C’È POCO DA STARE ALLEGRI - L’ALLENATORE DEL MILAN PARLA GIÀ DA EX E MANDA UNA STOCCATA AI POTENZIALI EREDI INZAGHI E SEEDORF: “I CICLI FINISCONO, MA GUIDARE UNA GRANDE SQUADRA NON È COME SCRIVERE UN TEMA”

Stefano Scacchi per "la Repubblica"

Un club che sta cambiando faccia, un allenatore consapevole di non poter essere più sicuro del proprio futuro e una partita da vincere a ogni costo perché il Milan non può permettersi altri passi falsi in campionato. Questa sera contro il Genoa a San Siro, Kakà e compagni avranno un unico scopo: interrompere il digiuno iniziato il 19 ottobre dopo l'1-0 sull'Udinese, seguito da due sconfitte con Parma e Fiorentina e due pareggi con Lazio e Chievo.

Ma ieri il primo pensiero, nella testa e nel cuore di Massimiliano Allegri, era un altro: «Voglio esprimere la mia più grande solidarietà alla Sardegna che ha vissuto una tragedia enorme. Sono molto legato a quella terra splendida e a quella gente meravigliosa perché ho giocato nel Cagliari e l'ho allenato. Ho conosciuto i sardi e so che sono tosti. Sapranno rialzarsi velocemente e ricominciare una vita normale anche se sarà molto difficile».
Tutto il resto segue a distanza siderale.

Compreso l'avvenire della sua panchina al termine di questa stagione. Non occorre più nessuna finzione di fronte alle voci su Seedorf, Inzaghi, Mangia. Fino all'ultima dichiarazione di Ancelotti («Al Milan tornerei, perché no?»): «Sento da anni questi discorsi. So di non poter essere il tecnico del Milan a vita. I cicli iniziano e finiscono. Gli allenatori non sono eterni. In Italia stanno venendo su alcuni ragazzotti che possono ambire alle grandi squadre. E dico ragazzotti perché inizio a essere vecchio. Ma allenare una grande non è semplice come scrivere un tema a scuola. Ci sono le categorie come in ogni ambito della vita. Inzaghi sta facendo bene in Primavera, Seedorf credo giochi ancora».

Nonostante queste considerazioni, mai come in questi giorni, Allegri sembra determinato a invertire la rotta finora molto accidentata. Il livornese ha alzato la voce in allenamento e dettato parole d'ordine molto decise: «Ci sono momenti nei quali un allenatore ha bisogno di spronare la squadra se vuole qualcosa di più. Passo per essere un buono, ma non lo sono. Dobbiamo mostrare attaccamento alla maglia, senso di appartenenza e rispetto verso milioni di tifosi rossoneri in giro per il mondo. E non voglio vedere menefreghismo».

Squalificato Montolivo, il capitano sarà Kakà, convocato dopo qualche apprensione per il colpo subito in allenamento nel contrasto che ha provocato la distorsione alla caviglia di Zaccardo. Tutti devono confrontarsi con il ruolo di leader conquistato in breve tempo dal brasiliano, compreso Balotelli senza gol in campionato dal 22 settembre.

La squadra (è stato annullato il ritiro di Natale a Dubai) ha ricevuto la visita di Adriano Galliani e Ariedo Braida a Milanello per creare maggiore compattezza. «Siamo ancora il club più titolato al mondo. Lavoreranno tutti insieme per il bene del Milan», commenta Allegri a proposito della transizione societaria. Il cambio della guardia sarà completato la prossima primavera.

Il prossimo organigramma ha una sua fisionomia in alcune caselle. Fenucci, Uva e Albertini papabili per gli incarichi di amministratore delegato e direttore generale; Maldini responsabile dell'area tecnica e uomo immagine del club nel mondo. Più complicata al momento l'individuazione dell'uomo mercato. Difficilmente Paratici e Sabatini lasceranno Juventus e Roma. Viene seguita la situazione di Pradè in scadenza di contratto con la Fiorentina. E poi spetterà al nuovo ds scegliere il capo degli osservatori internazionali.

 

ALLEGRI E GLORIA PATRIZI Galliani-AllegriBARBARA BERLUSCONI COL FIDANZATO LORENZO seedorf clarence 019FILIPPO INZAGHI

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?