clerici

LETTERATURA DELLA RACCHETTA BY GIANNI CLERICI: "SONO UN ‘GIORNATORE’, UN GIORNALISTA-SCRITTORE - MCENROE? UNO SBRUFFONE. BORG? VITTIMA DI TUTTO E DI TUTTI. L’ITALIANO MIGLIORE? PIETRANGELI. FEDERER? L’ESSENZA DEL TENNIS - SE RISCHIAMO LA NOIA, NON E’ COLPA SUA MA DELLE RACCHETTE - VIDEO

Giorgio Gandola per La Verità

 

Gianni ClericiGianni Clerici

È più importante la notizia o il modo di raccontarla? Per scrivere sull' epopea dei contrabbandieri è meglio travestirsi da parroco? Perché oggi anche il grande Roger Federer finisce per annoiare? Perché un libro non ha chance di vendere se non ti fai invitare da Fabio Fazio? Perché per salvaguardare il dialetto lombardo bisogna andare in Svizzera? Perché tutti potremmo rimpiangere Silvio Berlusconi, non solo i tifosi del Milan? Perché oggi le telecronache migliori sono a 2 voci?

 

Domande random per rispondere alle quali servirebbero quattro docenti universitari con l' autostima a pieno regime. A meno che, nella sala da pranzo dell' hotel Tre Re, il più antico di Como, non hai di fronte Gianni Clerici. Allora quel domino sconclusionato di quesiti si trasforma in armonia, quel coacervo di pensieri diventa una conversazione antica fra un piccolo scriba e un profeta della parola, della racchetta, della comunicazione e della cultura popolare.

 

Gianni ClericiGianni Clerici

«Ti rispondo facile perché sono un "giornatore". L' ho spiegato stamattina alla mia dentista che mi chiedeva cosa faccio nella vita. Il giornatore, giornalista-scrittore. E questo mi dà il diritto di spiegare ciò che ho vissuto, soprattutto una volta girato l' angolo degli 80 anni. Però devi darmi tempo perché mi ha detto il medico che ho l' ipotalamo pigro. Tu hai l' iPad, io un' irrorazione sanguigna insufficiente di quella parte del cervello che incide sulla memoria. Ero una persona colta, adesso faccio figure».

 

Il giornatore che ha scritto saggi, romanzi, commedie e una bibbia dello sport come 500 anni di tennis non è ancora sazio. È appena uscito per Mondadori Diario di un parroco del lago. Vogliamo confrontarci con un gigante come Georges Bernanos?

«Giammai, l' ho letto ed è inavvicinabile, troppo intellettuale per me. Volevo raccontare storie di contrabbandieri sul lago di Como. Ho conosciuto le storie messe insieme in una vita e ritrovate dentro alcuni taccuini in un trasloco. Sono andato a trovarne uno di 93 anni che si chiama Canzani e che a quella veneranda età passeggia ancora su quei sentieri fra Italia e Canton Ticino. Mi ha detto "Vemm su a pè", andiamo su a piedi. Ma non ho avuto il coraggio e mi sono fatto portare con l' idrovolante a guardare quei posti dall' alto».

 

Va bene, ma il parroco del paese di Lezzeno, lungo 7 chilometri come una infinita biscia d' acqua spiaggiata, cosa c' entra?

mcenroe borgmcenroe borg

«Avevo le storie, ma non avevo la spina dorsale, il filo della collana, insomma l' io narrante. Allora Basilio Luoni, un genio della pittura citato da Giovanni Testori, che fa pagare i quadri a seconda della tua dichiarazione dei redditi, mi ha consigliato di usare il parroco. Confessione, misericordia e consolazione: mi è sembrata una buona idea. Mi sono dovuto immedesimare, ho riletto tutti i Vangeli e ho messo a frutto una laurea in storia delle religioni presa a Urbino».

 

Perché è affascinato dalla storia delle religioni?

