claudio ranieri

“IO SONO BENJAMIN BUTTON” – CLAUDIO RANIERI, 74 ANNI, RIVELA AL "CORSPORT" CHE A FINE STAGIONE SI RITIRERA’: “MI HANNO TIRATO GIU’ DALL’AVENTINO MA ORA È INIZIATA L’ULTIMA TAPPA. EMOZIONI FORTI PERCHE’ SONO LE ULTIME. CONTRO LA LAZIO HO VISTO UNA ROMA DIVERSA, UNA ROMA CHE SA STARE IN CAMPO – HO GIÀ UNA BUONA ROSA, MA VA COMPLETATA PERCHÉ TRA POCO GIOCHEREMO TRE PARTITE A SETTIMANA. SERVE QUALCOSA IN PIÙ, DEL RESTO SI PARLA DI MERCATO DI RIPARAZIONE E ALLORA ANCHE NOI PROVIAMO A RIPARARE” – E POI DYBALA, HUMMELS, PAREDES E IL RITORNO DI TOTTI…

Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport - Estratti

 

Claudio, ti consideravano esperto già una ventina d’anni fa. 

claudio ranieri meme

«Io sono Benjamin Button...». 

 

Ranieri sottolinea quasi tutte le risposte con una risatina, la sua inimitabile risatina complice: è l’allenatore del sorriso, della positività e della calma, il rasserenatore che nel 2007 fece dire a Enzo Bearzot, intervistato da Gianni Mura, «mi piace Ranieri, è una persona esperta e pacata, seria e civile. L’uomo giusto per la Juve». 

 

Sei davvero tanto pacato, serio e civile? (Evito di chiedergli se sia l’uomo giusto per la Juve perché ha già dato e poi non è certo il momento). 

«In apparenza, sì». 

 

E lontano dalle telecamere? 

«Anche. Sono quello che si vede, non so fingere». 

 

È così facile associare il nome di Ranieri a uno stile, un genere, un universo. Ranieri umanissimo e fuori norma. Sempre la parola giusta, mai una fuori posto. Un’adesione alle squadre e ai luoghi simile a quella di Mourinho, ma meno rumorosa. «Mi vogliono bene a Valencia, a Cagliari, anche a Firenze, Napoli, Catanzaro e naturalmente a Roma, la mia Roma... le partite all’oratorio al Testaccio e San Saba».  

claudio ranieri ivan juric

La sua prima volta nel ’69. «L’anno della morte di Taccola, il 16 marzo, lo ricordo bene. Giocavo nella Roma Primavera, torneo di Sanremo». 

 

L’indimenticabile torneo giovanile di Sanremo. 

«Siamo entrambi... esperti». 

 

Da allora sono trascorsi 56 anni, quaranta dei quali li hai passati su una panchina. Riesci ancora a emozionarti? Penso naturalmente a domenica sera, al derby. 

«Sono emozioni forti, anche perché sono le ultime». 

 

Vuoi dire che a giugno chiudi sul serio? 

claudio ranieri foto mezzelani gmt99

«È iniziata l’ultima tappa e quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita». 

 

. .. che fantastica storia è la vita. Sarà contento Antonello. Preciso: Venditti, non Alessandro. 

«Ho capito di essere cambiato». 

 

Dove e quando? 

«All’Olimpico, quando veniva cantato l’inno di Antonello, io non salivo dal tunnel perché mi commuovevo, mentre adesso riesco a reggere l’emozione e, anzi, il canto dei sessantamila mi dà l’ultima botta d’energia». 

 

E pensare che avevi annunciato l’addio alle armi. 

«Mi credi se ti dico che negli ultimi mesi ho ricevuto più richieste che dopo il trionfo col Leicester? Quando mi sono accorto che c’era ancora voglia di Ranieri, la voglia è tornata pure a me, ma sapevo che l’avrei fatto solo per due squadre, Cagliari e Roma. Mi hanno tirato giù dall’Aventino». 

 

La chiamata - annunciazione!, annunciazione! - quando è arrivata di preciso? 

claudio ranieri foto mezzelani gmt98

«Quel lunedì di novembre, mi telefonò Ghisolfi per dirmi che i Friedkin volevano parlarmi. Sono partito subito per Londra». 

 

Volo di linea, giusto per non farlo sapere in giro. 

«Ragazzo, non fare il furbetto. A Londra ho casa». 

 

Durante il viaggio cos’hai pensato? 

«Cos’altro avrei dovuto pensare? Avevano appena esonerato Juric, chiamano me e che pensiero posso mai fare? Claudio, si ricomincia». 

 

Come va con l’inglese? 

«Maccheronico, come sempre». E ride. 

 

I Friedkin ti hanno capito. 

«E io ho capito loro, hanno voglia di fare bene, di riportare in alto la Roma. Non parlano in pubblico? Perché, vedi altri americani, mi riferisco a proprietari di squadre, che rilasciano interviste o semplici dichiarazioni? Gli americani sono fatti così. Affidano i compiti alle persone che scelgono e se non vanno bene le cambiano». 

