendevo gocce per dormire spiega Paolini -. Il principio attivo è la benzodiazepina. Ma crea una maledetta dipendenza».
 

PAOLINIPAOLINI

Il Minias, questo è il nome del farmaco: tra tutte le benzodiazepine è quello che provoca più dipendenza. «Si inizia con 10 gocce, poi 15, 20, 30... si arriva anche a 100 spiega Massimo Besnati, medico della Katusha, la squadra russa per la quale correva Paolini -.

 

Se cerchi di smettere, provoca sindromi di astinenza. Pensate che a Milano e Verona esistono due cliniche specifiche per la disassuefazione. Luca cercava di camuffare e combattere i sonniferi con il caffè.

 

Si portava la macchinetta alle corse e prima di scendere a colazione si beveva 5-6 tazze: serve per combattere l' alterazione dello stato di vigilanza, il rincoglionimento, che ti lascia un sonnifero. Però poi sei costretto ad aumentare le dosi».
 

MINIAS CICLISMO SONNIFERIMINIAS CICLISMO SONNIFERI

Ma il problema non è solo di Luca Paolini, ma pare essere molto più esteso, soprattutto stranieri, che si trovano anche a combattere con problemi di alcolismo. «Quello dei sonniferi è un problema grave, e molto più ampio di quanto si possa pensare precisa Besnati -. A renderlo ancora più grave l' usanza abbastanza diffusa di abbinarci l' alcol». Gli fa eco il dottor Luigi Simonetto, presidente della Commissione Tutela e Salute della Federciclismo. «Il problema c' è e non va sottovalutato.
 

Va monitorato e arginato, anche se la figura del medico, paradossalmente, oggi sta andando via via indebolendosi. Ora una moltitudine di soggetti, dalle competenze più svariate, ruotano attorno ad un atleta e non sempre hanno realmente specifiche competenze o rigore professionale.

 

Oggi nutrizionisti, psicologi, motivatori, biomeccanici, preparatori atletici e via elencando formano, senza vero coordinamento, il pool di assistenza all' atleta. Questo è il vero problema».
 

PAOLINIPAOLINI

E i corridori cosa ne pensano? Cristian Salvato, presidente del loro sindacato: «Che dei corridori, soprattutto al termine di una corsa a tappe di tre settimane, ricorrano a qualche tranquillante per dormire, non è una novità. Ma da qui a dire che esiste un' emergenza di abuso mi sembra azzardato.

 

Occorre informare, non demonizzare. I ciclisti non sono un gruppo di pazzi che fanno uso indiscriminato di farmaci, ma se qualcuno è in possesso di elementi che dicono il contrario, è bene che questi studi vengano tirati fuori». Il ciclismo ha tutto per contrastare anche questo problema, per arginare la piaga dei sonniferi dopo quella del doping: l' importante è non dormire sugli allori.

PAOLINI SONNIFERIPAOLINI SONNIFERI

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…