«Perché mi interessa molto sapere dove andrò a finire una volta morto. Sul libro sono sereno, l' ho fatto leggere a monsignor Gianfranco Ravasi. Sul mio destino riguardo al dopo, molto meno».

 

È vero che per scrivere si ritira in un paesino del Canton Ticino, in una casa senza telefono?

CLERICICLERICI

«A Roveredo, che loro chiamano Rorè, 2.000 abitanti, domina il silenzio. Lì sto bene, parlano tutti in dialetto senza la vergogna che contraddistingue gli italiani. La loro tv propone tre trasmissioni in dialetto alla settimana, da noi è quasi proibito. Il dialetto è un valore primario, mia nonna parlava francese e dialetto. I dialoghi del mio libro sono in dialetto. Lo fa anche Camilleri. A Rovè sto bene e mi sfogo a battere sui tasti. Anche perché oggi i giornali ti chiedono sempre meno. A Repubblica sono gentili: "Gianni, hai scritto 40 righe, sono troppe. Per favore ce ne mandi 35?". È la società dello smartphone che detta tempi e lunghezze».

 

Un libro resta un oggetto di culto, lo si ama, lo si coccola. Ma bisogna anche venderlo.

«Vorrei raggiungere la mia media di 10.000 copie, ma non è facile. Per vendere devi andare a presentarlo in tv da Fabio Fazio. Ho chiamato Massimo Gramellini, un ragazzo che avevo lanciato io al Giorno, e gliel' ho proposto. Forse si farà e forse no. Loro hanno già prenotato Naomi Campbell e Matteo Renzi, mi devo mettere in coda».

 

I contrabbandieri di Lezzeno. Perché proprio quelli lì?

«Perché a Lezzeno negli anni Settanta ci trovavamo noi del Club del giovedì. Andavamo al Crotto del misto con Gianni Brera, Giovanni Arpino, Mario Soldati e Giorgio Bassani. Non potevo esimermi dall' imparare a scrivere. Una squadra da Champions league, loro. Ma il più speciale era l' oste, il Bondi, che Brera definì l' italiano più intelligente privo di licenza elementare.

samprassampras

Poi arrivò anche l' Ottavio Missoni che portò il club a Milano, al Boeucc. Ma con lui tutto diventò più mondano».

 

Il suo bestseller resta 500 anni di tennis, l' avrebbe mai immaginato?

«Sono stato fortunato. Devo ringraziare Dennis Rhodes, che lo ha amato e diffuso. Lui era bibliotecario alla Northern library del British museum. Quando stavo a Londra andavo lì a imparare l' inglese e a guardare le turiste. Un giorno mi dice: "Lei è Clerìci, scrive sul tennis".

 

Aveva imparato l' italiano nell' Ottava armata durante la seconda guerra mondiale. È stato gentile, anche se gli ho smontato un mito: il tennis non l' hanno inventato loro. Ne parla già un filosofo italiano, Antonio Scaino da Salò, nel primo libro su questo sport nel 1552. Poi loro hanno fatto finta di reinventarlo nel 1870 grazie alle palle di caucciù importare dal Sud America».

 

pietrangeli con gianni clerici pietrangeli con gianni clerici

E arriviamo ai gesti bianchi. Una battaglia fisica e mentale con una rete in mezzo per non sbranarsi. Ma adesso domina la noia. Colpa del sublime (ed eterno) Roger Federer?

«Lui è un fenomeno, riassume in sé l' essenza del mio sport. Se rischiamo la noia non è colpa sua, ma delle racchette. Quando si passò dal legno al metallo si sbagliava molto meno. Ora carbonio, strumenti spaziali. I giocatori non sbagliano più e dal campo esce la variabile più affascinante della vita umana, l' errore. In laboratorio stanno provando racchette con microchip che comunicano al computer ogni impatto per azzerare gli errori. Tutto ciò è disumano e lo pagheremo».