 

(...)

claudio ranieri foto mezzelani gmt96

 

Come hai trovato la squadra? 

«Come tutte le squadre che escono da un esonero. In questo caso addirittura due in pochi mesi. Giù moralmente, ma a posto fisicamente. Con Daniele e Juric avevano lavorato bene sul piano atletico. Io ho semplicemente portato le mie idee, ho provato a stimolare i ragazzi, siamo entrati presto in sintonia. Cosa significa entrare in sintonia? Pensare le stesse cose, dare tutto l’uno per gli altri.

 

Giocare sempre alla morte. Sono uno che in allenamento pretende tanto, quando arriva la partita lascio libertà ai giocatori perché, se hanno lavorato bene, sanno come comportarsi sia difensivamente sia offensivamente. A ogni errore deve corrispondere una reazione, nessuno deve ripensare allo sbaglio che ha appena commesso. C’è tanto tempo ancora. Sbagliamo tutti, in campo, nella vita... Tempo fa lessi una frase che mi piacque parecchio». 

 

Quale? 

«Se un errore non è un trampolino di lancio, è un errore». 

 

 

(…) 

A proposito di salite, Claudio: ho dato un’occhiata alle ultime 8 partite della Roma, sono un delirio. Punti in fretta. 

«So tutto, ho tutto chiaro. Ma ora le cose vanno meglio, la squadra ha recuperato l’autostima, è in fiducia». 

claudio ranieri foto mezzelani gmt93

 

Hai vinto il quinto derby su cinque: la prima cosa che hai pensato. 

«Ero contento per i tifosi. La gioia che riesci a donare è più grande di quella che provi. Io non ho paura di dire le cose: abbiamo battuto una Lazio che sta facendo una grande stagione e un bellissimo calcio.

 

Domenica ho visto una Roma diversa, una Roma che sa stare in campo. Molto distante da quella di Napoli, ma ero arrivato solo da un giorno e i nazionali erano appena rientrati. Il progresso, la crescita è notevole. A Napoli avevamo fatto una partita buonina, ma eravamo stati troppo timidi, non avevamo mai provato a vincere». 

 

Da qui al 3 febbraio quanto e dove cambierete? 

«Ho già una buona rosa, ma va completata perché tra poco giocheremo tre partite a settimana. Serve qualcosa in più, del resto si parla di mercato di riparazione e allora anche noi proviamo a riparare». 

Qualcosa in più, ma anche qualcosa in meno. 

«Ci saranno delle partenze, certo, e gli ingressi dovranno rispettare i parametri del Fair Play Finanziario». 

 

Come vedi Dybala? 

«Con il sorriso. Il sorriso è importante, chi arriva al campo col sorriso, come Paulo, facilita le cose e ti riempie il cuore. Dybala mi piaceva tanto già quand’era al Palermo». 

claudio ranieri foto mezzelani gmt91

 

Sbaglio o gli hai garantito la centralità che inseguiva da anni? 

«Per me sono tutti centrali, devono esserlo. Paulo è di un calcio superiore, ora gioca tanto perché sta bene, ma va salvaguardato. Lo tolgo non appena lo vedo stanco. Nel derby lui e Dovbyk hanno fatto un lavoro eccezionale, contribuendo al successo in modo decisivo». 

 

A Paredes e Hummels hai restituito spazio e dignità. 

«A Paredes e Hummels non devi dire niente, loro sanno bene cosa fare e i compagni gli riconoscono la leadership, non a caso si appoggiano sempre su di loro». 

 

claudio ranieri murale a testaccio

«Nessuno aveva problemi con Ranieri, ma il giorno prima della partita ci allenavamo per giocare in un modo e il giorno dopo cambiava tutto». Lo disse Hasselbaink che hai allenato al Chelsea. 

Ride. «Con me Hasselbaink ha segnato come mai in precedenza e anche in seguito». 

 

Ogni volta che ti chiedono di Totti, del suo ipotetico - e aggiungo auspicabile - ritorno alla Roma, rispondi che gli telefonerai, che parlerai con lui. È una non-risposta. O hai trovato sempre occupato? 

claudio ranieri

«È una non-risposta. Ma posso garantire che parlerò con Francesco, prima però dovrà capire cosa vuol fare da grande. Parlerò con lui, così come ho parlato con Daniele e vorrei tanto abbracciare Bruno Conti, che non vedo da troppo tempo». 

 

Pensi che ci siano preclusioni dei Friedkin relativamente al ritorno di Francesco. 

«Non ne abbiamo ancora parlato. Ma non penso, non lo so». 

claudio ranieri foto mezzelani gmt120fulvio abbate claudio ranieri

 

claudio ranieri arrivo a fiumicinoclaudio ranieri foto mezzelani gmt119

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…