gravina lotito

“L’INCHIESTA SUL DOSSIERAGGIO CONTRO GRAVINA? IO E LA LAZIO NON C'ENTRIAMO NULLA" – LOTITO A GAMBA TESA SULL’INCHIESTA DI PERUGIA: “NON CONOSCO NESSUNO NÉ I FATTI, DIFFIDO CHI ACCOSTA IL MIO NOME A QUESTA VICENDA” – SUL RUOLO CHIAVE NELL’INDAGINE DI EMANUELE FLORIDI, EX COLLABORATORE DI GRAVINA, PASSATO NELL’ORBITA DEL PATRON BIANCOCELESTE: “È AMICO DI TUTTO IL MONDO NON SOLO DI LOTITO…”

GIUSEPPE GRAVINA - CLAUDIO LOTITO

 (ANSA) "L'inchiesta sul dossieraggio? La Lazio non c'entra nulla, né il sottoscritto. Ho fatto un comunicato ufficiale per smentire categoricamente e diffidare chiunque accosta a questa vicenda il mio nome che usano come cassa di risonanza. Non conosco nessuno né ho conoscenza dei fatti". Così ai microfoni di Sky Sport Claudio Lotito sulla vicenda dell'inchiesta di Perugia. "Sono stato chiamato per sapere se conoscessi alcune persone presenti in questa vicenda. Ma non sono a conoscenza di nulla, né ho mai trattato nulla. Il primo che accosta il mio nome a questa vicenda subirà le conseguenze preposte dalla legge".

 

"Ma io in questa vicenda non conosco nessuno, non sono mai entrato nelle vicende e non ho neanche la conoscenza dei fatti - ha aggiunto Lotito - Sono stato chiamato perché alcune persone, compreso Emanuele Floridi, che sanno tutti, è una persona con cui ho un rapporto come lui ha un rapporto con tutti i presidenti di Serie A e di Serie B. E con lo stesso Gravina, perché io l'ho conosciuto da Gravina. Allora hanno voluto sapere se io conoscessi le persone che oggi sono attenzionate. Hanno visto che io non conosco nessuno".

claudio lotito

 

"Peraltro - ha sottolineato - sono stato chiamato e sono andato subito, senza avvalermi delle mie prerogative da parlamentare, l'ho fatto perché non ho nulla da nascondere. Oggi ho fatto un comunicato ufficiale dichiarando e diffidando tutte le persone che utilizzano il mio nome accostandolo a questi problemi e soprattutto per lasciare intendere eventuali mie considerazioni su questo tema. Io su questo tema non sono a conoscenza di nulla e non ho mai trattato nulla. Quindi l'ho detto apertamente e lo ridirò oggi pubblicamente: il primo che si azzarda ad accostare il mio nome a questa vicenda avrà le conseguenze preposte da quello che prevede la legge".

claudio lotito

 

Inchiesta Perugia: Lotito, 'Floridi? E' amico di tutti'

(ANSA) - "Cercano di dire sempre, in tutte le cose 'amico di Lotito', ma Floridi è amico di tutti, non solo di Lotito, è amico di tutto il mondo di tutti i presidenti della Lega di serie A. Confondono strumentalmente il piano politico dai fatti personali che non hanno nulla a che vedere": così il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia, Claudio Lotito, ai microfoni del Tg1, in una intervista telefonica andata nell'edizione delle 20 più ampia rispetto a quella diffusa nell'edizione delle 13.30 nell'ambito di un servizio sull'inchiesta di Perugia.

 

emanuele floridi

Lotito, 'confusi strumentalmente politica e privacy'

 (ANSA) - I presunti tentativi di dossieraggio al centro dell'inchiesta dei pm di Perugia agitano le acque anche nel mondo del calcio e tra i nomi eccellenti finiti sotto i riflettori in queste ore c'è il presidente della Lazio, ex proprietario della Salernitana e senatore di Forza Italia Claudio Lotito. Che reagisce: "confondono strumentalmente il piano politico con dei fatti personali che non hanno nulla a che vedere con la vicenda" dei dossier, dice prima di mandare una nota che smentisce anche il suo legale. Conoscenze e vicende sul patron biancoceleste emergono in un'indagine nei confronti del presidente della Figc Gabriele Gravina, che sarebbe stata pilotata dai due indagati chiave, il finanziere Pasquale Striano e il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati.

maurizio gasparri claudio lotitomeloni lotitoclaudio lotito foto di baccogravina lotitoclaudio lotito e luca ciriani al ristorante del senato

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…