 

Perché finisce il fascino o perché vinceranno sempre gli stessi?

«Qualche anno fa il baseball commise la stessa imprudenza. Negli Stati Uniti vennero adottate le mazze di plastica e per una stagione si videro solo fuoricampo. La gente si annoiò e gli spettatori si dimezzarono. Allora la Lega decise di tornare indietro, e lo fece di corsa. Business is business, altro che tecnologia».

Agassi e SamprasAgassi e Sampras

 

Oggi non c' è tv che non trasmetta lo sport a due voci. Lei e Rino Tommasi inventaste un format.

«Merito anche di Berlusconi, che importò gli sport americani dove la doppia conduzione era obbligatoria.

L' uomo era avanti, nella comunicazione aveva visioni premonitrici. Il resto l' abbiamo messo noi, raccontando ciò che accadeva come se fossimo in diretta da una tribuna stampa. Tommasi snocciolava le statistiche e io provavo a trasformarle in conversazioni. Nacque un genere».

 

 

C' è chi oggi, davanti al ventesimo palleggio, rimpiange la follia di John McEnroe.

«Non io, era uno sbruffone. Mi spiace dirlo perché ero amico di suo padre. Un giorno mi presentò la mamma di quel fenomeno e io non riuscii a trattenermi. Le dissi: signora, perché quando era bambino non gli ha mai dato quattro sberle? Lei mi rispose: "C' era da avere paura già allora"».

 

Preferiva Bjorn Borg?

clerici tommasiclerici tommasi

«Un bravissimo ragazzo, un tennista immenso che non riuscì mai a sostituire il campo con la vita. Una sera, poco prima di ritirarsi, andammo a cena a Las Vegas con Rino Tommasi. Borg ci chiese: cosa fareste al mio posto? Era terrorizzato. Fu vittima di tutti e di tutto. Ricordo quando andai all' ospedale Fatebenefratelli di Milano e lo trovai distrutto da un cocktail di oppio e alcool. Firmò per uscire il giorno dopo e contenere lo scandalo».

 

Il giocatore che più l' ha impressionata?

FEDERERFEDERER

«Eravamo agli Open degli Stati Uniti. Il giornalista Bud Collins mi disse di correre al campo 16 dove giocava la più grande speranza americana di sempre. Io vado e vedo due ragazzini, uno sembrava un cinese e l' altro un messicano. Uno era bravo e l' altro un fenomeno. Torno da Collins e lui mi chiede: visto il cinese? Si chiama Michael Chang, sarà numero uno. Per me il genio era l' altro. Era Pete Sampras».

 

E l' italiano più bravo di sempre?

«Nicola Pietrangeli. Due Roland Garros, grande personalità. E poi è l' unico che ho battuto».

 

Secondo un giornatore è più importante la notizia o il racconto?

«La scrittura tutta la vita. Le notizie sono dentro il telefono, sono solo un punto di partenza. Mia nipote Anita ha 7 anni, qualche mese fa mi ha detto: "Nonno, se mi insegni a giocare a tennis, io ti insegno a usare lo smartphone". Abbiamo il dovere di dare a chi legge qualcosa di più».

 

BERLUSCONI MILAN BERLUSCONI MILAN

Alla fine della storia, l' uomo dei gesti bianchi è soddisfatto del suo lavoro?

«Lasciamo stare. Io mi sono divertito, ma non ho mai lavorato neppure un giorno. Ero allergico alle polveri sottili della tipografia».

gianni clericigianni clericiGianni ClericiGianni Clericibjorn borg   john mcenroebjorn borg john mcenroe federer  78 image m 116 1485694059514 federer 78 image m 116 1485694059514FEDERERFEDERERFEDERERFEDERERFEDERERFEDERERFEDERER NADALFEDERER NADALbjorn borg john mcenroebjorn borg john mcenroebjorn borg  john mcenroebjorn borg john mcenroe

 

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)